Le persone morte non provano emozioni (parte 2)

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Rimanemmo nella stanza interrogatori per 1448 secondi, poi la porta si aprì.

"Scusatemi."

Era il detective con quel poco di peluria in testa che aveva arrestato Shirase-san. Teneva in mano un contenitore di porcellana con del liquido all'interno. Si sedette dall'altra parte della scrivania, usò delle bacchette per prendere i lunghi e stretti elementi solidi nel liquido — gli ingredienti principali erano amido, gliadina e glutenina — e comincio a mangiare.

Alzò lo sguardo quando si accorse che lo stavo osservando.

"Cosa, straniero? Non hai mai visto dell'Udon, prima?"

Il detective rise di me con un ghigno e continuò a mangiare con il vapore del cibo che gli copriva la faccia.

"Dov'è il nostro cibo?" Chiese Chuuya-sama schietto.

"Oh, ne volevi un po'? Non pensavo che il cibo destinato alla persone comuni soddisfasse il ragazzo che fa soldi con gemme contraffatte."

Chuuya-sama incrociò le braccia e lo guardò trucemente. "Gemme contraffatte? Non prendermi per il culo, lavoro per un normalissimo commerciante dotato di licenza. Vuoi vedere i miei documenti?"

"Non ho bisogno di vedere i tuoi documenti falsi." Il detective mandò indietro la testa con una risata. "In ogni caso, chi é lo straniero?" Mentre lo diceva, puntò le bacchette verso di me.

Chuuya-sama non rispose, diede solo una scrollata di spalle.

L'investigatore guardò verso di me. "Hey, Chuuya. Per il tuo bene, penso sia meglio che qualsiasi cosa venga detta in questa stanza, rimanga in questa stanza."

"Piacere di conoscerla. Sono un computer che viene dall'Europa..."

"Sembrerà stupido, Detective." Chuuya-sama mi interruppe. "È uno nuovo, si è unito proprio oggi. È un ragazzo strano che, da quando ha battuto la testa durante una zuffa, è convinto di essere un robot. L'ho preso sotto la mia ala perché ho pensato fosse divertente. Qualche lamentela?"

"No, ma sono davvero un computer di alte prestazioni."

"Un tuo subordinato? Ho capito. In questo caso, è un po' troppo presto per portarlo in un posto tanto bello. Gli mostreremo la via d'uscita." Il detective si alzò andando a bussare alla porta. "Apri."

Un grosso poliziotto in uniforme entrò silenziosamente, mi prese per il braccio e mi guidò fuori.

Aprii la bocca per protestare, ma con la coda dell'occhio vidi il segnale di Chuuya-sama; sotto il tavolo, aveva piegato l'indice e lo puntava verso l'esterno della stanza. Mantenendo il contatto visivo, indico fuori con il mento senza farsi notare.

Ovviamente mi stava mandando segnali non verbali.

Voleva che facessi qualcosa senza farlo sapere alle persone presenti in questa stanza. Ecco perché aveva inventato quella storia, era sicuramente è per tirarmi fuori di qui.

Uhm.

In questo caso, avevo solo una cosa da fare.

"Perdonate la mia intrusione."

Piegai la testa obbedientemente e lasciai la stanza degli interrogatori con il poliziotto.

La porta si chiuse dietro di me e iniziammo a camminare.

"Mi scusi, Signor Poliziotto." Dissi dopo una decina di passi. "Cosa pensa che voglia dire quando qualcuno piega l'indice due volte e ti indica fuori?"

"... Eh?"

Il poliziotto si voltò verso di me.

"Ho detto, quando qualcuno piega l'indice due volte..."

STORM BRINGER - ITALIANOWhere stories live. Discover now