Capitolo 15

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Eva abbassò lo sguardo sul suo piatto, nascondendo con i boccoli un piccolo sorriso.

"Allora non è vero che le sto indifferente." "Non aveva motivo di sedersi qui davanti a me, aveva già trovato un posto dove mangiare tranquilla."

Fece roteare il cucchiaio intorno al dito, iniziando a spruzzare felicità da tutti i pori. Il momento d'emozione cessò dopo pochi secondi, nel momento in cui sentì la mano di Ymir sbattere contro la superficie in legno del tavolo.

<< Che strana coincidenza. Sei venuta a rompere le scatole proprio sul punto del discorso. >> provocò Ymir fingendo un tono serio.

Annie non distolse lo sguardo dal suo cibo; finse indifferenza, nonostante l'attenzione sempre più crescente verso le sue parole. Fece spallucce.

<< Le stavo appunto confessando i miei sentiment- >>

<< Beh che illusa, come potresti mai essere ricambiata con la faccia che ti ritrovi. >> la interruppe Annie, guardandola divertita mentre l'espressione di Ymir assumeva un tono di nervosismo. 

<< Diventi ogni giorno più simpatica. >> disse sarcastica Ymir, prima di allontanarsi dalle due.

Ci fu un attimo di silenzio. Eva quasi si imbarazzò nel rimanere da sola con la bionda. Ci sperava, ma non si sarebbe mai immaginata che Annie avrebbe fatto un passo avanti nei suoi confronti. In quei giorni non le era sembrata per niente turbata dalla sua lontananza. Che fosse una brava attrice? Eva pensò bene dato che Annie era rimasta più che turbata dalla freddezza del suo comportamento. Semplicemente lo nascondeva, come del resto tutti i suoi sentimenti.

<< Perché ti sei comportata in modo diverso in questi giorni? >> ruppe il ghiaccio la voce di Annie.

Eva sobbalzò a quella domanda, abbassando lo sguardo.

<< N-non so... a che ti riferisci? >> balbettò insicura, fingendo di non riuscire a capire la domanda della compagna.

In realtà non sapeva proprio come spiegarglielo. Come avrebbe potuto dirle che aspettava solo una sua reazione? Che si era allontanata solo per vedere se lei l'avrebbe avvicinata? Probabilmente Annie l'avrebbe presa per una stupida, per una bambina bisognosa di attenzioni. E forse Eva lo era con lei. Bramava le sue attenzioni perché, dal primo momento, non ne riusciva a fare a meno. Non riusciva più ad immaginare quel percorso di addestramento senza di lei.

"Chissà se per te è lo stesso."

<< Smettila di fare la finta tonta. >> rimproverò Annie, fissando le iridi su quelle di Eva.

Quello sguardo fece accelerare i battiti del cuore della ragazza. Ogni volta che le osservava gli occhi, Eva si perdeva. Riusciva a scorgerne, anche in lontananza, i più piccoli dettagli: Annie aveva un taglio davvero particolare. Per Eva sembrò quasi disegnata a pennello.

Un mix di emozioni invase il suo corpo. Sotto il suo sguardo si sentiva spoglia: come se Annie mettesse completamente a nudo ogni suo tratto. Non si era mai sentita così intima ad una persona, forse perché in realtà non ne aveva mai avuto l'occasione. Nonostante il carattere socievole, non aveva mai avuto amici. Raramente i bambini le permettevano di giocare insieme, sapevano fosse la "figlia" del comandante e questo li intimoriva. D'altronde ci si aspetterebbe un comportamento molto rigido da parte di una bambina cresciuta con un comandante d'esercito. La realtà però era ben diversa: Shadis aveva dimostrato di essere un buon padre. O quanto meno ci aveva provato. Le aveva insegnato a combattere, si. Ma le aveva anche insegnato il valore del rispetto, della solidarietà, dell'onestà... Tanti principi che fino a quel momento Eva continuava ad immagazzinare dentro di sé. Voleva renderlo orgoglioso, anche se non sapeva ancora se sarebbe mai diventata un buon soldato.

TI OFFRO IL MIO CUORE ¦¦ Annie LeonhartWhere stories live. Discover now