~9. un ballo per un compleanno | parte due~

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Kol: "Allora...dove mi porti?" disse mentre continuava a guidare.

Io: "Il ristorante si chiama La Sponda (il ristorante si trova in Italia, ma voi fate finta che sia a Mystic Falls) è un ristorante italiano e ho scelto quello, perchè volevo ricordare il momento in cui siamo andati in Italia io e te...è stato uno dei miei viaggi preferiti in assoluto" dissi sorridendogli e lui ricambiò, guardando sempre la strada.

Kol: "Anche a me è piaciuto molto quel viaggio, soprattutto quando siamo andati a Roma e a Venezia. Ti prometto che un giorno ti ci porterò di nuovo" disse baciandomi la mano e io sorrisi a quel contatto.

Dopo 10 minuti arrivammo a destinazione. Kol parcheggiò la macchina e mi fece scendere, prendendomi la mano.

Poi entrammo entrammo e una ragazza ci venne incontro.

X: "Buonasera, io sono Sarah, come posso esservi utile"

Io: "Qualche giorno fa ho prenotato un tavolo per due a nome Mikaelson"

Sarah: "Aspettate che ci guardo..." disse sfogliando un'agenda.

Sarah: "Ok, seguitemi"

Kol: "Per me potremmo anche gustarci la cameriera" mi sussurrò all'orecchio e io trattenni una risata e gli diedi un leggero schiaffo al petto e lui si mise a ridere.

Io: "Fa il bravo, non ho voglia di occuparmi delle tue vittime stasera" dissi ironicamente.

Kol: "Va bene, va bene, mi ha convinto"

Arrivano davanti al tavolo e Kol tirò indietro la sedia per farmi sedere e io gli sorrisi, poi si sedette anche lui e la ragazza di prima ci diede i menù.

Sarah: "Preferite scegliere o volete le specialità della chef?"

Kol: "Per me è uguale, tu amore cosa preferisci?"

Io: "Le specialità dello chef sono sempre quello più intriganti e poi portaci la bottiglia di champagne più costosa e più buona che avete"

Sarah: "Va bene arriva subito" disse per poi andarsene.

Io mi guardai in giro per vedere com'era il ristorante e devo dire che bellissimo.

Dopo un po' Kol mise una mano sopra alla mia e mi guardò sorridendomi, quel sorriso che tanto amo

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Dopo un po' Kol mise una mano sopra alla mia e mi guardò sorridendomi, quel sorriso che tanto amo.

Io: "Che c'è?" dissi sorridendo a mia volta.

Kol: "È ovvio...ti guardo" disse continuando a sorridermi.

Kol: "E poi...sono felice"

Io: "È soltanto una cena" dissi ridendo.

Kol: "Ah ma io non parlo della cena. Io parlo di noi, di essere qua con te, che tu sia la ragazza che amo di più al mondo. Solo tu mi rendi felice" disse io avevo gli occhi lucidi, ma dovevo trattenermi, perchè non volevo piangere qua davanti a tutti.

Io: "Dai non farmi commuovere, se no mi cola tutto il trucco e in più mi ha truccato Rebekah, quindi è meglio non rovinare il suo "capolavoro" come dice lei, se non ammazza, letteralmente" dissi ridendo e anche lui rise.

Subito dopo arrivo la nostra bottiglia di champagne e dopo ancora i nostri piatti.

Mentre stavamo mangiando il dolce, mi arrivo una chiama da Rebekah. Quindi decisi di allontanarmi per rispondere e far modo che Kol non senta la chiamata.

Io: "Amore, mi sta chiamando Rebekah. Vado un attimo fuori a rispondere e torno subito"

Kol: "Certo, ti aspetto"

Io mi alzai e gli diedi un bacio a stampo per poi andar fuori a rispondere.

*INIZIO CHIAMATA*

Io: "Pronto?"

Rebekah: "Hey Emma, come sta andando la cena?"

Io: "Alla grande, abbiamo appena finito di mangiare il dolce. Voi invece con i preparativi, a che punto siete arrivata?"

Rebekah: "Abbiamo finito, mancate solo voi"

Io: "Ottimo, allora paghiamo il conto e arriviamo subito"

Rebekah: "Va bene a dopo e non tardate"

Io: "Stai tranquilla, ciao"

*FINE CHIAMATA*

Appena misi giù ritornai all'interno del ristorante e raggiunsi Kol.

Io: "Eccomi" dissi sedendomi.

Kol: "Tutto bene?"

Io: "Certo, voleva solo sapere come sta andando la cena e poi mi ha detto di passare da lei, perchè ho dimenticato i mie vestiti di stamattina a villa Mikaelson e mi ha chiesto se potevo passare da lei a riprendermeli"

Kol: "Certo, pago il conto e andiamo"

Dopo che Kol pagò la cena di stasera, salimmo i macchina e andammo verso villa Mikaelson.

Appena arrivammo, Kol parcheggiò la macchina nel vialetto della villa.

Io: "Vieni anche te, Rebekah mi ha anche detto, anzi mia obbligato, a far venire anche te, perchè vuole farti gli auguri" dissi ridendo.

Kol: "Mia sorella è sempre la solita" disse anche lui, ridendo.

Scendemmo dalla macchina e suonammo il campanello, ma visto che nessuno rispose e la porta era aperta. Quindi entrammo e appena varcammo la porta di casa tutti saltarono fuori urlando "SORPRESA" e Kol alzò gli occhi al cielo e si mise a ridere.

Kol: "Lo sapevo che stavate tramando qualcosa" disse ridendo ancora.

Rebekah: "E da cosa lo hai capito, sentiamo"

Kol: "Beh è ovvio...primo, a Emma non piace andar mangiare nei ristoranti di lusso, perchè dice che non fanno niente da mangiare, infatti stasera a bevuto più champagne e che mangiato. Secondo, il cambio...Emma mi sa che in quel momento si è dimentica che si è cambiata a casa e non qua e terzo, Emma quando ti chiama o l'incontrario, non va mai non un'altra stanza o soprattutto fuori da un ristorante per non farsi sentire da me...ma comunque grazie ragazzi"

Klaus: "Non devi ringraziare noi, ringrazia Emma. Ha fatto tutto lei, il merito è suo"

Kol si girò verso di me e mi guardò sorridendo.

Kol: "Hai organizzato tutto te?" disse venendo verso di me.

Io: "Si...t-ti piace?"

Kol: "Lo adoro e adoro te, ti amo" disse sorridendomi e guardandomi con occhi sognanti e felici, mentre mi accarezza la guancia e io ricambiai il sorriso.

Io: "Ti amo anch'io" dissi per poi baciarlo.

Dopo mezz'ora, la villa si riempì di persone e decidemmo di dare inizio, ufficialmente, al ballo.

𝐀 𝐋𝐎𝐕𝐄 𝐅𝐑𝐎𝐌 𝐁𝐈𝐑𝐓𝐇; kol mikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora