Capitolo 69

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Jack

Non riesco a credere di aver, finalmente, raccontato tutto a Jason, mi sento sollevato e come se mi fossi tolto uno dei due macigni, che mi pesano nel cuore. Ho temuto fino all'ultimo il peggio, il suo sguardo mi intimoriva, ma ho continuato imperterrito il mio racconto e il sapere che non mi ucciderà mi conforta, ha addirittura acconsentito ad aiutarmi. Tiro un sospiro per dare sollievo al mio animo. Aspetta! Mi tiro su a sedere, dal mio posto comodo sul divano, in realtà non ha detto che sono perdonato.

"Jason! Non mi ucciderai, vero?" La mia voce è tesa, mentre urlo dal salotto per farmi sentire da lui, che è in cucina. Porto la mano sul volto, a coprirmi gli occhi, sono così stanco. Salto in aria, non appena sento la sua voce alle mie spalle.

"No. Non ti ucciderò, cazzone. Ma un pugno ce l'hai assicurato, forse due in realtà..."

La sua espressione pensierosa mi fa paura.

"Perché due?" Provo a chiedere.

"E' facile. Uno per aver fatto l'amore con Bea e uno per non avermi risposto per una settimana intera." Vedo alzare prima il pollice e poi l'indice, e forse ha ragione. Avrei dovuto avere più fiducia nel nostro rapporto, e in lui. I suoi occhi mi rimproverano per quello che è stato e capisco che avrà sofferto anche lui.

"Okay, ci può stare." Mi rimetto comodo sul divano e afferro la birra che mi porge prima di sedersi anche lui sulla poltrona che aveva lasciato pocanzi.

Bevo un lungo sorso e rilassato sono pronto a sentire il consiglio del mio migliore amico.

"Non guardarmi così speranzoso" mi dice lui preoccupato, riavviandosi il ciuffo. "Ho detto che ti aiuterò, ma non ho la soluzione. Non è così facile."

Le mie speranze precipitano. "Perché dici che non è facile? Aiutami J."

"Sono qui per questo ma è... complicato." I suoi occhi mi fissano come se stesse per sganciare una bomba e io impotente rimango a guardarlo mentre la fa esplodere. "Il problema è che tu... non sei pronto. Non sei pronto per lei. Mentre lei lo è per te."

Lo guardo senza parlare permettendo al mio cervello di assimilare la notizia, e poi sputo fuori a fatica "sì."

Mentre l'unica cosa che mi ripeto è che vorrei essere più coraggioso.

"In realtà, io penso che tu sia pronto o meglio il tuo cuore lo è, ma il tuo cervello, da idiota, vuole continuare a fare lo stronzo in giro." Aggiunge Jason soddisfatto dalla sua conclusione.

"Non la metterei proprio così. Non voglio andare in giro a scopare. Vorrei solo realizzare i miei sogni professionali." Puntualizzo offeso.

"E non capisco, perché non puoi farlo con Bea accanto."

"Ma come posso chiederle di aspettarmi e se alla fine decidessi di non tornare più. Sì, perché anche questa e una opzione, non dimenticarlo, infondo Emergency ti cambia la vita. Se capissi che è quella la mia vita, che faccio? Vuoi davvero che io la tenga bloccata due anni, per poi farle una telefonata in cui mi scuso e le dico di andare avanti senza di me." La mia voce è roca, triste, arrabbiata esprime tutto il mix di emozioni che mi scuotono. Urlo queste parole, le urlo al mio amico perché ho bisogno che escano dal mio cuore. Stringo le mie gambe per contenere il dolore.

Ma poi la cosa più importante fa capolino, dolcemente, nella mia tempesta emotiva.

"Però io la amo Jason, la amo così profondamente, così intensamente, non respiro senza di lei."

Lascio uscire il sentimento più forte che mi rimbomba dentro. Tutto l'amore che provo per lei, che cerca incessantemente di avere la meglio su tutto il resto nutrendosi della consapevolezza che anche lei mi ama.

"Che situazione del cazzo!"

Le parole di Jason mi ridestano dai miei pensieri, che per un attimo erano tornati a noi, era il suo viso quello che vedevo mentre esprimevo i miei sentimenti.

"Già." Mi arrendo alla mia situazione, liberando le mie gambe dalla morsa delle mie mani.

"Forse può aiutarti la mia esperienza. Per me, accettare di amare Carola, è stata dura. Non sapevo neanche cosa fosse il vero amore e poi, un giorno, mi è arrivata una batosta." Si ferma e sorride. "E ora so  che non voglio più farne a meno, per questo mi trasferisco, come ti ho detto il perdere lei sarebbe peggio. Ecco, dovresti riflettere su questo. Per te sarà più difficile perché Bea ti è sempre stata accanto. Non hai idea di cosa significhi vivere senza di lei, ne hai avuto un assaggio in queste settimane, ma non è ancora niente, sappilo. Ti rendi conto che le stai chiedendo di esserti amica. Le stai chiedendo di innamorarsi di un altro. Sei pronto ad accettare questa eventualità?"

Il mondo mi crolla addosso, a malapena sono andato avanti in questi giorni, come potrei sopportare, quello che Jason mi prospetta?

"Ora basta, amico." Jason mi da un colpo alla spalla, non mi ero neanche accorto che si fosse alzato. "Per stanotte basta. Sei sconvolto e anche io. Ora mangiamo, ci scoliamo queste birre per poi dormire malamente e poi da domani rifletti su quello che ci siamo detti."

"Sì, hai ragione." Sento la testa scoppiare e la gola stringermi per l'immagine di lei con un altro.

"Un'ultima cosa, Jack. Voglio che ti sia chiaro che tu sei mio fratello e anche se lei è mia sorella, non sarei mai riuscito a fare a meno di te." Mi da un colpo sulla nuca, poco amorevole.

"Grazie J."

Ci guardiamo e vedo l'affetto che prova per me, ovviamente ricambiato.

"Però devi decidere, non posso sopportare di vederla e vederti così."

"Lo farò, te lo prometto." Sono serio, mi alzo e lo abbraccio. So che tra uomini non si fa ma ho rischiato di perderlo e ne ho bisogno.

La serata passa tranquillamente, scherziamo e ci prendiamo in giro ormai completamente ubriachi. Domani starò malissimo, ma stasera mi sento sollevato. Guardo Jason che si è addormentato sul divano e io decido di avvertire Tom che dormirò fuori. So che mi tiene d'occhio ultimamente, anche lui, è un buon amico.

"Tom dormo fuori."

Okay, io sono con Bea e Sara."

"Dove sei?" Ma come è possibile che non posso stare sereno.

"Calmo amico, stiamo tornando a casa" e chiude la chiamata.

Sbuffo, domani lo picchio. Il saperla fuori mi fa imbestialire.

Io soffro e lei si diverte.

E' giusto così.

Col cazzo.

Non si può parlare con te sei ubriaco, non capisci che lei è libera.

No, tu non capisci: lei è mia.

Arrendersi all'inevitabileWhere stories live. Discover now