Capitolo 53

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"Tesoro, ormai è una settimana che non ci vediamo.." disse Molly.
"Si Molly scusami, è che sono stata impegnata e dovevo aiutare mia madre, sai com'è.." risposi posando la giacca su una sedia e sedendomi sul divano accanto ad Harry e Hermione.

"Finalmente la serpe è tornata." Disse sorridendo Harry.
"Ti mancavo Potter?" Risposi
"Si vabene ma smettetela, oggi pomeriggio andiamo a Hogsmade ai Tre Manici di Scopa, vieni anche tu?" Chiese Hermione incontrando il mio sguardo.
"Hermione io non credo sia il caso.."

Non mi avvicinavo ad Hogsmade da mesi, ma forse uscire per un po' mi avrebbe fatto bene.

"Emma io ti capisco, ma staremo solo ai Tre Manici, per un ora o più. Non andremo in giro, te lo prometto." Disse Hermione, e intanto Harry e Ron acconsentivano con la testa.

"Vabene." Risposi un po' incerta.

...

"Non me la ricordavo così piena di gente Hogsmade.." dissi alzando un po' la voce per farmi sentire dagli altri.
"No infatti, probabilmente dopo tutto quello che è successo la gente esce un po' di più.." rispose Hermione provando a non urtare le persone di fronte a lei.
"Ah quindi come te che non passi più tutto il giorno sui libri?"
"Si esatto." Rispose con un ghigno e roteando gli occhi.

Entrammo nel piccolo locale, che nonostante tutto era rimasto lo stesso. Sempre accogliente, e con lo stesso profumo di legno vecchio e un po' di alcol.
Era pieno zeppo di ricordi, di tutte le battute, e i momenti spensierati.
Ma l'allegria momentanea svanì nel momento esatto in cui sentì il campanello della porta suonare.

Mi ricordai di come, circa qualche anno prima, lo vidi entrare da lì: intento ad aggiustarsi la costosa giacca e il collo della camicia, che guardava avanti sicuro di se, mentre andava dai suoi amici. E quando poi lo salutai,e dai suoi occhi percepì come se il suo cuore avesse fatto una capriola.

Tutto però venne spazzato via dalla mia mente appena mi accorsi di una figura che si avvicinava proprio al nostro tavolo.
"Hermione?" disse costui
"James?" Rispose lei con un sorriso stupito, mentre si alzava per abbracciarlo.
Lo stavo scrutando per trovare qualche particolare in lui, ma niente.
Era un ragazzo di media altezza, moro, con qualche ricciolo che gli ricadeva sulla fronte, e con due occhi neri come la notte.
Era sicuramente un mago della nostra età, ma non l'avevo mai visto ad Hogwarts.

"Ragazzi scusate, lui è James Clark, ci siamo conosciuti l'estate scorsa." Disse Hermione

Clark.

"L'estate scorsa?" Chiese Ron con una punta di gelosia.
"Si, Ron, lui anche se è un mago vive principalmente nel mondo dei babbani. Ma proprio per questo, come mai sei qui?" Chiese Hermione voltandosi di nuovo verso di lui.
"Oh mi trovavo nei paraggi e ho deciso di fare un salto ai Tre Manici di Scopa, visto che non ci venivo da un po'." Disse sfoggiando un bellissimo sorriso.
"Avanti siediti con noi." Disse di nuovo Hermione.

Intanto Ron e Harry si scambiavano solo occhiate interrogatorie , alle quali mi aggiunsi anche io.

"Ma io ti ho già vista." Disse d'un tratto il ragazzo nello stesso momento in cui le burrobirre arrivarono al tavolo.
"E dove?" Risposi
"Tu sei l'amica di Amy." Disse abbastanza sicuro.
"Parli di Amèlie Clark?" Che sfacciato.
"Si, da piccole stavate sempre insieme, non siete più amiche?" Chiese tranquillamente come se io lo conoscessi.
"Si ma io non so chi sei. E come fai a sapere queste cose?." Dopo la finta innocenza di Amèlie, mentre faceva parte dei Mangiamorte, non mi fidavo più di nessuno.
"Io sono suo cugino, da parte del padre." Rispose.

Un brivido di paura e insicurezza si fece spazio dentro di me, e probabilmente anche dentro gli altri, visto che avevano un po' gli occhi sbarrati.
"Oh. Okay." Risposi
"No sta tranquilla, mio padre non vuole avere niente a che fare con suo fratello dopo la storia dei Mangiamorte. Da quando la guerra è iniziata ci siamo definitivamente trasferiti nella Londra babbana, non volevamo avere più niente a che fare con questo. Giusto ogni tanto vengo qui per ricordarmi da dove provengo, ed è sempre un piacere. Anzi probabilmente ora che la guerra è finita verrò più spesso."
Tirammo tutti un sospiro di sollievo e l'aria si fece più tranquilla.
"Io non vedo Amèlie dal giorno in cui i Mangiamorte sono entrati ad Hogwarts." Dissi fingendomi seria e fredda.
"Lei sta bene,è a casa con sua madre. Spesso passo da loro, da quando il padre è ad Azkaban, se ti va posso accompagnarti."

Non credevo fosse il momento di affidarmi totalmente ad uno sconosciuto.

"Capisco se non ti fidi, voglio solo essere disponibile con i salvatori del mondo magico." Disse sorridendo come se mi avesse letto la mente.
E forse in quel momento una scintilla di fiducia si accese dentro di me.

Fu Ron questa volta a rompere il silenzio.
"Credo che dovremmo andare, si sta facendo buio."
"Si, andiamo." Rispondemmo

Uscimmo tutti dal locale, e James ci salutò, chiedendoci di vederci più spesso.

"Quel tipo non mi piace." Disse Ron
"Invece sembra simpatico." Risposi
"Tu dici così solo perché sei geloso di Hermione, Ron ammettilo." Disse Harry e tutti ridemmo a vedere la faccia infuocata del ragazzo.

Al tramonto non c'erano più molte persone, eravamo quasi gli unici a passeggiare ancora per le strade quasi deserte.
Harry stava discutendo con Ron di una partita di Quidditch, quando uno strano rumore dall'altro lato della strada mi fece voltare di scatto.
Con lo sguardo cercai qualcosa, anche se era stato solo uno stupido suono e una strana sensazione.

Ma spesso l'istinto e il sesto senso non sbagliano mai.

MoonWhere stories live. Discover now