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In un momento di temporale disorientamento guardai davanti a me e mi sentii come se la terra si stesse capovolgendo.

Perché all'improvviso ebbi tutto il mare dentro e davanti ai miei occhi.

Scuro, travolgente e bello da togliere il fiato.

Bryan si fermò a qualche passo da me e osservò il mio corpo, era impossibile decifrare la sua faccia.

Ma i suoi occhi li avrei letti in qualsiasi circostanza, tempo o luogo. I riflessi del sole stanco li rendevano più chiari, sembrava riuscissero a consumarmi il vestito e la pelle al di sotto.

Strizzai gli occhi convinta che fosse una visione.

Ci guardammo entrambi sorpresi.

Indietreggiai sbattendo con il sedere contro il tavolo in legno.

«Perché alla fine sei venuto qui?.»

Prestai attenzione ai suoi capelli più mossi del solito, ci aveva visibilmente messo su qualcosa, mi piaceva quella piccola novità.

Si avvicinò a me e si protese sul mio corpo, deglutii percependo il suo soffio vicino al mio collo.

«Dobbiamo parlare», allungò un braccio dietro di me per afferrare una birra dal tavolo.

«Ma prima lascia che mi diverta anche io a questa festa.»

Si scostò da me e ampliai gli occhi inaspettatamente allarmata, ogni parte del mio corpo mi stava suggerendo di non lasciarlo andare.

Fissai le sue labbra mentre sollevò la bottiglia per mandare giù un lungo sorso. Si guardò attorno assottigliando lo sguardo.

Mi voltai istintivamente verso le altre ragazze presenti alla festa. Alcune avevano corpi da modelle esaltati da costumi provocanti dai colori più sgargianti. Era impossibile non notarle.

Abbassai lo sguardo provando una sensazione insopportabile in pieno addome, un colpo secco e doloroso.

Affiancai Bryan con le braccia conserte e lo scrutai tutto il tempo, se avesse continuato a guardare le due ragazze dai capelli scuri ballare vicino le casse in fondo avrei scavato nella sabbia una fossa per seppellirlo.

Pensai al fatto che anche Lara avesse lunghi capelli castani. Era palese fossero i suoi canoni, o era semplicemente uno stronzo.

«Come puoi vedere aveva ragione Calvin, ci sono altre donne e sembra anche ti piacciano molto le more.»

Un leggerissimo sorriso aleggiò sulla sua faccia rivelando una fossetta.
Si chinò sul mio viso «Ti sbagli. I miei occhi sono tutti per una bionda arrogante.»

Sciolsi le braccia sentendo i brividi andare in giro su tutto il mio corpo.

«Ma questo non include che non mi scoperò un'altra.»

La mia mano andò a stringere impulsivamente il suo bicipite, conficcai le unghie nel suo braccio e la collera si impadronì del mio corpo.

Bryan guardò la mia mano e bevve gli ultimi sorsi di una birra finita in pochissimo tempo.

Lo attirai a me.
«Parliamo adesso.»

Si liberò dalla mia presa ignorandomi, andò a sostituire la bottiglia vuota con una piena.

Si morse le labbra con rabbia guardandomi e si spinse verso la baraonda di ragazzi impegnati a ballare.

Decisi di sbarrargli la strada piantandomi davanti a lui e tenendogli entrambe le braccia.

Cicatrici olio su telaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora