Capitolo 59

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Jack

No, non è un sogno. E' reale. E' deliziosamente vero. Il suo corpo caldo mi accoglie stringendomi, affondo dentro di lei completamente, unendo anche le nostre anime.

Sento il mio corpo tremare e la gioia esplodermi nel cuore, come se fossi tornato a casa e mentre la vedo afferrarsi le labbra, per trattenere un gemito, dondolo leggermente per permetterle di abituarsi a me, sto immobile dentro di lei e mi trattengo sono ormai al limite.

Mi godo la sensazione di essere avvolto da lei, dal suo amore e mi sento stordito, mai, non è stato mai così. Poi finalmente la sento pronta, parole di incitamento escono dalla sua dolce bocca.

"Jack... ah... ti prego!"

Lentamente esco dal suo corpo, quasi del tutto, per poi riaffondare dentro con leggera forza, i suoi occhi si sgranano e io mi incanto a leggere le sue sensazioni, mentre lo faccio e lo rifaccio; ancora e ancora, con i nostri gemiti che si sovrappongono. Labbra contro labbra, cuore contro cuore.

"Bea, non ce la faccio più..." lotto per controllare il mio corpo mentre sento il desiderio di spingere più forte stringermi lo stomaco, aumento un po' il ritmo, le sue gambe mi stringono più forte e le sue unghie mi graffiano la schiena è tutto così erotico.

"Posso... posso spingere più in fondo?" le chiedo disperato, baciandole le labbra.

"Sì, lo voglio, ti prego."

Un senso di sollievo mi avvolge, sapendo che sta bene e allora mi perdo con tutto me stesso in lei, sempre più velocemente, sempre più a fondo. Scivolo via e ritorno nel suo calore con sempre maggiore ardore per prenderla, per farla mia per sempre.

"Oh Jack io... io sto venendo!"

La sento urlare mentre si lascia andare completamente, la sua testa si piega indietro, i suoi denti tormentano il suo labbro inferiore, le sue gambe mi stringono e io lascio che il mio corpo la segua in quell'estasi fatta di me e di lei.

Il mondo ci esplode intorno, mentre dalle mie labbra esce il suo nome, un urlo roco che esprime tutta l'intensità di questo momento così unico. Mi fiondo sulla sua bocca come un assetato, io sono certo di non aver mai provato un piacere così intenso, così vero. Il mio corpo è scosso da brividi ed è totalmente, indiscutibilmente, appagato come anche la mia anima che ha trovato la pace.

Lascio le sue labbra e le scivolo accanto, stringendola a me per dirle quello che le parole non riescono ad esprimere, ma che i nostri corpi hanno già spiegato senza timore.

Lei ricambia la mia stretta, poggiando il suo capo sul mio petto, il suo respiro solletica la mia pelle e la sua mano accarezza il mio corpo, restiamo così in silenzio mentre la luna illumina la stanza, è una notte magica. E' la nostra notte magica.

Il tempo passa e la stanchezza ha la meglio, e senza accorgercene ci addormentiamo felici e sereni.

Non riesco a respirare... mi sveglio di soprassalto, sono sudato e affannato, immagini sconnesse di Bea che se ne va e del lavoro di volontario mi destano dal mio sonno, lasciandomi spaventato e agitato. Mi tiro su portando una mano al collo.

Sento un vuoto dentro crescere nel mio petto ed è paura, il timore che il mio lavoro me la porti via mi blocca il respiro. Sono nel panico. Mi giro e nel buio intravedo la sua sagoma rannicchiata contro il mio corpo, mia dolce Bea. La sua tranquillità contrasta con il mio terrore, sento il desiderio intenso di farla mia, prima che tutto scompaia.

Le passo una mano sul viso, mentre il mio respiro torna normale. Cerco di calmarmi, di convincermi che andrà tutto bene, che lei non mi lascerà, ma l'angoscia non si placa. Ho bisogno di lei, solo lei può aiutarmi.

Mi rimetto coricato, avvicinandomi al suo corpo, inizio a baciarle: i capelli, il collo, la spalla, non mi fermo, mordo e bacio ogni centimetro del suo corpo con desiderio e bramosia.

Lei comincia a stiracchiarsi e a mugugnare. "Jack?" la sua voce impastata mi arriva al cuore.

"Ti voglio, Bea!" ansimo nel suo orecchio, leccandole il lobo. Le salgo sopra e struscio il mio corpo contro il suo, la mia erezione si insinua tra le sue gambe, lei geme, afferra il mio viso con le sue esili mani cercando la mia bocca, gliela concedo subito, unendo le nostre lingue in una lotta.

Se prima sono stato: paziente e dolce. Ora sono: irrequieto e rude.

La voglio intensamente e prepotentemente, afferro i suoi seni e scendo a stuzzicarle i capezzoli con la bocca. Non resisterò a lungo, sono già pronto e con soddisfazione noto che lo è anche lei, la mia stessa frenesia agita il suo corpo, che senza pudore si muove sotto il mio, incontrollabile.

Gemiamo senza ritegno mentre esploriamo i nostri corpi, come se la nostra vita dipendesse dalla nostra unione.

"Ora Jack! Ti voglio ora, prendimi!"

La sua voce trema, perché con forza le entro dentro, soddisfando il nostro bisogno.

Lei si afferra il labbro e mi tira i capelli, mentre alza il bacino per farmi entrare completamente. Non c'è dolcezza solo passione, mi spingo dentro con violenza e lei geme invitandomi a continuare.

"Sento ogni punto in cui i nostri corpi si uniscono" le mormoro roco sulla bocca e lei sorride maliziosa, per poi afferrarmi il labbro con i denti, la sento succhiare e mordere e non capisco più nulla, la sbatto sul materasso ad un ritmo sempre più forte, fino a quando la sento stringere il mio sesso quasi a stritolarlo. L'urlo che riempie le mie orecchie mi fa capitolare ed esplodere ancora una volta in lei, mi svuoto dandole tutto, non esisto più senza di lei.

La bacio con ardore e ancora una volta ci addormentiamo appagati e felici.

L'incubo è stato placato, la sua purezza ha sconfitto i miei demoni.

Arrendersi all'inevitabileWhere stories live. Discover now