Capitolo 58

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Mi svegliai e aprendo gli occhi mi resi conto di non essere a casa mia.
Ero in un letto enorme in una stanza un po' buia, sui toni del verde smeraldo.

Mi alzai di scatto, mentre i ricordi annebbiati della sera prima si facevano spazio dentro la mia testa.

"Blaise!"
"Salazar, Emma che ci fai qui!"

"Tutto okay?"
"S-si
Penso di aver bevuto un po' troppo."

"Dove vai?"
"A prendere un po' d'aria, da sola"

Un altro ricordo iniziò a formarsi, ma venne subito bloccato quando la porta della camera di spalancò

"Sei sveglia finalmente." Disse Hermione.
"Che ci faccio qui?" Le chiesi mentre provavo a mettere a fuoco la sua figura.
"Ieri stavi troppo male, così ho deciso di portarti da me. Con tua madre è tutto apposto tranquilla."
"Stavo molto male?" Chiesi un po' imbarazzata.
"Già, pensa che ad un certo punto ti sei anche messa a ballare con James e.."
"COSA?"
"Già..." rispose lei portando una mano sulla nuca.
"Ma se a stento ci conosciamo.." risposi un po' confusa.
"Beh vedi, ieri sera sembravate tutto tranne che estranei." Mi rispose con un ghigno che si faceva spazio sul suo volto.

Eppure sembrava mi stesse sfuggendo qualcosa.

"Sei sicura che io sia stata tutta la sera con James, Hermione?" Le chiesi mentre mi alzavo lentamente dal letto.
"In realtà per un po' sei sparita e.."

Qualcuno improvvisamente bussò alla porta.
"Hermione cara, oh buongiorno Emma, al piano di sotto ci sono Ron e Harry che vi aspettano."

Io e Hermione non riuscimmo a terminare il discorso, così iniziai a vestirmi e prepararmi per poi andare a salutare gli altri.

"Vedo che tu sei ripresa per bene.." disse Ron ridendo.
"Smettila Weasley." Risposi assottigliando lo sguardo.
"Avevo pensato che oggi potremmo stare un po' alla Tana tranquilli, e magari passare prima per Hogsmade." rispose Ronald.
"Vabene." Disse Harry.

....

La primavera era alle porte, e noi eravamo qui, a passeggiare per Hogsmade.
Ogni giorno metà del mio cuore aspettava la lettera per Hogwarts, dove la McGrannit ci diceva che finalmente le lezioni sarebbero riprese.
Ma forse quel giorno era ancora lontano ad arrivare.

"Godric! Harry guarda questa scopa!" Disse Ron a bocca aperta, mentre studiava la vetrina che vendeva accessori per il Quidditch.
"Spesso siete troppo prevedibili.." disse Hermione roteando gli occhi.
"Già..." risposi, voltando il capo alla mia sinistra.
C'era molta gente che affollava le strade, quando ad un tratto i miei occhi vennero catturati da una chioma bionda familiare.

Persi un battito.

"Emma tutto bene?" Chiese Hermione, mentre stava per appoggiarmi una mano sulla spalla.
Mi scostai subito, correndo verso quella sagoma che ormai viveva nei miei pensieri ogni giorno e ogni notte.

"Draco!" Urlai

"Mi scusi!" "Mi dispiace" "Permesso!"
Dissi mentre correvo verso di lui.

Urtai una piccola ragazzina, e questo mi fece distogliere lo sguardo per un istante.
Puntando i miei occhi nello stesso posto di prima non trovai più nessuno.

Il vuoto davanti a me.

Come il vuoto che stava scavando il mio cuore da quella che sembrava ormai un'eternità.

"Emma!"
Una voce mi fece volgare di scatto.

"Ti trovo bene!" Disse James dandomi un bacio sulla fronte.

"Ehm, si.." risposi, senza guardarlo negli occhi.

Con lo sguardo stavo cercando ancora lui.

Quella non era una visione, non poteva essere finzione.

"Vieni torniamo dagli altri.." disse cingendomi le spalle con un braccio.

...

Il pomeriggio passò tranquillo.
Ci fermammo per un po' alla Tana, per salutare i genitori e i fratelli di Ron, e poi Hermione si offrí di accompagnarmi di nuovo a casa.

Uno strano presentimento si fece largo dentro di me, e mi stava mangiando viva.
L'emozione, nel vederlo lì, come sempre vestito tutti di nero, mi stava per far uscire il cuore dal petto.

E sono sicura, di non sapere tutto riguardo la scorsa notte.

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