6 - MILO

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"Ehi, gente avete sentito cos'è successo alle palestre?" esclamò Theo, entrando in classe.

"Oh, per favore, fa che una meteorite le abbia centrate in pieno. Un'altra lezione con la professoressa Serra e dovrò andare in riabilitazione," sospirò Kaira.

"Quasi. Ci sei andata vicina. Sono esplosi i tubi delle docce di uno degli spogliatoi e hanno completamente allagato la vicina palestra."

"La nostra?" chiese Kaira con gli occhi che le brillavano pieni di speranza.

"Eh, no, quell'altra. Mi dispiace."

"Per fortuna. Mi avevi fatto venire un colpo." Cora tirò un sospiro di sollievo. "Adesso che sono entrata in squadra devo allenarmi più che posso."

"Ma fai già 3 allenamenti a settimana?!" Kaira era sconvolta da tutto quell'entusiasmo. Fissava Cora come se fosse stata un'aliena.

Non potevo fare a meno di sorridere, osservando quella scena. Fino all'anno scorso probabilmente anch'io avrei reagito come Kaira. Tuttavia, dopo tanti anni, adesso in loro compagnia ero tornato ad apprezzare persino ginnastica.

Così quel pomeriggio, in pantaloncini e maglietta, entrai in palestra ingenuamente ignaro di quello che mi aspettava.

"Ragazze, ragazzi, sedetevi per terra e fate un attimo di silenzio," esclamò la professoressa Serra. "Come avrete già saputo metà palestre sono inutilizzabili, quindi oggi dovremmo fare una lezione in condivisione con l'altra classe."

La mia classe fu attraversata da un mormorio concitato.

"Chi è che di solito fa ginnastica dall'altra parte?" mi chiese Theo.

"Non sapevo neppure che ci fosse un'altra classe alla nostra stessa ora," dissi, alzando le spalle.

Chi sa, forse se sono fortunato è la classe di quel portiere gentile dell'altra volta, Lapo.

"Speriamo soltanto non sia la classe presidenziale," mormorò Cora.

"La classe presidenziale? Perché si chiama così?" chiesi.

"Guarda chi c'è: lo sfigato e la rompiscatole."

Un brivido mi percorse la schiena al suono di quella voce. Alzai gli occhi e vidi il sorriso divertito di Diego.

"Sembra che alla fine oggi ci sarà da divertirsi," aggiunse Leo, scricchiolandosi le dita nella mia direzione.

Ma dovevano per forza essere in classe insieme quei due?

"Beh, il capitano della squadra di calcio è uno dei motivi perché è chiamata la "classe presidenziale"" sospirò Cora.

"E l'altro motivo è perché ne fa parte metà Consiglio studentesco," concluse Theo.

Dietro Diego e Leo arrivò il resto della classe. Mi si illuminarono gli occhi, quando intravidi Chris.

I nostri sguardi si incrociarono. Stavo per sollevare una mano per salutarlo, ma Chris non fece nessun segno di avermi riconosciuto, quindi, la riabbassai subito per evitare una figuraccia proprio davanti a Diego e Leo.

"Ecco, il ragazzo alto con i capelli neri è il presidente," mi spiegò Theo, indicando Chris.

Chris era il presidente del Consiglio studentesco?

"E invece quella è la tesoriera," sbuffò Cora, indicando una ragazza dai lunghi e voluminosi capelli ondulati.

"Ma dobbiamo proprio fare lezione con una classe di prima?" disse la tesoriera, incrociando le braccia e lasciando scorrere lo sguardo indagatore sui noi seduti per terra.

L'amore è abbastanza?Where stories live. Discover now