Alessia andò a dormire a casa di John.
La stanza sopra il nostro appartamento era inagibile per muffa e umidità.
Sembrava essere nato un bel feeling tra i due. Ridevano e scherzavo raccontandosi anedoti sulla propria vita da "soldato".
Avevano molto in comune.Quando io e Sherlock rimanemmo soli, la tensione era ancora alta.
<Va meglio?>
<Si, non preoccuparti>
<Non sono mai stato bravo con le persone, lo sai, ma sto provando a fare del mio meglio>
<Non devi giustificarti per nulla. Per me rimani comunque il migliore.
So come la pensi sulla maggior parte delle cose che riguardano i sentimenti o le persone.
Nonostante ciò, non mi fai mancare nulla.
Sto bene, davvero.
Quando tutto questo finirà potremmo fare un lungo viaggio>
Dissi ridendo per allentare la tensione.Mi avvicinai stringendo le mie braccia al suo collo.
<Magari in Italia, per farti vedere dove sono cresciuta><Mi piacerebbe.
Non dovremmo aspettare molto, te lo prometto><Bisogna stare attenti a ció che si promette>
<Allora ti prometto che farò del mio meglio per mantenere quella promessa>
Sorrise e sfuggì una piccola risata.
Era bello avere questi momenti di serenità.
Brevi ma davvero terapeutici.
A me bastava anche solo un suo abbraccio per stare subito meglio.Vi sembrerò una romanticona, cosa che in realtà non sono, ma Sherlock mi faceva uno strano effetto.
Potevo essere offesa o arrabbiata con lui per la qualunque ma bastava guardarlo negli occhi per rasserenarmi immediatamente.Il giorno seguente John e Alessia vennero nel 221b con della colazione ancora calda.
Sapevo cosa cercavano di fare.
Provare a fare calmare le acque.Sicuramente un cornetto non avrebbe fatto sparire tutti i nostri problemi ma era piacevole stare tutti insieme in serenità.
Suonò il telefono di Alessia ma sembrava ignorarlo
<Va'a rispondere, magari è importante>
<Sei sicura?
Non mi sembra il momen...><Sono sicurissima. Va'>
Gli sorrisi, ricambio poi andò fuori.POV's Alessia:
*Numero privato*"Altra missione segreta?"
Pensai sbuffando.
Non era proprio il momento.
Non vedevo Myriam da molto e sapevo che la situazione era critica.
Per saperlo io in Italia poi...<Pronto, agente Romano>
<So chi sei>
Una voce femminile, inquietante.
<Con chi parlo?>
<Non è importante.
Il punto è un'altro.
Adesso ascolterai bene le mie indicazioni e farai tutto alla perfezione senza dire una parola, altrimenti faccio saltare in aria la tua amichetta e il suo dolce maritino><Irene..>
<Su via, non essere sorpresa.
Mi sottovalutate molto, a quanto pare..><Cosa vuoi?!>
<Solo accertarmi che hai capito la situazione e le regole del gioco>
<Di che gioco stai parlando?>
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Sherlock• Il caso del cuore parlante•
FanfictionPoggiai la mia mano sul suo petto e aggiunsi: Vidi una lacrima cadere dal suo volto. Non disse una parola e se ne andò. Vidi solo una strana signora con un berretto rosso che mi osservava. ~ Se non siete abituati a sentire una storia privata del suo...