PHYSłϾΛŁŁY ΛBUSEÐ

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"ora si che ti riconosco Zemo, sono contenta di non averti ucciso immediatamente, hai fatto bene a venire...Mossa arrogante, ma azzeccata- continuó Selby, cominciando a dare le prime informazioni- Il siero del super-soldato si trova qui a Madripoor, e dovete ringraziare il dottor Wilfred Nagel o...condannarlo, dipende da che parte state.
Power Broker lo ha fatto lavorare al siero ma...non è andata come previsto"
"Nagel è ancora a Madripoor?"
"oh... Le briciole di informazioni le regalo, ma per il panificio devi pagare. E non fare il furbetto, non troverai Nagel senza di me- disse alzandosi da quel divano e iniziando a guardarsi intorno-
E comunque...voglio sapere chi è lei" disse indicando Jessica.
Questa si irrigidì, ma non lo diede a vedere.
Selby le si mise di fronte,poi guardò Zemo, facendogli capire che la sua non era una domanda retorica e che voleva delle risposte.
"beh...- il barone indugió un istante, ma dopotutto proprio per questo Bailey aveva detto a Barnes e Wilson di guardare il suo fascicolo e comunicare le informazioni principali, almeno avrebbero già saputo abbastanza sul suo conto.
- lei ha la sua stessa esperienza-indicò Barnes- hanno la stessa... Preparazione, se la vogliamo definire così"
"ma non mi dire... Ovviamente stavo scherzando, lo so bene chi è lei, è già stato a Madripoor. ”The Eager Sentry”, il "soldato di fuoco" giusto per contrapporsi con lui- indicò Bucky- Una così bella donna... La avrei immaginata più...come una spia o...qualche altro... divertimento, ci siamo capite noi due no? Dal tronde, desiderosa era un modo per raccontarti. Il tempo ti ha reso giustizia comunque,cara" disse giocherellando con i suoi capelli, prendendola in giro come Sam poco prima. Lei però non cambiò espressione, spostò semplicemente lo sguardo oltre la donna, per non incrociare ancora il suo sguardo.
Bucky aggrottó ancora di più le sopracciglia e gli si sfumó la vista, mentre un nuovo ricordo cominciava a farsi spazio nella sua mente:

Era ancora se stesso, si trovavano nel campo HYDRA in Krausberg, in Germania, quando il 107esimo distretto aveva perso contro i tedeschi.
Era chiuso in una cella, separato da tutti gli altri, che camminava da una parte all'altra in preda ai nervi.
Lì avevano portati via, la avevano portata via, per farle chissà cosa.
"Sergente si calmi, starà bene" esclamò uno dei suoi, da un'altra cella, cercando di rassicurarlo.
"come faccio a stare calmo? Hai visto cosa hanno fatto a Robin e come ci stanno trattando tutti..."
Disse ammiccando al fatto che il primo era tornato senza un piede, altri pieni di sangue e di lividi su ogni parte del corpo, e altri ancora non facevano altro che ricevere parole su parole.
Poco dopo, una guardia arrivò, lo prese per il braccio bruscamente, per poi lasciarlo di fronte a una stanza ancora chiusa; dopo poco questa si aprì, rivelando il corpo rannicchiato di Jessica, mentre giaceva sul pavimento.
Inevitabilmente Bucky fece per precipitarsi verso di lei, ma venne preso dalle braccia da addirittura quattro uomini, ma bastò un cenno di un loro superiore, per lasciarlo andare e permettergli di accovacciarsi davanti a lei.
Le prese i polsi delicatamente e questo bastò per far agitare la ragazza, ma appena questo le parlò, questa sospirò e si lasciò esaminare da Barnes, che non ci mise molto a capire cosa le fosse successo dato il suo comportamento e quello di tre uomini che erano appena usciti dalla stanza, che se la ridevano.

Quello non era più solo un gioco di parole, era un dato di fatto.
Il respiro di Bucky si fece pesante e senza accorgersene strinse con quanta forza possibile la mano sinistra, quella in vibranio.
Questo gesto causò addirittura un leggero stridolio, che mise in allarme Sam.
Questo cercò lo sguardo di Zemo, ma era troppo impegnato a osservare e cercare di capire dove volesse arrivare a parare Selby, iniziando il suo discorso.
"credo che possa bastare,-decise quindi di parlare Wilson- abbiamo altro di cui parlare"
"e perché mai? Sto solo valutando la merce"
Jessica nel frattempo intravide una figura incappucciata al di fuori della stanza, ma non tanto incappucciata da non impedirle di fare un leggero sorriso, consapevole di avere un'aiuto a portata di mano; e decise di usarlo subito:
"io non sono in vendita" esclamò, prima di sorridere amaramente a Selby, per poi estrarre e conficcare il coltello nella schiena di quell'uomo che se la rideva mentre Selby la stava provocando.
Probabilmente sarebbe stato meglio non fare nulla per non darle la soddisfazione che la provocazione stava funzionando, ma il problema sarebbe sorto comunque, anche solo qualche minuto dopo.

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