Beatrice
Non credo ai miei occhi. Nella mia testa si susseguono rapidamente mille e mille domande: Perché? Da quando? Come? Perché non me ne hanno parlato? Credevo di essere importante per entrambi, certo anche io gli ho nascosto delle cose ma io l’ho fatto con tutti, loro solo con me, visto che si stanno baciando in pubblico, davanti scuola. Non mi dà fastidio, credo, pensavo di piacere a Nicola ma forse è il suo modo di relazionarsi con tutte da amico. Non so più cosa pensare.
Si accorgono della mia presenza indesiderata e si staccano veloci. Nessuno dice niente, l’atmosfera si sta facendo pesante. Guardo prima Lucia e poi Nicola, entrambi sembrano impassibili, come se nulla fosse accaduto, ne deduco che vogliano ignorare il discorso e, anche se avrei voluto aprirlo eccome, accetto la loro decisione.
Mi dirigo con Lucia alla gelateria e passiamo un buona parte del tragitto in silenzio, poi lei non resiste più e dice, esasperata dall’aver trattenuto tanto quelle parole:<<Volevo dirtelo>>.
Certo, come no.
<<Nicola e io ci conosciamo da tanto, lui è sempre stato presente nella mia vita, era amico di mio fratello e lo vedevo spesso a casa mia. Alle medie ho avuto una grande cotta per lui ma poi mi sono convinta che era meglio lasciar perdere, che era una storia impossibile e che non gli piacevo né sarei mai piaciuta. Così l’ho dimenticato, Nicola non sapeva niente di quello che provavo, ma quest’anno ho sentito nuovamente qualcosa per lui, per questo sono uscita con Giacomo, volevo che mi notasse ma è finita peggio di quanto pensassi quella storia. Poi c’è stato un momento quando ero in ospedale, quando è venuto a trovarmi, durante il quale è rinata in me la speranza di piacergli. Dopodiché, ci siamo visti un paio di volte e un giorno, credo uno tra i più belli della mia vita, mi ha baciata, è stato magico>>.
Finito il lungo monologo di Lucia con la loro storia misteriosa e intrigata, sono stupita, non mi aspettavo affatto che le interessasse Nicola, è davvero brava a nascondere quello che prova, ero fermamente convinta che fosse in fissa con Giacomo, il quale non ho mai approvato. Sono scioccata e ho una sfilza di domande che vorrei porle. Nicola come si è innamorato di lei? Anche lui provava qualcosa da tempo o è un sentimento nato da poco? Luca lo sa? Se lo sapesse cosa direbbe? Se la prenderebbe con il suo migliore amico per essere uscito con sua sorella?
Ovviamente non la sottoporrò a tutti questi quesiti, mi limito a un semplice:<<Sono contenta per voi, lo avete detto a Luca?>>.
Era la domanda che più mi premeva farle, non so esattamente per quale motivo, forse perché sono curiosa di conoscere la possibile reazione di un fratello al fidanzamento della sorella, forse perché mi urta non riuscire a individuare il comportamento di una persona che conosco bene, o forse perché sono ancora innamorata di lui e voglio sentirne parlare.
In ogni caso, Lucia esista un secondo e poi dice:<<In realtà non abbiamo avuto modo di parlargli, si è isolato dal mondo e non parla più con nessuno, addirittura è raro incontrarlo a scuola. Non so se lo abbia saputo tramite qualcun altro ma noi non gli abbiamo detto nulla>>.
<<Quindi la vostra relazione è pubblica?>>.
<<Sì, non la mostriamo spesso ma capita, come oggi>>.
<<Comunque mi piacete insieme>>.
Per una volta non sono io a diventare una fragola ma Lucia, è raro vederla arrossire, eppure oggi ha magicamente ceduto. Le piace molto allora! Conosco la mia migliore amica e so interpretare i suoi segnali, se arrossisce vuol dire che le piace davvero qualcuno. Sono felice per lei, si merita uno come Nicola, che però devo ancora finire di inquadrare.Luca
Non parlo da settimane, chissà se le mie corde vocali funzionano ancora e se sono in grado di formulare una frase, in compenso ho sviluppato assai l’ascolto. La musica alta accompagna i molteplici viaggi dei miei pensieri. Sono steso sul letto e rifletto. So di aver esagerato con Bea, in fondo sono cosciente del fatto che non mi aveva tradito e non aveva cattive intenzioni, però in quel momento l’istinto ha sopraffatto la ragione. Sono giorni che ci ripenso, non riesco a togliermi dalla testa quel momento e tutti gli altri vissuti con Bea, mi manca. Vorrei davvero fare pace con lei ma ormai è troppo tardi, l’ho trattata così male che non vorrà più vedermi, non mi resta che continuare ad ignorarla, magari così facendo soffrirò meno nel dirle addio. Che brutta parola, la sola pronuncia nella mente è orribile, figuriamoci nella realtà. Non devo pensare a lei ma non ci riesco, non sono in grado di rispettare niente di quello che mi prefisso ultimamente e questa è solo l’ennesima prova della mia scarsa forza di volontà. Anche a scuola non sto dimostrando impegno, come posso concentrarmi sui libri se non riesco a farlo per le piccole cose? L’unico pensiero che mi accompagna sempre è Beatrice, lei e solo lei. Non ho più parlato con il mio "migliore amico", non gli ho neppure risposto ai messaggi, anche se lui ha provato più volte a dialogare con me. Aveva ragione Bea, l’ha sempre avuta, ‘L’amore è anche sofferenza’ aveva detto la sera in cui ci eravamo messi insieme, io avevo ribattuto dicendo che non avremmo sofferto ma mi sbagliavo di grosso, sono stato colpito in pieno dal dolore. Perché si deve stare male? Perché il tempo vola quando ci si diverte e pesa quanto ci si sente schiacciati da un treno? E’ un ingiustizia, voglio tornare ad essere felice, a ridere, scherzare, divertirmi, eppure so che non è possibile, sono steso nel letto a crogiolarmi da giorni ormai. Qualcosa cattura la mia attenzione, non succedeva da tanto, una voce, la sua voce, lei è qui. La lei che non fa altro che torturarmi, che si presenta da me quando le pare e piace, senza chiedere alcun permesso, e che non mi abbandona mai. Ho sognato tanto e avuto varie allucinazioni ma sarei in grado di riconoscere la lei reale anche se stessi perdendo i sensi. Che ci fa qui? Hanno fatto pace? A quanto pare... sententendo i loro discorsi direi di sì. Stanno salendo le scale.
