22 - JORDAN

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"A che punto siamo con i preparativi per la ripresa del campionato?" chiesi a Nico, mentre camminavamo lungo il corridoio.

"Siamo a un buon punto."

"Hai avuto occasione di andare a controllare le ragazze? Vorrei evitare uno spettacolo come quello dello scorso anno, quando la squadra giocherà in casa."

"Avevo in programma di andare a vedere domani pomeriggio."

"L'importante che verifichi di persona," dissi, mentre raggiungevamo la mensa. Quando entrammo vidi Chris e Diego al centro della grande sala, circondati da una folla di ragazze e ragazzi adoranti.

"Sembra che sono proprio tornati da eroi quest'anno," commentò Nico.

"A quanto pare. Mentre la fanciulla, o meglio il fanciullo, tratto in salvo è già finito nell'oblio," aggiunsi, adocchiando Milo che osservava anche lui la scena vicino a una macchinetta degli spuntini.

"Ho saputo che hai vissuto un grande avventura la settimana scorsa," esclamai, portandomi al suo fianco.

"Oh, ciao, Jordan. Non ti avevo visto," si giustificò quasi lo avessi sorpreso in fallo. "Sembra che le voci girano in fretta in questa scuola."

"Sono la vicepresidente del Consiglio studentesco. Sono semplicemente stata avvertita immediatamente. Però, sì, le voci si diffondono rapidamente. Non era ancora scoppiata la tormenta che già lo sapeva mezza scuola."

"La vicepresidente? Non lo sapevo. Scusami."

"Non hai motivo di scusarti. Sì, sono la vicepresidente. Mentre lui è Nico, il segretario. Il segretario del Consiglio studentesco, non il mio. Naturalmente."

"Ciao, Milo, giusto?" Nico porse la sua mano.

"Sì, ciao," replicò Milo, stringendogliela.

"Come mai non siete venuti anche voi in gita con il resto del consiglio?"

"Qualcuno di noi deve sempre restare a scuola. Siamo il consiglio di tutte e di tutti."

"Sì, effettivamente. Non ci avevo pensato."

"Inoltre, ho sempre avuto la sensazione che queste gite fossero un po' un inganno," confessai, portando il mio sguardo su Diego e Chris ancora in mezzo al loro pubblico. "Sono una specie di universo parallelo, in cui si creano nuove e più strette relazioni. Ma quando si torna, quando si torna alla quotidianità, sembra che tutto rimanga confinato in quel luogo. Come se non fosse successo niente. L'unica cosa che rimane è una sensazione di amarezza."

Riportai il mio sguardo su Milo che adesso stava nuovamente osservando Diego e Chris. Dovevo aver colpito il tasto giusto.

"Anche se quest'anno, devo essere sincero, mi sarebbe piaciuto venire e assistere al tuo atto di coraggio," aggiunsi, dopo una pausa.

"Non ho fatto niente io. Sono loro gli eroi. Io sono semplicemente quello che si è perso nella nebbia ed è stato salvato."

"Non devi essere così ingiusto con te stesso. Non tutti avrebbero avuto la tua forza d'animo. Ne siete usciti tutti e tre insieme."

"Sei gentile."

"Milo? Vieni? Dobbiamo andare," lo chiamò una ragazza, agitando il braccio.

"Scusatemi, devo proprio andare. Mi ha fatto piacere conoscerti, Nico. Buona giornata." Milo ci salutò molto cortesemente e corse via verso il suo gruppo di amici.

"Lui ti piace." Era un'affermazione, non una domanda. "Ma perché? È un comunissimo ragazzo."

"Siamo tutti speciali. Almeno finché non finiamo le superiori. E poi dovresti saperlo. Una persona non è soltanto ciò che è, ma anche le relazioni che intreccia."

"È solo questo?"

"C'è qualcosa nel suo sguardo che mi ha colpito fin dal primo giorno che ci siamo incontrati. Sento che giocherà un ruolo importante per il nostro futuro."

Nico fissò Milo allontanarsi insieme ai suoi amici.

"Sei geloso?" chiesi.

"No, ti conosco troppo bene."

L'amore è abbastanza?Where stories live. Discover now