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~LELE~

Venni svegliato dai leggeri raggi del sole che il filtravano tra le tapparelle della finestra.
Infastidito da tale intrusione mi girai e solo in quel momento notai che qualcosa non guardava. Mi alzai di scatto, rendendomi conto dell'assenza di Tancredi.
Piombai subito fuori dalla stanza, per vedere se fosse per casa, nel corridoio vedi una flebile luce provenire dal bagno. mi avvicinai alla porta socchiusa, ruotando leggermente il braccio feci in modo che le mie nocche dessero dei leggeri colpi sul legno, in segno che stessi entrando.
Aprii la porta e incrocia gli occhi di Tancredi segnate da profonde occhiaie, era in piedi poco lontano dalla toilette, segno che avesse rimesso, tanto è vero che si stava per sciacquare la bocca.
Mi guardò senza dire niente, io semplicemente passai lasciandogli un bacio tra i capelli, sapevo che quella situazione gli provocasse del dosaggio, così presi i suoi medicinali dell'armadietto e andai in cucina

Preparai la colazione per tutti. Dopo un po' vidi una chioma biondina che mi sorrideva spuntare da dietro la porta, aprii le braccia e lui di fiondò dentro. Successivamente incociò le gambe intorno la mia vita mi avvicina al tavolo e lo appoggia sopra di esso. Mi misi tra le sue gambe, gli spostai i capelli che gli ricadevano sul viso e lui socchiuse gli occhi.

Lele: come ti senti?
Gli dissi mentre gli lasciavo un bacio sulla fronte.

Tancredi: bene Lele, bene. Tu invece come stai?

Mi ero irrigidito a quella domanda, me lo sarei dovuto aspettare.

Lele: bene.
Volevo rispondere dicendo qualcosa in più. Ma non fu così.
Mi allontanai da lui, con l'intento di evitare il suo sguardo, avvicinandomi ai fornelli.
Lo sentii scendere dal tavolo. E sussurrare " tanto ne parleremo".

Lo vidi sedersi sulla sedia vicino al tavolo, in attesa che finissi di preparare la colazione.

Con calma arrivarono anche gli altri e tutti ci sedemmo a tavola.

Gian: Tanch oggi hai il controllo medico?

Tancredi: si verso le 11:00. Alla fine viene anche Lele.
Disse guardandomi con un sorriso.

Gian: grazie a Dio finalmente avete risolto.
Disse esasperato.

Diego: dai lasciali stare.
Disse mentre rideva

Gian: a quanto pare è finita l'astinenza.

Tancredi sembrò strozzarsi mentre io non capivo.

Lele: in che senso?
Chiesi confuso

Gian: non fare il finto tonto, Oggi vi ho visto in cucina. Vi stavate scopando con gli occhi.

Tancredi: come darti torto, ma alla fine siamo rimasti a secco.

Lele: ho dei pervertiti come amici.

Tancredi: amore non sono pervertito, sono realistica. Non mi ricordo ne anche più come si fa.

Pessimo.

~TANCREDI~

Erano le 11.00 ed io, Lele e Diego eravamo in sala d'attesa.
Gian aveva avuto dei problemi con l'agenzia e non poteva esserci. Voleva venire, ma alla fine l'ho convinto a risolvere questo inconveniente.

Lele era agitatissimo. Ma cercava di apparire calmo e quest' mi riscaldava il cuore.
Diego bhe... Era Diego non sapeva nascondere il fatto che fosse preoccupato.
Ma andava bene io ero tranquillo.
In questi mesi mi sono sentito meglio.
È vero sono dimagrito, ho perso un po' i capelli. Però sono vivo.
Questo mi basta e poi sono circondato da persone che amo.

Alla fine arriva il mio turno.
Nella stanza ci accolse la dottoressa che mi stava seguendo dall'inizio con un sorriso raggiante e ci fa accomodare.
Io inizii le analisi, lei mi fece qualche domanda e Lele seguiva attentamente tutto quello che mi faceva e mi rassicurava.
Finiamo tutto e la dottoressa disse.

Dot: allora... Da quello che ho potuto vedere ci sono stati dei netti miglioramenti, la massa nel polmone si è ridotta di molta, stiamo andando nella giusta direzione, vorrei solo cambiarti i tipo di vitamina. È cambiare la dieta da seguire. Perché sei un po' sotto peso, ma niente di ireccuperabile.
Ragazzi sono felice di questi miglioramenti, continuiamo così.
Disse guardandovi in modo materno.

Dopo diverse raccomandazioni e grazie da parte nostra, torniamò a casa. La prima cosa che feci fu stendermi sul divano" sono distrutto, penso che dormirò un po'."
Mentre chiudevo gli occhi vidi Lele passarmi avanti, "giusto... Dovevo parlare con lui di suo padre.. "Ma alla fine le mie palpebre si chiusero e l'ultima cosa che percepii fu qualcuno sollevarmi.

ANGELO BHO

Salve a tutti, avrei voluto aggiornare prima ma ho avuto un problema in famiglia che mi ha reso triste. Mi dispiace di non aver aggiornato prima, però sono contenta di continuare questa storia. Come al solito sono che vi sia piaciuto.
Un bacio
Da..


Non So Che PensareWhere stories live. Discover now