Vi presento Dea della caccia, Dea della caccia, Gigante -Matthew-

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Fui il primo a svegliarmi della nostra stanza. Ero abbastanza stanco perché i sogni mi rendevano difficile dormire, in quei giorni. Nuovi ricordi di me ed Hendy da bambini. Stavamo giocando con delle spade finte, e ci divertivamo un sacco. Nostro nonno materno, Lucifero, ci stava filmando per portare con se sulla Terra dei ricordi dei suoi nipotini. I sogni non sono la mia cosa preferita. Come quella volta a casa Golia, la volta in cui sognai di venir decapitato da un nemico qualsiasi che mi ripeteva "I gemelli avrebbero potuto salvarti la vita, principe di Endhor, ma tu sei cosi ingenuo".

Scacciai quei pensieri e mi alzai dal letto. Guardai l'ora e decisi che era troppo presto per svegliare gli altri due cadaveri, e che probabilmente mi avrebbero picchiato se ci avessi provato. Mi infilai un paio di pantaloni che non erano jeans, o almeno non lo sembravano, e andai al piano di sotto. Erano piuttosto comodi, i pantaloni, non sapevano che tipo fossero ma c'era scritto Adidas. Chiesi a Gwen, dato che fu la prima persona che trovai scendendo le scale.

<<Buongiorno, sai mica come si chiamano questi pantaloni?>> lei mi rivolse uno sguardo relativamente confuso, poi alzò gli occhi al cielo e mi disse che erano di una tuta. <<Tuta, che parola buffa.>> dissi ridacchiando. <<Kurt è già sveglio? Vorrei ringraziarlo per l'ospitalità.>>

<<Matty, per l'amor di Dio, glielo avrai detto mille volte!>> la voce di Lorenzo mi arrivò da una stanza accanto. Entrando trovai i gemelli seduti all'isola della cucina, che mangiavano latte e cereali. Gwen mi chiese se volevo qualcosa per colazione. Annuii e la ringraziai.

<<Dormito bene?>> chiesi a Diana. Aveva i capelli un po' incasinati, ma decisi che se glielo avessi detto non sarebbe sembrata una cosa carina. Anche se, personalmente, la trovavo adorabile.

<<Io benissimo, avevo degli ottimi compagni di stanza. Tu?>>

<<Alla grande.>> risposi, un po' a disagio. Mi ero quasi dimenticato della discussione della sera precedente. Lorenzo sembrava avere un talento con le donne. Mi appuntai mentalmente di chiedere scusa alle ragazze in un momento in cui non sarebbe sembrato forzato.

<<Zio Kurt è andato a cercare dei vestiti per voi e per i bambini, e a preparare la roba per partire, anche se non ho capito cosa.>> mi spiegò Gwen.

<<Non ce l'ha detto, in realtà.>> aggiunse Lore, per poi chiedermi se potevo svegliare gli altri, dato che mancavano solo loro. Non volevo sorbirmi le lamentale di quei due di prima mattina, ma ovviamente dissi di sì perché sarebbe sembrata una scusa stupida. Finii il mio caffellatte e tornai in camera mia. Svegliai gli altri scuotendoli un paio di volte ciascuno. Hendrik si alzò emettendo uno sbadiglio simile ad un verso demoniaco. Jake rotolò verso il bordo del letto e si tirò su, con gli occhi ancora mezzi chiusi. Dopo aver ingurgitato un quantitativo letale di caffè, entrambi erano abbastanza svegli da preparare le cose per il viaggio. Il padrone di casa venne a chiamare Lorenzo e Diana, dicendo di avergli trovato dei vestiti. Loro, i gemellini e Kurt sbucarono poco dopo dal piano di sopra, pronti per partire. Dominic indossava una salopette a pantaloni strappati e una felpa sopra a mo di giubbotto. Dominique, invece, portava dei pantaloncini e una camicia a maniche corte. Sul taschino erano ricamate delle lettere, e immaginai fossero i vecchi vestiti di Nathaniel, quando era piccolo. Lorenzo si era procurato una t-shirt con scritto bulldog di Amsterdam. Diana invece portava un paio di jeans strappati, una maglietta infilata nei pantaloni con scritto "I'm just your problem" e una camicia a quadri legata in vita. Avevo intenzione di chiedere dove Kurt fosse riuscito a trovare dei vestiti per una ragazza adolescente, ma ero troppo concentrato su quanto Diana stesse bene vestita così.


Una volta sistemata la gente senza vestiti di ricambio, Kurt ci scortò nel seminterrato, dicendo di avere un "vecchio trabiccolo che potrebbe aiutarci ad andare più veloci". Camminammo un po' là sotto, fino ad arrivare ad una grossa stanza, al centro della quale stava un affare enorme coperto da un telo bianco. Era una stanza piena di ingranaggi, luci al led e strani liquidi luccicanti dentro a tubi che venivano giù dal soffitto. Quest'ultimo sembrava pronto ad aprirsi e a far uscire qualsiasi cosa fosse sotto a quel telo. Kurt sembrava euforico all'idea di usare quell'affare. Fece il conto alla rovescia, prima di tirare via la copertura e mostrarci una navicella molto strana ma molto simile alle astronavi che abbiamo su Endhor. Assomigliava ad un sottomarino terrestre, il muso con una vetrata enorme, delle specie di pinne a reazione sui lati e dei motori pieni di ingranaggi sotto. Sembrava una cosa steampunk, come quelle che ho letto nei libri che ha portato mamma dalla Terra.

Gemini -La leggenda del principe-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora