"la camera bianca"

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Stavo girando già da un po' per la città, non sapevo dove mi trovavo.

Ero devastata.

Camminare mi faceva pensare ad altro.

Non mi faceva pensare a Cinque.

O almeno lo credevo.

Ad un certo punto passando vicino ad un distributore automatico sento un rumore.

Potevo riconoscerlo a chilometri.

Era un tubo della commissione.

Mi guardo in torno per assicurarmi che nessuno mi vedesse, e prendo il tubo.

Vieni alla commissione

Perchè dovevo andare già alla commissione?

Mia madre mi aveva detto che mi avrebbe chiamato per i vari aggiornamenti, o quando mi voleva dire qualcosa, ma non pensavo così velocemente.

Inizio a correre indietro ripercorrendo la strada che avevo fatto per arrivare fino a qui, fortunatamente ho una buona memoria fotografica quindi in meno di 10 minuti mi ritrovavo dinuovo davanti all'Umbrella.

Probabilmente se fossi piombata in casa così dal nulla e con così tanta fretta si sarebbero fatti delle domande, e non mi andava per niente di rispondere.

Mi ricordo che la finestra di Cinque è collegata ad una scala che porta in camera sua, quindi decido di salire da lì.

Fortunatamente non c'era nessuno in camera sua.

Scendo dalla finesta e vado verso camera mia, o quella che adesso è camera di Alex.

Sotto il letto avevo nascosto una valigetta di emergenza, speravo solo che Alex non l'avesse trovata.

Quindi vado di soppiatto in camera, ma quando guardo sotto il letto non c'era.

Arianna:cazzo
Alex:che ci fai in camera mia.

Mi viene un colpo e quasi salto.

Arianna:cazzo Alex.

Dovevo ancora parlargli di quello che mi aveva detto Handler, ma ora ero di fretta.

Alex:devi portarla sempre con te, e il codice.
Arianna:si lo conosco il codice, ma come faccio a spiegare che porto sempre in giro una valigetta, ehy ragazzi non fateci caso a questa valigetta, è la moda, sai adesso si porta così.
Alex:almeno nascondila bene.

Non volevo litigare con lui sul codice della commissione.

Lo conoscevo a memoria, ho passato la mia intera vita a rispettarlo.

Arianna:dov'è.
Alex:nel muro.
Arianna:hai fatto un buco nel muro?
Alex:la dobbiamo proteggere a tutti i costi anche con la morte.
Arianna:si ma ora me la dai? Sono di fretta, e poi dobbiamo fare un discorsetto io e te.
Alex:d'accordo, collega.

Non eravamo colleghi, io lavoravo dasola, e non si doveva permettere a chiamarmi così.

Mi vennero in mente i ricordi di quando Cinque mi chiamava così, quando ancora lavoravamo inseme, quanto mi mancava, ed erano passate solo poche ore.

Apre una specie di portellino dello stesso colore del muro che si vedeva a mala pena, e al suo interno c'erano due valigette nere e delle armi.

Allora era vero, faceva parte della commissione, come ho potuto non accorgermene.

Mi la porge, ma poi ritira la mano.

Arianna:Alex muoviti.
Alex:ti predenvo solo in giro.

Gli prendo la valigetta dalla mano e mi teletrasporto alla commissione.

~non capisco se tu sia il mio sogno o il mio incubo peggiore~ ❤FIVE HARGREEVES❤️Where stories live. Discover now