<<E’ stato fantastico>> sta dicendo mia sorella.
Un attimo di silenzio e poi…
<<E’ lì da tanto?>> domanda Bea.
Probabilmente fa riferimento alla mia porta chiusa da secoli.
<<Sì, so che vuoi vederlo ma non uscirà>> risponde mia sorella.
Vuole vedermi???
Appoggio la mano sulla porta nella speranza di sentire la sua, anche se so che non lo farà anche lei e che non la sentirei fisicamente anche se lo facesse. Eppure ho la sensazione che lo abbia fatto, qualcosa dentro di me mi dice che lo ha fatto. Apro la porta di scatto ma fuori non ci trovo nessuno, forse mi sbagliavo.Le settimane passano e si fa presto aprile. Ho ricominciato a parlare da qualche settimana, i miei ne sono stati molto felici e anche mia sorella ha tirato un sospiro di sollievo, come se pensasse che non lo avrei più fatto. La tristezza e l’afflizione per la storia con Bea si sono attutite ma non l’ho certo dimenticata, l’avrei voluto in parte ma mi sono rassegnato. Anche se ho riacquistato la voce, non ho più rivolto parola a Nicola e a tanti altri. A scuola sto recuperando il mio periodo di sconforto ma non sono più quello di prima, nemmeno agli occhi degli altri, sparlano di me in modo negativo, credono sia matto o qualcosa del genere. Ho anche scoperto della relazione tra mia sorella e Nicola, mi ha dato fastidio inizialmente, ho lasciato Bea perché credevo ci fosse qualcosa tra lei e il mio migliore amico e poi scopro che sta con mia sorella, ma ho accettato la cosa, non voglio che altri soffrano come ho sofferto io, tanto meno la mia sorellina.
<<Sbrigati o faremo tardi, non voglio perdere l’autobus>> dice Lucia.
Sto mangiando con la massima tranquillità e resterei volentieri qui. Non ho alcuna voglia di partire per quello stupido weekend in montagna, la gita della scuola è l’ultima cosa di cui ho bisogno al momento. Ho provato a convincere i miei a lasciarmi qui ma si sono fermamente e costantemente rifiutati di farlo, non ho altra scelta che partire.L’autobus è pieno zeppo di studenti emozionati, davvero non comprendo la loro euforia. Il rumore prodotto dalle loro chiacchiere è assordante, sono le dieci di sera e l’unica cosa che desidero è isolarmi e dormire, ma temo che sarà difficile. Mi ero preparato a lungo psicologicamente per affrontare questo momento, eppure non è servito a nulla, mi ero ripromesso di non guardarla ma appena salgo sul bus i miei occhi incrociano quelli di Bea, è seduta da sola, forse sta aspettando Lucia, la quale mi stupisce sedendosi al mio fianco.
<<Che fai?>> le chiedo perplesso, dovrebbe sedersi vicino alla sua migliore amica o al suo ragazzo al momento, non accanto a me.
<<Mi sembra evidente>>.
<<No>>.
<<Sorbirai la mia presenza per ben dieci lunghe ore>>.
<<Seriamente Lu, perché non sei vicino agli altri?>>.
<<Voglio stare con mio fratello, è vietato forse?>>.
<<No, certo che no>>.
Ammetto che ho apprezzato questo suo gesto gentile ma mi dispiacerebbe impedirle di trascorrere al meglio lo splendido viaggio che sogna da mesi.
<<Non devi farlo per forza, lo sai?>>.
<<Lo so>>.
<<Puoi andare da Nicola se vuoi>>.
<<Resisterà senza di me per questa volta>>.
E’ appena salito, per una frazione di secondo ho intravisto una leggera scontentezza nel suo viso, come se si aspettasse che Lucia scegliesse di stare accanto a lui, ma sparisce immediatamente. La saluta e va a sedersi accanto a Bea. Sarà un lungo viaggio.

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Il fratello della mia migliore amica
ChickLitBeatrice è una giovane ragazza che sta per iniziare la prima superiore, anno che la cambierà. In questo anno ricco di nuove vicende, conoscerà nuovi amici, come Lucia, e un ragazzo che le farà esplorare un mondo a lei sconosciuto: quello dell'amore.