Capitolo 2 (I)

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Distretto di Trost, 848.

<< Forza Reiner, fatti sotto! >> disse ad alta voce divertita Eva, mentre si poneva in posizione d'attacco davanti al ragazzo.

Reiner sbuffò. << Vuoi per caso farti uccidere al secondo giorno di addestramento? >> rispose con sarcasmo.

Era il secondo giorno di addestramento per Eva. Quel giorno, il comandante aveva espresso la volontà di testare le capacità fisiche delle sue reclute facendoli sfidare in un corpo a corpo tra di loro. Così, avrebbe individuato coloro più forti, con più tecnica di combattimento, con più strategia. Keith li osservava da lontano, attento ad ogni loro mossa.

Reiner stava per allontanarsi, ma Eva con forza strinse un pezzo di stoffa della sua divisa. Lo tirò verso di lei, incastrando una sua gamba tra le due del ragazzo e spingendo con forza il braccio sulla sua schiena. Si sentì un tonfo e una risata.

<< Ti fai pestare bene vedo, compagno. >> ghignò Eren tra le risate.

Reiner rimase sorpreso dalla mossa di Eva, tanto da rimanere immobile sul terreno per qualche secondo, incredulo. Poi, vide Eva porgergli la mano con un sorriso. << Dovevo dimostrarti che anche io posso ucciderti al secondo giorno di addestramento. >> ironizzò provocante.

"Effettivamente, me lo dovevo aspettare da una cresciuta insieme ad uno dei comandanti più forti." pensò Reiner, mentre sollevava il proprio corpo dal suolo. Sbattè le mani l'una contro l'altra per pulirle dal terreno, per poi guardare con sfida Eva.

<< Allora se sei davvero così forte, perché non provi a combattere con lei? >> pronunciò, indicando col dito la ragazza a braccia conserte in fondo.

Eva girò il capo, osservando come Annie fosse lasciata in pace dagli altri senza essere sfidata. Perché nessuno le si avvicinava? Che strano. Se ne stava lì, in un angolo del campo, rilassata mentre roteava il coltello di legno tra le sue dita. Sembrava serena, come se non fosse intimorita da nessuno. Come se in quel campo, in quel momento, ci fosse solo lei.

Eva strinse i denti in un sorriso di sfida, e si rivolse agli altri che le erano intorno. << Perché non dovrei, Reiner? >> disse senza preoccupazioni, facendo spalancare gli occhi a tutti coloro che la ascoltavano.

Si avvicinò svelta verso Annie, precitipandosi davanti ai suoi occhi. La bionda la guardò confusa, chiedendosi cosa volesse ancora da lei.

<< Vuoi combattere? >>

Annie spalancò le pupille, sorpresa. Dischiuse le labbra, guardandola con stupore. Fino a quel momento nessuno le aveva mai posto una domanda del genere, erano sempre stati costretti dal comandante a combattere contro di lei. E adesso, una recluta appena entrata, le stava chiedendo di combattere pur conoscendo il timore che gli altri provavano nei suoi confronti. "Ma che diavolo le prende a questa."

Passato il momento di sospensione, Annie si ricompose, ergendo la sua figura in modo deciso. Assottigliò gli occhi e serrò le labbra, irrigidendo la mascella. << Ci sto. >>

Reiner ed Eren emisero un verso di sorpresa, mentre Armin si avvicinò ad Eva. << Ehm... Eva, ma sei- insomma, sei sicura? >>

La ragazza raccolse i boccoli in una coda disfatta, mentre rivolgeva un sorriso ad Armin. << Certo, perché no? >>

Da lì a pochi secondi, si accerchiarono intorno alle due ragazze le altre reclute, incuriosendo il comandante che si sporse da lontano per vedere cosa stesse accadendo di così clamoroso da richiamare l'attenzione di tutti. Quando vide Eva ed Annie faccia a faccia, fece un mezzo sorriso. "Vediamo di cosa sei capace, Eva."

Annie piegò le braccia davanti a sé, posizionandosi per l'attacco. Eva, di rimando, restò immobile. "Ma che fa? Nemmeno si mette in posizione?" pensò velocemente Annie.

