Capitolo 14: Hayat, il Kaioshin Supremo

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La forza misteriosa scaraventò il cubo multicolore verso una spiaggia e quando esso si schiantò sulla sabbia si frantumò in mille pezzi, liberando dal suo interno la fusione corrotta. Il mostro dai capelli bianchi e dalla pelle per metà melmosa si accasciò al suolo con la faccia a terra per le ferite riportate dalla spada Genkidama di Trunks.

Fusione Zamasu sollevò appena la testa dalla sabbia e riconobbe il luogo in cui era stato scaraventato. Era la piccola isola immersa nel verde situata in mezzo all'oceano, il suo posto speciale. Si ritrovò esattamente nella parte dell'isola rimasta danneggiata dopo lo sfogo della sua rabbia motivata dal rifiuto di Rosy di vivere insieme a lui nel suo mondo perfetto. Come risultato della purificazione della sua anima, le nubi di colore verde scuro, che simboleggiavano la presenza demoniaca nel cuore di Zamasu, si erano dissolte sulla Terra e all'orizzonte del mare il sole stava sorgendo. L'isola si trovava dall'altra parte del mondo e lì il fuso orario era di quattro ore avanti rispetto al luogo in cui si stava attualmente svolgendo lo scontro dei saiyan contro Hearts. La fusione divina cercava di rimettersi in piedi, ma quella ferita da taglio che aveva sul busto era così dolorosa che glielo impedì, una spina conficcata nel piede, e da essa uscivano i residui dell'energia azzurra luminosa della spada di Ki del protettore della Terra del futuro.

"Grr... sigh... no... non posso permettere che il mio piano... venga fermato così!... sigh..." frignò Fusione Zamasu.

Accanto a lui, scese su quei minutissimi frammenti di minerali rocciosi l'uccellino dalle piume gialle e bianche. Saltellò sulla sabbia, girò intorno al corpo malmenato dello Shinjin e lo fissò in silenzio, senza cinguettare neanche per un secondo.

"... sigh... tutti questi anni di enormi sacrifici per salvare l'universo dalla violenza dei mortali... è andata in fumo!"

Spostò lo sguardo straziato verso quella forma di vita, così piccola e indifesa. La guardò con gli occhi lucidi e disse: "Mia adorata natura... devi perdonarmi... non sono riuscito a proteggerti..."

Ti sbagli... hai fatto del tuo meglio per svolgere il tuo compito di protettore del creato.

Fusione Zamasu sentì una voce profonda e dal tono gentile nella sua testa: l'aveva già sentita in passato. La prima volta era stata nel momento in cui era in procinto di eliminare Trunks a bordo della sua macchina del tempo e quella voce gli aveva detto di non ucciderlo. Si meravigliò nel risentirla dopo tanto tempo.

L'uccellino si distanziò di due metri e, sollevandosi in volo, si illuminò di un bagliore giallo intenso. Il piccolo volatile si materializzò in una misteriosa figura. Quando la luce si fece nitida, Fusione Zamasu visualizzò dal suo occhio sinistro dall'iride argentata, a seguire poi dall'occhio destro giallo dall'iride rosso-violaceo, l'aspetto intero dell'essere onnipotente.

In quel preciso instante, si materializzarono sul posto anche Gowasu e Shin e assistettero in lontananza all'avverarsi di quella scena portentosa. L'essere superiore del settimo universo chiese al saggio Kaioshin: "Sommo Gowasu... chi è quell'essere di fronte a Zamasu? Sembra uno Shinjin come noi... però... non l'ho mai visto prima d'ora..."

Il maestro di Zamasu cominciò a tremare allibito e spalancò gli occhi e la bocca incredulo.

"S-sommo Gowasu... che cosa le prende?"

"Aah... aah... no... non può essere... quello è... è...?!"

Shin non capì il suo turbamento e gettò poi lo sguardo su Fusione Zamasu, notando come anch'egli stesse tremando impallidito nell'osservare il volto della misteriosa Divinità.

"Aaah...!!... m-ma tu... tu sei...?!" pronunciò Fusione Zamasu impietrito.

La figura misteriosa gli sorrise con grazia e disse: "Zamasu, figlio mio adorato... finalmente ci incontriamo. Desideravo tanto vederti."

A Thwarted Love - Una luce nell'oscuritàWhere stories live. Discover now