capitolo ventidue.

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Il vento tira forte, correndo tra i miei capelli, facendomeli cadere tutti davanti agli occhi. Sbuffo immaginando i nodi che si verranno a creare.
Chiudo l'auto appena parcheggiata e raggiungo Char, ferma ad aspettarmi davanti al bar in cui ci siamo date appuntamento.

Alzo una mano nella sua direzione sorridendo, per farmi riconoscere, e lei appena mi vede sventola il suo braccio a destra e sinistra con energia. Appena la raggiungo l'abbraccio forte.

Non l'ho più vista da quella sera, non ho fatto altro che pensare a lei. Ieri mattina l'hanno dimessa dall'ospedale e per ordine del medico e di Aaron, è restata a casa tutto il giorno.

«Come stai?» le domando staccandomi dall'abbraccio, per guardarla negli occhi «Anzi come state?».

Lei mi sorride e mi tiene per mano. «Stiamo bene Soph» esclama «Entriamo? Stiamo morendo di fame».

Scoppio a ridere e annuisco. Aprendo la porta, una campanellina suona, avvisando la nostra entrata. Il locale è accogliente e profuma di croissant, facendo risvegliare immediatamente il mio stomaco.

Prendiamo posto ad un tavolo per un due, poco distante dal bancone e attendiamo l'arrivo del cameriere.

«Aaron?» domando, dopo aver poggiato la borsa sullo schienale della sedia.

«Al lavoro» sospira «Da quando mi hanno portato in ospedale è diventato molto...» blocca la sua voce, come se stesse cercando le parole per poi aggiungere:«...Ansioso».

«Beh, come dargli torto» commento, mentre osservo una ragazza con il grembiule, dirigersi verso di noi.

Dopo aver ordinato, Char torna a guardami. «Sono entrata nel quarto mese di gravidanza» dice giocando con una piantina posta sul tavolo «Abbiamo scoperto il sesso».

Spalanco gli occhi sorridendo. Batto le mani felice come una bambina per poi esclamare:«E cosa aspetti a dirmelo?».

«Lo saprai domani sera, con il baby shower come la tradizione vuole » esclama sorridendo, arricciando poi il naso.

Sbuffo, impaziente di sapere il sesso del mio futuro nipotino.

I nostri ordini vengo posati sul tavolo e mentre bevo un sorso di cappuccino, punto lo sguardo su Char concentrata a mangiare il suo toast.

«Io e Thomas abbiamo risolto ciò che dovevamo risolvere» esclamo tutto ad un fiato. Lei mi guarda sbarrando leggermente gli occhi, continuando a masticare.

«E?» chiede a bocca piena, per poi prendere un tovagliolo.

«E abbiamo deciso di volerci dare una possibilità» dico guardando il muffin accanto al mio bicchiere.

Char batte leggermente i piedi, sorridendo. «Finalmente, ti ci sono voluti tutti questi mesi per capirlo?» domanda portandosi una ciocca dietro l'orecchio.

«Simpatica» borbotto prendendo in mano il dolce.

«Io lo sapevo» commenta addentando il toast «Mancavi solo tu».

Scuoto la testa sorridendo. «Forse hai ragione» dico scoppiando a ridere sentendomi improvvisamente stupida.

Il tempo con Char passa velocemente tra risate e confessioni. Mi racconta dei lavori che stanno facendo nella futura casa di lei e Aaron, confessandomi che non vede l'ora di poterci abitare all'interno. Dopo esserci accordate per l'indomani sera, torno a casa.

Mi dirigo in camera e decido di buttarmi in vasca, non prima di essermi presa un calice di vino e il computer per guardarmi un film.

Balù mi guarda scodinzolando la coda ed io, dopo essere entrata in vasca, tiro fuori una mano dall'acqua, portandola oltre il bordo dalla vasca e lo accarezzo.

MR.BROWNWhere stories live. Discover now