Capitolo 31

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Jack

La spiaggia è tutta illuminata da fili di luci colorate, che riflettono sul mare creando dei giochi ipnotici. I ragazzi sono ovunque tra le sdraio lasciate aperte dalla mattina, c'è già qualcuno che ci sta dando dentro per niente imbarazzato dalla confusione che li circonda. La musica pompa impedendo di sentire altro e tutti sono già su di giri.

I due idioti, come li ha soprannominati Jason, non tardano ad avvicinarsi, come due avvoltoi che si avvicinano alla preda, sorridono e ammiccano, spintonandosi tra di loro. Sono certo che abbiano scommesso chi dei due se la farà per prima. La rabbia mi fa stringere i pugni. Indossano dei jeans strappati con delle t-shirt nere, sembrano gemelli. Entrambi hanno i capelli anneriti dal gel e gli occhi arrossati dall'alcol.

"Sei stupenda Bea!" Dice il primo credo Tim.

"Una visione!" Completa il secondo. Banali, penso. Mi giro verso Bea e la vedo arrossire e poi sorridere loro sbattendo gli occhi come una gatta. Apro e chiudo gli occhi incredulo, chi è questa ragazza? Non posso credere di star assistendo a tutto questo. I due continuano con le loro battutine e io ne ho abbastanza, è una scena imbarazzante. Mi paleso al gruppo cingendo le spalle della mia amica con il mio braccio destro.

"Forse non ci hanno presentato, sono Jack".

Porgo loro la mano e cosi scopro che l'altro ragazzo si chiama Vincent.

"Beh ragazzi, noi andiamo a fare un giro".

Vedo i due guardarsi confusi e anche un po' preoccupati, sorrido compiaciuto, idioti!

"Vai pure Jack. Io ti aspetto qua, sono certa che loro mi faranno compagnia..."

Dice rivolta ai due, allontanandosi da me.

"Puoi scommetterci!"

Esclama Vincent storcendo la bocca, credo voglia fare un sorriso sexy ma il risultato è da voltastomaco. Noto il suo braccio allungarsi verso di lei, di istinto la tiro a me e lui rimane con il braccio a penzolone. Siamo vicini e la fisso negli occhi infastidito e lei ricambia con la stessa intensità.

Pensi di avermi fregato ma ti sbagli piccola Bea. Faccio un ghigno.

"Dai Bea, Jason vuole presentarti Carola".

Vedo la scintilla nei suoi occhi, ha capito tutto e vorrebbe mandarmi al diavolo, ma non può fare brutta figura con Carola. Fregata.

"Scusate ragazzi, devo proprio andare. Vi raggiungo presto".

"Ci teniamo".

Le urlano e lei si gira, strizza loro l'occhio e ancheggiando mi precede verso la zona dell'appuntamento. Un vero spettacolo che malgrado il fastidio cattura la mia attenzione. Scuoto la testa alla vista dei due che le sbavano dietro e corro da lei.

"Aspetta! Bea!"

Il suo passo accelera.

"Che ti prende?"

Le chiedo afferrandola per un braccio e facendola girare. La gente ci sbatte contro, c'è veramente confusione.

"Che mi prende? Ti faccio notare che hai già cominciato a rovinarmi la serata".

Mi accusa lei, liberandosi e spingendomi via.

"Non ho proprio fatto nulla, lo sai anche tu che Jason e Carola ci stanno aspettando".

Mi faccio più vicino quasi a sfiorarla, i suoi occhi si allargano, non si aspettava questo cambiamento da parte mia. Sento il suo respiro stuzzicarmi già mi pento per quello che sto per dire, è una cattiveria ma questa donna mi esaspera.

"E poi, se sei davvero importante per quei tipi ti aspetteranno. Anzi l'attesa rende tutto più eccitante, non credi?"

La vedo irrigidirsi e alzare i suoi furenti occhi a sfidarmi. Un sorriso, malizioso, le spunta sulle labbra trasformando la sua espressione, mi preoccupo non sapendo cosa aspettarmi.

Alza una mano e mi si fa ancora più vicina, le sue dita giocano con i bottoni della mia camicia, sfiorando volutamente la mia pelle.

Il mio petto si alza e abbassa velocemente, i miei occhi si spostano sulle sue labbra ne sento il calore.

"Fino a quando non ci si stanca".

Mi mormora ad un respiro dalle mie labbra, i nostri corpi si tendono, e il resto scompare. Vorrei stringerla a me, ma non faccio in tempo perché lei si stacca per riprendere a camminare verso il famoso punto di incontro.

Arrendersi all'inevitabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora