vuoto senza di lei

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No one's pov
Dopo aver passato tutta la serata a casa di Toni, Cheryl torna a Thornhill dove passa tutta la serata a pensare a quella ragazza e viceversa
Toni's pov
Wow che carina che è stata Cheryl, nessuno si era mai preoccupato per me così tanto. Abbiamo passato tutta la serata a raccontarci l'una dell'altra, a ridere, a scherzare e anche ad insultare i personaggi delle serie tv.
È stata la serata più bella della mia vita. Ho finalmente conosciuto una persona che mi sta vicino.
Ma ho comunque paura che se ne possa andare e a quel punto non avrei nessuno se non quel pazzo di mio zio... lui è a Chicago e ogni giorno cerca di convicermi a trasferirmi da lui ma...dopo quello che mi ha fatto non riesco nemmeno a guardarlo in faccia.
Flashback
Toni's pov
Sono uscita da scuola ormai da mezz'ora
ma ancora non voglio tornare a casa, preferisco stare qui e parlare con la mia migliore amica Giulia.
Giula: hai visto la nuova serie?
Toni: quale?
Giula: ma come quale! Topaz mi deludi.
Toni: ah aspetta...The Vampire Diaries?
Giulia: siii! a che episodio sei?
Toni: al quinto della seconda stagione hahaha, tu?
Giulia: GIÀ?! io sto al settimo della prima stagione...
Toni: vabbè può capitare hahahahahaha
*driin driiiin drin*
Toni: scusa è mio zio aspetta un secondo
Giulia: non ti preoccupare rispondi
trascino il tasto per rispondere alla chiamata e sento subito qualcuno urlare e dei rumori forti in sottofondo
zio: ragazzina ingrata dove cazzo sei!
Toni: sono uscita ora da scuola sto tor-
zio: non mi interessa! torna a casa subito o farai una brutta fine Topaz
*din din din din*
chiudo la chiamata e sento i miei occhi che cercano di far uscire lacrime infinite ma con forza cerco di impedirlo.
Toni: scusa G devo andare, a-a domani
Giulia: ok ciaooo
Dopo averla salutata a malincuore mi dirigo verso casa cercando di non piangere a dirotto.
Ci metto circa 20 minuti a piedi, quando arrivo davanti alla roulotte mi si sbarrano gli occhi quando vedo la porta tutta graffiata.
Busso una, due e tre volte. Nessuna risposta. Busso di nuovo e questa volta sento dei passi pesanti avvicinarsi alla porta d'ingresso.
Si apre la porta e vedo mio zio sulla soglia dell'uscio incazzato nero con un manganello in mano.
zio: tu ragazzina entra dentro MUOVITI!
Mi prende per un braccio e mi trascina nella roulotte facendomi cadere sul pavimento.
zio: ALZATI!
Rimango muta a fissare la sua mano dove regge il manganello che fa cadere a terra.
Mi prende per il collo e mi sbatte al muro facendo cadere lo specchio che finisce a terra e copre il pavimento di mille scheggie di vetro.
Passa la mano sulle mie labbra e successivamente sulla mia guancia sulla quale tira uno schiaffo fortissimo.
Mi sento bruciare la guancia come se stessi bruciando. Basta. Non ho forze per liberarmi dalla sua presa.
Mi passa la mano su tutto l'addome e inizia a togliermi la maglietta e di conseguenza il reggiseno iniziando a palparmi il seno e succhiarlo. Inizia a tracciare un segno umido con la lingua scendendo sempre di più fino ad arrivare ai pantaloni che mi slaccia con prepotenza.
Si toglie la cintura, si abbassa i pantaloni e le mutande.
Mi gira con la faccia contro il muro.
Mi toglie le mutande e sento una cosa lunga entrare dentro di me.
Inizia a penetrarmi e io gemo di dolore mentre le mie lacrime incominciano a scendere a raffica senza fermarsi.
Continua a sbattermi finchè non mi guardo intorno e vedo che sul tavolino vicino a me c'è un barattolo di vetro. Allungo il braccio e riesco ad afferarlo spaccandoglielo in testa.
Lui si stacca dalla presa e io riesco a rivestirmi velocemente e scappare fuori dalla roulotte mentre lui è ancora a terra ferito.
Non riesco a portare nulla fuori da quell'inferno se non il mio cellulare.
Non so dove andare. Sto correndo dritto. Non so che fare. Sono sola. Completamente persa.
Fine flashback

Dopo quel momento non ho avuto nessuna relazione per paura di quello che potrebbero farmi. Infatti i ragazzi ora non mi attragono in più. Non solo per quello che mi è accaduto ma anche per estetica. Cavolo le ragazze sono molto meglio!
È sera ed è almeno da tutta la giornata che sto pensando a quella bellissima ragazza dall chioma rossa.
È incredibile. È così forte. Dopo tutto quello che ha passato e che passa ogni giorno cerca comunque di sorridere.
Tra meno di 20 minuti ho lezione di batteria quindi decido di alzarmi finalmente dal letto e mi vesto.
Prendo le bacchette per suonare, gli spartiti, lo zaino e la bottiglia d'acqua.
Esco di "casa" e prendo la mia moto per andare a scuola.
Un'ora e mezza dopo...
Uff...finito! Il maestro mi ha fatto morire sta sera. Le mie mani vogliono solo riposare oggi, la velocità con cui ho suonato è stata incredibile però ora le mie mani ne risentono le conseguenze. Esco da scuola e prendo la mia moto per andare al parcheggio delle roulotte.
Mentre sfreccio sull'autostrada sento il telefono squillare e lo prendo instintivamente dallo zaino senza pensare a cosa avevo davanti mentre guidavo. Lo prendo, mi giro e...buio
Cheryl's pov
Toni...già mi manca.
Nonostante io la veda domani, già sento come se mancasse un pezzo di me.
Non so esattamente che idea ha della mia persona ma...io la amo. Già. Non avrei mai pensato di dire queste tre parole per una persona ma lei...lei mi fa un effetto fantastico.
Sto sul mio letto da quando sono tornata a casa dopo essere stata da Toni. Sto costantemente guardando il soffitto e immaginando il suo sensazionale sorriso sempre stampato in faccia.
Ad un certo punto la suoneria dei messaggi del mio telefono mi spezza i pensieri. Mi è arrivato un messaggio da Betty.
Betty👼: Cher
Cheryl: hey B come va?
Betty👼: Cheryl, Toni ha fatto un incidente in auto strada
Mi si stringe lo stomaco a sentire quella frase.
Cheryl: c-cosa? com'è successo
Betty👼: stava correndo troppo con la moto mentre guardava il telefono ed è volata giù dal sedile...è in ospedale ora m-
Cheryl: quale ospedale
Betty👼: il Riverdale Main Hospital
Cheryl: mandami subito la posizione. ora!
Betty👼: *posizione* eccola. ah e mentre cercavano di rianimarla ha urlato il tuo nome...
Inizio a piangere senza fermarmi come se fossi una cascata. Ha pensato a me in quel momento...
Cheryl: ok Betty va bene ci vediamo
Betty👼: Cher dove vai
Decido di non risponderle e senza nemmeno truccarmi o cambiarmi, esco di casa e prendo la macchina.
Devo andare in ospedale non posso lasciarla lì da sola. Non ha nessuno ed io devo essere lì per lei.
10 minuti e arrivo di fronte all'ospedale.
Scendo dalla mia berlina rossa e corro verso l'entrata dirigendomi verso l'infermieria.
Cheryl: buonasera d-devo andare a t-trovare To-Toni Topaz.
*dico ancora singhiozzando per le lacrime che cerco di asciugare per non farmi notare*
Infermiera: è una sua parente?
Cavolo non ci avevo pensato. Devo inventarmi qualcosa.
Cheryl: si sono...sua cugina.
Infermiera: ok può andare. stanza 163.
Cheryl: grazie mille.
Corro mentre cerco la stanza 163 vicino ai quadri dell'ospedale che illustrano le stanze.
163...163...163...eccola! Corro verso la stanza e mi ritrovo davanti la porta non sapendo se entrare o meno...
Vedo un dottore avvicinarsi a me mentre guardo quel viso e corpo angelico disteso sul lettino dell'ospedale.
Dottore: mi scusi deve entrare?
Cheryl: i-io d-...come sta?
Dottore: se le dicessi bene le mentirei spudoratamente. la paziente riporta gravi ferite sulla testa, sul petto e sulle gambe...abbiamo cercato di fermare l'emorragia ma comunque devo dirle che la paziente Topaz è attualmente in coma.
A quelle parole mi si spezza il cuore e inizio a piangere ancora di più. Mi sento svenire. Vuoto senza di lei...
Spazio autore
ragazziii suspense ehh?
ci voleva dai, d'altronde non è tutto rose e fiori. lo so che state soffrendo ma non preoccupatevi, il capitolo 6 sarà molto meglio! spero che vi piaccia fino ad ora questa storia. dedico questo capitolo a Gaia, sei morta ehh HAHAHAHAHA
vabbè dai HAHA a presto.
buona giornata <3

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