Eva rimase in posizione rilassata per qualche secondo, nel silenzio di tutti coloro che le guardavano curiosi. Quando vide Annie distratta e confusa dal suo apparente rilassamento, puntò correndo verso le sue gambe, cercando di aggrovigliarle con il polpaccio. Ma rimase stupita quando Annie, con riflessi veloci, non ebbe la minima difficoltà a schivare la sua gamba, contraccambiando con un calcio verso l'altra libera di Eva. Fu per pochi centimetri che Eva riuscì a schivare tale calcio, indietreggiando in posizione di difesa.

"Ma come è possibile. Ero sicura di averla vista distratta pochi secondi fa. Come ha fatto a schivare il mio attacco con così tanta leggerezza?" pensò a bocca aperta, prima di sorridere dinuovo verso Annie, stringendo i denti.

<< Vuoi continuare o ti è bastato? >> provocò Annie con arroganza.

<< Di solito a me le cose non bastano mai. >> rispose a testa alta Eva, stringendo i pugni e lanciando un attacco verso il collo di Annie.

Il suo braccio sbattè contro il palmo della mano sinistra di Annie, che bloccò la mossa e attorcigliò, approfittando della vicinanza di Eva, il suo braccio destro nel suo collo, chinandole il capo e iniziando la mossa del calcio nella gamba per farle perdere equilibrio. Ma con sorpresa Eva riuscì a dimenarsi, spingendo con le mani il suo bacino con una spinta decisa e facendola staccare ed allontanare dal suo corpo.

Il fiatone di Annie ed Eva era l'unico rumore che si sentiva in quel momento. Entrambe si guardarono in lontananza con decisione.

"Ora ho capito. La sua tecnica è distrarre l'avversario così da attaccarlo nel momento di meno lucidità e rifesso." pensò Annie, scrutando la figura davanti. "Come te la caveresti, se usassi la tua stessa tecnica contro di te?"

Annie attuò l'idea, rivolgendo per un attimo lo sguardo verso i compagni, come se fosse falsamente incuriosita. Eva sobbalzò, corrugando la fronte e seguendo la linea visiva di Annie. "Perché sta guardando da un'altra parte? Che ha visto?"

E fu in quel preciso istante che Annie partì fulmineamente verso di lei, afferrandole con la mano destra il braccio sinistro, piegandolo dalla parte opposta mentre con la mano sinistra le immobilizzò il viso dall'altra parte rispetto al suo braccio. E con un colpo secco, calciò le sue gambe, spingendola verso il suolo violentemente.

<< Oddio. >> si sentì tra i compagni, che rivolsero lo sguardo verso Eva aggrovigliata per terra.

Eva ci mise qualche secondo prima di capire di essere stata sconfitta. La sua coda si sciolse, liberando davanti al suo viso i boccoli scuri. Respirò pesantemente, incredula della tempestività delle mosse della sua avversaria.

Annie le diede le spalle, sistemandosi il ciuffo di capelli disordinato dal viso. Si stiracchiò la divisa, sogghignando. << E comunque il coltello di legno è ancora tra le mie mani. >> concluse provocatoria, mentre divertita si allontanava dalla scena.

Eva si ricompose frettolosamente, alzandosi in piedi. << Ehi! >> urlò verso Annie, richiamando la sua attenzione.

Annie si girò con indifferenza e lentezza, come se non avesse appena fatto nulla di così stancante. Trovò Eva con dei ciuffi tutti scompigliati, i primi bottoni della felpa bianca aperti e la giacca marrone tutta sporca di terra. La fissò dritta negli occhi, intimandole con lo sguardo di parlare.

<< Sei brava. Bel combattimento! >> concluse Eva, sorridendole entusiasta.

Annie rimase per un attimo confusa da quell'atteggiamento, sgranando leggermente gli occhi. Le diede un'ultima occhiata, prima di rigirarsi e andarsene.

<< Comandante Keith, qualcosa non va? >> chiese un soldato femmina, vedendo l'istruttore osservare l'assembramento di reclute nel campo.

Alzò lo sguardo al cielo, chiudendo gli occhi e respirando l'aria pura dell'aperto. Per poi girarsi verso il soldato, tranquillamente.

<< Testo semplicemente le capacità della mia bambina. >> rispose, guardando poi Eva che nel frattempo rideva alle prese in giro dei suoi compagni per la sconfitta appena ricevuta.

"D'altronde,

il tuo punto di forza è sempre stato il tuo animo puro

Eva."

TI OFFRO IL MIO CUORE ¦¦ Annie LeonhartWhere stories live. Discover now