IN YOUR LIPS

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Levi si sistemò sul divanetto in pelle nera. L'odore di disinfettante pungente nelle narici. Gli aloni della soluzione chimica ricamavano il tavolino in vetro sui cui svettavano i loro alcolici. Proponendo il club, Levi aveva sperato di mantenere entrambi sulla cara vecchia via della routine. Il pigro accatastarsi di gesti quotidiani che avevano costruito e perfezionato insieme era un porto sicuro per il corvino. Tuttavia, appena entrati, il suo acume infallibile aveva intuito che una serata sfrenata non avrebbe cambiato le cose. O meglio, non le avrebbe riportate allo status quo. Lui ed Eren erano diventati un cumulo di sentimenti inespressi o mal repressi che adesso spingevano per uscire e contaminavano le loro attitudini.

"Allora alla salute, Lev."

Anziché scandagliare la marmaglia di ragazze appetibili, Eren si era buttato sul menù. Non erano soliti bere, dato che si spostavano a piedi per non pagare il taxi. Dunque era inverosimile che l'amico avesse affondato i ciuffi castani nella lista dei cocktail, ordinando tutto quello che non li avesse mandati in bancarotta.

"Alla salute, Ren."

La prospettiva di finire insieme nudi in un letto, anche se divisi da una ragazza, era terrificante alla luce delle ultime semi rivelazioni. Questo Levi lo capiva non tanto con la logica quanto per il sudore freddo che lo coglieva se valutava una qualsiasi interazione con il suo vicino. Per questo, lo stava assecondando. Preferiva anche lui bruciarsi gola e stomaco con le sostanze corrosive degli shottini piuttosto che affrontare le conseguenze di una notte lussuriosa.

Eren ingoiò il quinto bicchierino di Vodka, imitato da Levi che mostrava una preferenza per la Tequila. Era pronto a discutere con lui che avrebbe dovuto opporsi al consumo di alcolici, viste le loro condizioni economiche. Il sollievo nel vederlo partecipare era indescrivibile se considerava che l'alternativa era scegliere una sconosciuta e stare a guardare Levi farsela di fronte al suo sguardo assorto. Dopo una giornata spesa ad analizzare i propri sentimenti, Eren custodiva una sola, fondamentale consapevolezza. Non era in grado di sostenere una cosa a tre. Non poteva vedere Levi toccare con indifferenza una sconosciuta dopo che aveva evitato il contatto fisico con lui. Niente di meglio per sentirsi paragonato al peggiore degli appestati. Dunque, l'unico diversivo per passare quelle ore minacciose era lasciarsi affogare nel capogiro dell'alcol, sperando di dimenticare anche le proprie pene.

Qualche cocktail e brindisi più tardi, i due amici si accasciarono su loro stessi. La musica assordante un mero sottofondo al mal di testa che gli pompava nel cranio. Il sangue lento e denso nei capillari compromessi dai distillati e dalla tensione ancora pesante sulle loro spalle. Levi avrebbe solo voluto tenere gli occhi un po' più aperti, ma le palpebre erano due pesanti serrande di piombo. Eren dal punto di vista fisico era più vigile, ma formulare pensieri razionali pareva un'impresa titanica. La sua mente registrava frammenti scomposti, come la camicia bianca che si sollevava sotto ai respiri pesanti di Levi o le due civette che sembravano proprio sorridere a loro. Eren non ebbe il tempo di distinguere illusione e realtà che le due ragazze si materializzarono al tavolo. Levi non le squadrò con la solita aria supponente ed Eren immaginò che gli mancasse la forza per farlo. I suoi occhi indifferenti riposavano vacui, come persi nella marmaglia sconclusionata che gli danzava intorno. Era la prima volta che Eren sentiva la
mancanza delle sfumature scaltre nelle iridi ottenebrate del più grande. Ciononostante, Levi captò l'essenziale. I vestiti corti e aderenti, i tacchi vertiginosi e gli sguardi maliziosi. Elementi incastrati alla perfezione per una seduzione diretta e spregiudicata. In altre circostanze sarebbero state le candidate perfette, colore dei capelli a parte, ma stasera avevano la sfortuna di essere solo una gran seccatura.

"Ciao ragazzi, vi vanno quattro chiacchiere?"

La mora ruppe il ghiaccio con sicurezza quasi invidiabile. Alla bocca sottile tirata in un sorriso spudorato, Levi rispose con il classico schiocco della lingua.

INTO (ERERI - MINILONG)Where stories live. Discover now