Capitolo 24. Ci risiamo!

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"Ma sei impazzito?!" Cerco di sviare. "Per poco non ci ammazzavamo!"

"Veronica, la strada è completamente libera" Mi fa notare. "Ho fatto questa apposta, per non sentire rumori di clacson e altri esterni. Posso chiederti una cosa? Che hai detto?" E' preoccupato.

"Non so di che cosa tu stia parlando" Faccio spallucce.

"Non sono stupido, non trattarmi come tale per favore"

"Anzitutto non ti ho detto che sei stupido, quindi calmo un secondo" Inizio. "E poi... Non ho detto niente di male!"

"Quindi potresti anche ripeterlo adesso" Mi sfida.

"Io non... Me lo ricordo" Invento.

Lui sospira e torna a guidare.

"Non capisco che problemi ti provochi il fatto che io pianifichi la giornata di domani!" Esclamo.

"Tu non stavi pianificando interamente la giornata, ma l'attività fisica da svolgere" Colpita e affondata. 

"E' maleducazione origliare, non lo sapevi?" Ribatto.

"Ma che... Oh, lascia perdere. Ne parliamo dopo" 

Trascorriamo il resto del viaggio in silenzio, va solamente la radio.

Una volta tornati in clinica mi fa scendere dall'auto, richiude la portiera e la macchina ed entriamo.

"Ti accompagno in camera?" Propone.

"Va bene..." Mostro un accenno di sorriso.

"Buonasera!" Sentiamo alle nostre spalle.

"No Doc, per favore... Non è il momento dei rimproveri. La prego" La guarda Martin sospirando, e il volto della Dottoressa Carlucci muta espressione: "Che cos'è successo ragazzi?"

"Niente, va tutto bene" Sorrido. "Non è vero amore?" 

"Certo" Sorride forzatamente lui.

"A domani ragazzi" Si limita a dire, prima di lasciarci soli.

Noi ci incamminiamo verso la mia stanza, Martin mi saluta con un bacio sulla guancia e poi si volta.

"Non... Ti va di restare?" Oso. Lui si volta lentamente e risponde un secco: "No, grazie"

Inizio a sentire le lacrime che tornano a galla.

"Davvero?" Sorrido cercando di non piangere. "Vuoi rompere solo perché ho fatto dei conti?"

"Non ho mai detto che voglio rompere, lo stai dicendo tu in questo momento. Abbiamo passato una serata diversa, che ti meritavi dopo tutto ciò che hai passato in questi mesi, in questi anni!" Alza di poco la voce. "Siamo stati bene mi pare, sei riuscita anche a mangiare! Ce l'hai fatta! Abbiamo riso e scherzato, dove ho sbagliato?" 

"Da nessuna parte" Inizio a singhiozzare sentendomi in colpa.

 "E allora perché pensi ancora ai numeri? A quei fottuti numeri che ti stanno rovinando la vita!" Tira un pugno alla parete.

"Martin, adesso basta"  Accorre la Dottoressa.

"Voglio solo capire perché Dottoressa, non mi avvicino" La guarda. "E comunque mi conosce, mi spaccherei la mano piuttosto che fare altro, a cui nemmeno penso"

"Lo so, ma ho detto basta" Ripete. "Adesso ci penso io se permetti"

"Preferirei di no, la ringrazio" Continua, poi torna a guardarmi. "Veronica per favore, se c'è qualcosa che non va dimmelo... Sono qua, lo risolviamo!"

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