CRIMINAL

Fiducia

[(T/n)]

Finalmente tutto era tornato tranquillo, niente più sguardi furtivi o parole non dette, solo serenità e una grande abbuffata di panini, che proprio McDonald spostati, per pranzo.

Lui si era molto meno nervoso ora che, effettivamente, eravamo una "coppia" se cosí si può dire, visto che sembriamo più che altro i più acerrimi nemici che lottano per avere la meglio sull'altro.

Se non fosse stato per quei baci, ancora indiretti, che ci davamo appena svegli o prima di andare a dormire, il nostro rapporto non avrebbe reso l'idea di essere cambiato di molto.

Forse lui era diventato un po' troppo svergognato visto che ci provava con me spudoratamente nonostante avessi chiarito più di una volta la nostra relazione.
Vani erano stati i suoi tentativi di spiarmi mentre mi cambiavo, visto che ogni volta non trovava altro che le mie nocche volare a dargli un pugno.

Una volta aveva anche provato a propormi di sperimentare le cose scritte su quella "creazione di Satana" che lui si intestardisce a chiamare libro.
Per quelle poche cose che ho letto ho potuto constatare che la mia castità era a rischio, quindi rifiutai e anche con un po' di paura.

Poi lui mi rassicurava che stava solo scherzando, ma potevo vedere chiaramente che aveva lo sguardo di un animale selvatico, in attesa di addentare la sua preda, con pazienza.
Aveva sempre uno sguardo a dir poco inquietante e non penso che se continui cosí resterò a lungo, molte sono state le volte in cui ero tentata di andare a chiedere aiuto a Sasuke, ma poi vedevo quanto era felice Hatake dell'essere il mio fidanzato e mi tranquillizzavo.

Inutile dire che, come lui ha le sue "voglie da predatore seriale" io ho le mie.
Spesso ho tentato di scoprire il suo volto, ma lui, abilmente, fuggiva quasi facendo finta di non accorgersi del mio tentativo disperato.
Penso di star diventando matta con questa storia, non mi stupirei se un giorno mi ritrovassi chiusa nel seminterrato ad esporre il mio piano (disegnato in modo accurato su una lavagnetta) ai miei peluches, come quelle bambine che, nei film americani, prendono il tè con le bambole.

E' veramente la cosa che desidero di più al mondo, scoprire l'identità del suo volto, vorrei tanto che si fidasse di me al punto di svelarmi chi è veramente sotto ogni aspetto del suo essere.

Questo gli dissi una sera quando lui mi chiese cosa desiderassi di più in tutta la mia vita e sospirò senza pronunciare parola.
Io lo imitai, infondo era una scelta che doveva compiere da solo.
Era comunque una cosa molto importante per lui e non volevo mettergli pressione sembrando insistente, non volevo, più che altro, che si mostrasse a me solo per compassione, che mi compiacesse solo per farmi stare zitta e non stressarlo più; il mio più grande sogno è la sua completa fiducia nei miei confronti, ma quella sera non potevo immaginare che, quella mia richiesta sarebbe stata ascoltata appena il giorno dopo.

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Mi alzai dopo una lunga notte di sonno.
Sbadigliai dirigendomi alla finestra ed osservando il cielo, per farmi un'idea di che ore fossero più o meno.

Il sole era ancora all'orizzonte, rosso come il fuoco, pronto a nascere ancora una volta nella volta azzurra.

Ultimamente mi svegliavo sempre presto e non ne capivo il perchè visto la mia natura pigra e da nullafacente bradipo in calore.
Cattivo presagio?

Girai lo sguardo verso il letto di Kakashi autonomamente e mi stupii quando lo trovai completamente vuoto, le lenzuola minuziosamente piegate, come se non fossero mai state disfatte.
Ero andata a dormire prima di lui, possibile che non si fosse degnato di chiudere occhio e fosse rimasto sveglio per tutta la notte?

Varcai la soglia della porta, trovandomi poi nel pianerottolo.
I miei piedi non toccarono più terra quando due braccia forti mi sollevarono dal pavimento, provocandomi un mini infarto di sorpresa.
Quel maledetto non mi lascia in pace nemmeno di prima mattina.