Woman Power Club (parte tre)

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"Femminismo non è una parola oscena. Penso soltanto che le donne appartengano alla popolazione umana con gli stessi diritti di chiunque altro."

Cyndi Lauper 


Siamo tutte in fremente attesa di capire e vedere che cosa accadrà.

Marshall si sistema comodamente sulla sua sedia. Oggi ha deciso di vestire in modo sobrio - se così si può dire. Il suo corpo è avvolto da un top verde fluo e pantaloni gialli con un paio di décolleté nere. La signora Owy prende posto accanto a lei.

"Chi vuole rompere il ghiaccio? - domanda, battendo le mani e scrutando le ragazze intorno a sé - nessuna? Va bene, allora... Che cosa significa per voi il termine femminismo?"

Tutte iniziano a mormorare, ma nessuna ha il coraggio di rispondere. Poi una ragazza dai riccioli biondi alza timidamente la mano.

"Non avere paura di affrontare un uomo." Risponde con un filo di voce, sistemandosi gli occhiali rossi sul naso.

"Bene, qualcun altro vuole rispondere?" Domanda ancora Marshall.

Tutte le altre ragazze, forse spinte dal coraggio della ricciolina, alzano la mano per dare la loro opinione e il loro contributo.

"Difendere i propri diritti di donna." Commenta un'altra.

"Non sottostare alle regole di una società maschilista." Puntualizza una ragazza.

Ognuna esprime il suo pensiero sul femminismo, anche Mei Han dice la sua e poi arriva il mio turno. Marshall mi scruta in attesa di ascoltare la mia opinione, ma io non so che cosa dire e non ha senso ripetere quello che è già stato detto. Così ci rifletto su, cerco di trovare le parole giuste per esprimere quello che voglio dire.

"Io... Io... Penso che il femminismo sia l'affermazione del proprio io interiore di una donna, la sua essenza, la sua voglia di dire basta ai soprusi di un uomo, la sua forza e la sua volontà di combattere per una società più consapevole. Il femminismo per me è l'affermazione, anzi no, l'incarnazione della lotta alla libertà e all'indipendenza della donna." Dico tutto d'un fiato.

Le altre ragazze mi osservano. Ho detto qualcosa di sbagliato? Magari ho esagerato nell'esternare il mio pensiero sul femminismo? Forse dovevo limitarmi a poche e semplici parole, ma in fondo ho solo detto ciò che pensavo, no?

"Grazie per il tuo intervento, Emily. Un discorso degno di Mary Wollstonecraft." Dice alzandosi dalla sedia e andando verso un piccolo tavolino di legno per prendere un libro. Sulla copertina è raffigurata una donna - forse la stessa Wollstonecraft. Marshall stringe il libro con un certo timore e orgoglio.

"Dato che ho nominato la nostra cara Mary. Non mi resta che presentarvi il suo libro "A Vindication of the Rights of Woman - La Rivendicazione dei diritti delle donne". Posso affermare con assoluta certezza, che quest'opera è stata un'ispirazione per tutte le lotte femministe e per tutte le donne. Vorrei leggere con voi alcuni passaggi e poi commentarli insieme. Forse vi sembrerà di essere a un circolo letterario, ma vorrei farvi capire e comprendere quanto le parole di questa donna siano state rivoluzionare per l'epoca."

Apre il libro nel punto in cui aveva, precedentemente, inserito un segnalibro a forma di piuma e legge la prima frase. Ogni parola viene scandita con enfasi ed emozione. È come se le frasi scritte nel libro entrassero a far parte di ognuna di noi, in modo da poter far ragionare e comprendere quanto è importante e profondo il concetto espresso in esse.

"Fin dall'infanzia si insegna loro che la bellezza è lo scettro della donna e la mente quindi si modella sul corpo e si aggira nella sua gabbia dorata, contenta di adorarne la prigione. Gli uomini possono scegliere attività e occupazioni diverse che li tengono impegnati e concorrono inoltre a dare un carattere alla mente in formazione. Le donne invece costrette come sono di occuparsi di una cosa sola e a concentrarsi costantemente sulla parte più insignificante di se stesse, raramente riescono a guardare al di là di un successo di un'ora. Ma se il loro intelletto si emancipasse dalla schiavitù a cui le hanno ridotte l'orgoglio e la sensualità degli uomini, insieme al loro miope desiderio di potere immediato, simile a quello di dominio da parte dei tiranni, allora ci dovremmo sorprendere delle loro debolezze."

100 days (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now