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Il resto della giornata era passato piuttosto in fretta, tra diverse chiacchiere, musiche e giochi ideati dalla piccola Zoe.
La mattina seguente, Sam e Bucky ebbero quel famoso faccia a faccia mentre facevano pratica con lo scudo, e quando si riunirono con gli altri per il pranzo, Jessica notò finalmente un clima di tranquillità tra quei due.
I problemi arrivarono poco dopo, nel primo pomeriggio, e non a causa di Karli.
Jessica e Zoe erano sedute sul prato del cortile di quella casa, parlando del più e del meno, mentre Ivan, Sam e Bucky erano poco distanti da loro, in piedi, a discutere di argomenti diversi; Amy era rimasta dentro casa.
Gli animi si accesero velocemente non appena la più piccola notò un uomo avvicinarsi alla casa.
Quando se ne accorse, questa smise di parlare, quasi pietrificandosi sul posto; Jessica guardò in quella direzione e cominció a diventare rigida, si alzó e si avvicinò pericolosamente a quell'individuo.
"merda, Jess!" esclamò Ivan cercando di fermarla, odiava anche lui quell'uomo, ma Jessica arrivava sempre a un pelo da ucciderlo, e non sarebbe stato di aiuto per nessuno, purtroppo.
Jessica lo bloccó sul nascere stringendogli una mano al collo e bloccandolo contro il tronco di una quercia.
"hai una bella faccia tosta a tornare qui" disse a denti stretti.
"intanto, di solito si saluta" disse questo assumendo un tono molto simile a Zemo, che le fece solo stringere di più la presa.
"e poi- sono qui per parlare di faccende legali con la tua amica, dov'è approposito?"
"o mio dio- Jessica lascialo per l'amor del cielo!" manco a farlo apposta, Amy uscì dalla sua abitazione ritrovandosi a dover strattonare la migliore amica, che alla fine molló la presa:
"fai sì che la cosa sia veloce"
"si faremo in fretta"
"ci metterò il tempo che ci vuole" rispose l'uomo con un sorriso beffardo sulle labbra, prima che i due tornarono dove si trovava Amy prima.
Ivan e Jessica tornarono da Zoe che, anche se non diceva nulla, abbracció con forza il ragazzo, notando Jessica con i nervi ancora a fior di pelle:
"tu lo sapevi che doveva venire?"
"no..."
La ragazza sbuffó alzando gli occhi al cielo, poi tornò a parlare con la ragazzina, in modo che si distrasse da Ivan, che nel frattempo si avvicinava alle vetrate della cucina che davano sul giardino, in modo da poter osservare quei due parlare.

"veniva voglia anche a me di tirare un pugno a quel tizio, chi sarebbe esattamente?" chiese Sam dopo attimi di silenzio per cercare di capire la situazione
"non lo so ma la vedi? Non la ho mai vista perdere il controllo così in fretta" disse Bucky in risposta, dato che si erano distanziati da tutti.

Ivan ad un certo punto scattó all'interno dell'abitazione, e tutti lo seguirono.
"tieni giù le mani!" sbottó togliendo la mano dell'uomo dal polso della compagna allontanandolo con uno spinone, che lo lasciò al centro del salotto.
"io credo che dovreste darvi tutti una calmata, stavamo solo parlando un po'" disse con quel sorrisetto che convinceva perfettamente del contrario.
"stai bene? Avete finito?" chiese Ivan a Amy in tono premuroso e questa si limitò ad annuire due volte.
"bene, credo che questo allora sia il momento di andare" disse Jessica con tono autoritario.
Questo si lasció scappare una risatina amara: "ma guardala, ha pure una guardia del corpo"
"pensa, deve avere una guardia del corpo perché non si può fidare del suo ex marito" rispose a tono lei.
Questo si avvicinó con i pugni chiusi, ma poi si ricordó delle abilità quasi sovrannaturali della ragazza e restó semplicemente a pochi centimetri da lei.
Il pensiero di Jessica passó a Zoe, ora poco dietro di loro; tenendo la mascella contratta guardó verso di lei e con un cenno della testa le disse di andarsene da lì, la ragazza così fece ed uscì di nuovo in cortile di corsa.
"e se avessi voluto salutarla?"
"non mi sembra che sia molto felice di vederti...
Ti conviene uscire da questa casa Aaron, perché se non rispondessi più di me potresti anche non uscirne più"
Il silenzio che calò successivamente durò a lungo, poi quei due si scambiarono un'ultima battuta, in un tono di voce inferiore che molto probabilmente sentirono solo loro, mentre si lanciavano un'ultimo sguardo di fuoco, facilitato dal fatto che avevano pressoché la stessa altezza.
"mi riprenderó quello che è mio"
"non lo è mai stato, ma puoi sempre provarci"
"non puoi essere perennemente qui"
"puoi andare Aaron, grazie"

Una volta che vide quell'uomo abbastanza lontano da lì, cercò lo sguardo di Amy, anche se non lo trovó, guardò Ivan che le sorrise riconoscente, lei annuì apatica e si diresse verso il bagno per fare una doccia che le calmasse i nervi.
Amy provò a chiamarla ma questo non la fermò, e così si accoccoló tra le braccia del suo attuale compagno che le domandava perché non li avesse avvisati.

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