Capitolo 4

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« L'idea di stare con te e la tua famiglia... mi fa venire mal di stomaco. » afferma Babs, una settimana dopo.
Eden è stata rimessa dall'infermeria, ed è tornata la solita ragazza di sempre.
Sono affacciate al ponte, lo stesso dove qualche settimana prima, sotto la pioggia, avevano deciso di lasciarsi andare, dove Babs aveva capito che quella, era l'unica soluzione plausibile.

Eden le rivolge uno sguardo, aggrottando la fronte.
« In che senso? » le domanda, stringendosi nella camicia a quadri di Babs. Appena uscita dall'infermeria, dopo una doccia rigenerante, Babs le aveva regalato un pò dei suoi indumenti, perchè è dell'opinione che da ora in poi, dovranno imparare a condividere tutto. Perchè vedere Eden con addosso i suoi vestiti, l'avrebbe fatta sentire sua in ogni momento, persino in quelli dove non avrebbe potuto toccarla, ad esempio le lezioni.

Le sta grande, le mani le spariscono oltre le maniche, ma Eden non se ne preoccupa, e si stringe in essa, respirandone il profumo, come se fosse la sua droga personale.

« Non fraintendere. Non intendo che non ne ho voglia. Intendo dire che.... beh, mi agita. E non poco. » risponde Babs, col cappuccio tirato sopra la testa a nasconderle i ciuffi biondi.

Eden si apre in un sorriso e le si avvicina, stringendo le braccia attorno ai fianchi.
« Scema... i miei genitori sono le ultime persone al mondo di cui devi preoccuparti. Anzi, faranno di tutto per farti sentire a loro agio. » cerca di confortarla, sfregando il naso sulla sua felpa grigia.
Anche lì, il suo odore è intenso, le fa girare la testa.

In tutta risposta, Babs, l'afferra per i fianchi e la trascina a sè, poggiando la fronte alla sua.
Le sorride appena, intrufolando le dita sotto la camicia di Eden, carezzandole i fianchi.
La Grifondoro avverte un brivido, e non solo per quel tocco improvviso, ma sopratutto per le parole pronunciate da Babs.
« Ascolta ma... se fossimo noi a metterli in imbarazzo? Tipo... la notte? »

Eden scoppia a ridere, circondandole il collo con le braccia.
« Non ci pensare minimamente. Mia mamma ha il sonno leggero. E le pareti di casa sono molto sottili.. »
Babs l'avvicina a sè, lasciando scontrare i loro fianchi. La spinge piano verso una delle colonnine di legno, intrappolandola.
Eden ha gli occhi lucidi, e la Serpeverde si sente mancare il fiato.
« Esiste un incantesimo per insonorizzare le stanze... »

« Non farai magie per portarmi a letto » le risponde la Grifondoro, chinandosi verso il mento della sua ragazza e mordendolo dolcemente.
Babs si lascia andare in un breve mugugno basso.

« Allora vuol dire che... mi resisterai per una settimana? » le domanda la bionda, strofinando la punta del naso contro il suo, chiudendo per un breve attimo gli occhi.

Eden annuisce, senza riuscire a parlare.
È da troppo tempo che non stanno insieme. Lo sanno entrambe. Ed è per questo che Babs le guarda le labbra, e che forse, ha paura a baciarle per le conseguenze che potrebbero scaturirne.

« Se io dovessi fare.. cosi? » le chiede, il tono di voce improvvisamente rauco e gli occhi aperti, per guardare la sua espressione.
Ed è allora che le lecca il contorno delle labbra, per poi intrufolarle la lingua in gola.
Eden la lascia fare, tenendo a sua volta gli occhi aperti, per sprofondare in quelli scuri della sua ragazza.

La  lingua danza lentamente all'interno della sua bocca, esplorando ogni centimetro.
Le sfugge un gemito, quando Babs l'attorciglia in maniera sensuale alla propria, risalendo con le mani sotto la camicia, fino al seno, dove lo strizza piano, fino a farle perdere del tutto la lucidità.

« Immagina... questa cosa... qui sotto.. » borbotta Babs, tra un bacio e l'altro, per poi intraprendere un giochetto perverso con la lingua assieme alla propria.
Succhia e un pò morde, e si muove esperta.

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