Scarlett
Mi avvio verso il tendone insieme agli altri con un'energia tale da sembrare sotto l'effetto di qualche sostanza stupefacente. Cocaina? Anfetamine? Canapa indiana? Qualcuno, dall'esterno, potrebbe quasi pensare che io le abbia assunte tutte insieme.
Il mio cuore stamattina è leggero e il sorriso affiora sulle labbra senza sforzo. Il motivo è semplice. Bass deve averlo capito, perché, quando mi raggiunge e infila un braccio sotto il mio, sorride con aria furba. Pochi istanti dopo, arriva la conferma. «Sei s-sempre di buon umore quando Mel non ti manda a scuola, eh?»
La mia fronte trova un cuscino solido all'altezza del suo bicipite e, senza pensarci troppo, inizio a riempirlo di baci. Essere affettuosa mi viene naturale, ma con mio fratello, soprattutto, non lesino mai le coccole. L'amore che gli riverso mi torna indietro alla stessa intensità. Infatti, anche adesso si è appena chinato per piantarmi un bacio ostinato sulla testa. Lui si è anche fatto tatuare per me. Lui, per me, brucerebbe il mondo.Frugo nella tasca della mia mantella a scacchi tartan, alla ricerca di un pensierino. Quando ne sento la consistenza sotto le dita lo estraggo e lo porto davanti ai suoi occhi.
«Tieni, vita mia. Questo è per te. E poi non dire che sono avara.»
Bass guarda la pralina al cioccolato bianco da più angolazioni. «Cos'è? Pensi che potrei avere un calo di z-zuccheri da un momento all'altro?»
«La verità? Sì, visto che ti ritrovo spesso con il culo per terra. Mangialo, ti farà bene.»
Mi divincolo dal suo abbraccio e accelero il passo, desiderosa di sbucare vicino a chi, nelle ultime settimane, ha saputo farmi ridere fino alle lacrime. È il mio pensiero fisso, questo ragazzo, una sorta di ossessione che non riesco a scrollarmi di dosso.
«Ti avrei dato un cioccolatino, ma li ho appena finiti» esclamo all'improvviso, sorprendendo Oliver da dietro.
Lui si volta, divertito. «Oh, tranquilla: sono americano. Sai quanti grassi saturi e saccarosio deve ancora espellere il mio corpo? Però...» Si mette a esplorare le tasche del suo spolverino viola e io già immagino cosa tirerà fuori da qui a poco. Mi viene da ridere solo al pensiero. «Ecco qua. Non è gustosa come un cioccolatino, ma diventa buona se la cucina Coniglietto.» Sogghigna e mi porge la melanzana, mentre Scorbuto sbuca dalla mia mantella come l'uccellino di un orologio a cucù.
«Ah, ma guarda chi c'è!» Oliver fa un passo indietro, poi si esibisce in un inchino esagerato. «Buongiorno, signor Sgorbio.»
«Scorbuto» lo correggo e colgo subito la palla al balzo. «Vuoi conoscere la storia di come ho scelto il suo nome?»
«Sentiamo.»
«Fino a un anno fa si chiamava Pupetto.»
«Pupetto?» ripete, incredulo. «Che vita difficile, povera creatura.»
Sorrido. «Un pomeriggio ero seduta a studiare le colonizzazioni cinquecentesche e, ad un certo punto, mi sono imbattuta nel male dei marinai, quello dovuto alla carenza di vitamina C.»
«Non mi dire» mi interrompe, facendo finta di spaventarsi. «Pupetto ha parlato e ti ha detto di voler doppiare Capo di Buona Speranza?»
Gli do una spallata ironica. «Non proprio, ma, sorprendentemente, ha sollevato una piccola arancia e me l'ha portata fin sotto il naso. Un'arancia, capisci? Non un Oreo o un ciuccio gommoso. Un'arancia!»
«Inquietante.»
«Da quel giorno l'ho chiamato Scorbuto» concludo, pizzicando l'orecchio della mia bestiolina. «Secondo me capisce tutto.»

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Carovana
Romance🏆 WATTYS 2022 WINNER! 🏆 «Ti bacio finché non nasciamo di nuovo, insieme, noi due.» Layla è lacerata dal dolore, quello più profondo che esista. Vive tra le tende del circo presso cui lavora, il Cirque des Fleurs. A distanza di due anni dalla tragi...