Perdere la verginità è davvero così importante? -Hendrik-

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Costrinsi Lorenzo a promettere di non dire a nessuno quel che gli raccontai quel pomeriggio. Quel che succede nella cabina di pilotaggio, resta nella cabina di pilotaggio. Non volevo ancora dire quella storia a tutti, era strana e privata. Forse forse l'avrei detto a Matt, ma non subito.

Dopo quella conversazione, Lorenzo tornò spesso in cabina, per parlare con me. Non ne discutemmo più a meno che non fossi io a tirare fuori il discorso. Lorenzo mi faceva compagnia al timone e la cosa non mi dispiaceva. Riusciva a farmi ridere anche in una situazione come quella, e poi non sono mai stato un tipo solitario. Una volta, Lory venne da me a sera tardi, dicendo che tutti stavano dormendo ma lui non riusciva a prendere sonno.

<<Domani è l'ultimo giorno che passiamo a bordo, vero?>>

<<Si, secondo i miei calcoli alle 19 circa saremo a casa di Gwen.>> Lorenzo era pensieroso quella sera. Si capiva dal solito sguardo che tirava fuori quando rifletteva, ma anche dal fatto che fosse più silenzioso del normale.

<<Insomma Lore, ci siamo. Tra meno di due giorni saremo su Endhor a combattere un esercito.>> lui annuì, guardando le stelle che si vedevano dal parabrezza. La cabina era poco illuminata. Qualche luce dei meccanismi era sempre accesa ma, per il resto, l'unica illuminazione era il chiaro di luna. Sotto quella luce, le lentiggini di Lory quasi sparivano e i suoi occhi sembravano cambiare colore.

<<Salverai il mondo, Hendy, come ti senti a pensarci?>> sinceramente non mi sentivo proprio in grado di salvare nulla. Le Elytra mi trasmettevano una bella sensazione, si, ma non ero sicuro che quella sensazione bastasse a sconfiggere Herobrine.

<<Noi saliveremo il mondo.>> specificai <<Non vorrai mica lasciarmi da solo? E se non ce la facessi senza di te?>>

<<Ma smettila, Shane! Sai che non ti lascerei proprio ora.>> io tirai fuori una risata che non so sinceramente da dove provenisse. Gli tirai un pugno sulla spalla e lui rispose allo stesso modo, però mi fece più male di quanto io ero sicuro di averne fatto a lui.

<<Tranquillo, Lore. Anche se mi lasciassi da solo, ce la farei. Non voglio morire vergine.>> dissi, ridendo. Lui alzò gli occhi al cielo con un sorriso.

<<È davvero questa la tua preoccupazione? Non pensi al tuo fratellino che resterebbe solo? Ai tuoi amici che ti voglio bene? Come farei senza di te!>> era molto ironico, ma l'ultima frase mi piacque lo stesso. Non avevo mai avuto molti amici, oltre ovviamente a Gwen e Jake, che erano come una famiglia per me. Ripensai seriamente a Matthew per un minuto buono, che potrebbe sembrare poco, ma nel mezzo di una conversazione non rispondere per un minuto è tantissimo. Matt era mio fratello minore. Più le notti passavano e più sogni sulla nostra infanzia facevo, ma non avevo ancora del tutto realizzato che fosse il mio fratellino. Si era fatto un viaggio del genere per venire a prendere me. Per riportare a casa (almeno, quella che lui chiamava casa) me, un fratello di cui non sapeva niente. Matt ci teneva. Sapevamo di essere legati, i ricordi assieme a lui erano pochi ma buoni, ottimi anzi. Ricordavo ormai chiaramente tutte le volte in cui Matt aveva rotto qualcosa giocando e io mi ero preso la colpa al posto suo. Ricordavo le svariate ferite che mi procuravo facendo lo scemo, ma soprattutto durante l'addestramento, e il mio fratellino che correva da me con un cerotto, anche fosse stata questione di un graffio. Ricordavo anche gli allenamenti estenuanti e la facciata di perfezione che montavo per far contento il re, e di come ne valesse la pena perché, se finivo alla svelta, potevo passare del tempo col mio fratellino. Con Matt non dovevo essere perfetto, anzi cercavo sempre di fargli vedere come il divertimento fosse più importante delle regole, perché non volevo si ritrovasse messo male come me. Avevo qualcosa come 8 anni quando gli dovetti dire addio. Tutti quei ricordi erano pesanti, malinconici, a volte irritanti quando ripensavo ad Erion, ma erano anche belli ogni volta che comprendevano Matthew. Non avrei mai perdonato gli enderman per avermi costretto a cancellare quella parte di me. Per anni non ho saputo chi fossi, da dove venissi o se esistesse qualcuno là fuori per me. Ora, sapevo di essere unico nel mio genere e la cosa mi faceva sentire quasi solo, ma passare il tempo con Lorenzo, Jake, Matt e gli altri riempiva quel vuoto. Loro ci tenevano, e io pure.

Gemini -La leggenda del principe-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora