21. L'Assassino e il Caos

250 23 126
                                    


{
ℙ𝔸ℝ𝕋𝔼 𝕀𝕀𝕀: ℂ𝔸𝕆𝕊 𝔼 𝕊𝔸ℕ𝔾𝕌𝔼}


«Le nostre vere scoperte vengono dal caos.»
- Chuck Palahniuk


Non ce la possiamo fare. Non ce la faremo mai.

Era quello che continuavo costantemente a pensare, passo dopo passo, ad ogni agghiacciante respiro. L'aria era talmente fredda che ogni singola fiatata era una coltellata dentro ai polmoni, sembrava di respirare vetro polverizzato. Era difficile proseguire, nonostante Ezrael avesse un braccio intorno alla mia vita ed io alla sua, entrambi avvolti sotto mantelli di pelliccia come un'unica grande coperta da cui spuntavano fuori solo le nostre teste. Anche i nostri volti erano riparati da strati di vestiti stracciati a mo' di sciarpe, occhi e ciuffi di capelli emergevano fuori per guardare i Territori Sconosciuti che punteggiavano l'orizzonte come un miraggio. Immagini troppo lontane e vaghe per teletrasportarsi alla cieca.

Delle persone sulla nave, alla fine, non era rimasto più nessuno. Il Nostromo era morto di ipotermia dentro alla sua cabina, come gli altri due corsari rimasti, a parte il cuoco, che si era dato in pasto alle fiamme in un imbranato tentativo di combattere il gelo. Almeno, questa era l'idea che c'eravamo fatti ritrovando il suo cadavere carbonizzato. Non avevo alcun rimorso, ovviamente: nessuno avrebbe patito la mancanza della feccia della criminalità proveniente dritta dalla Baia del Teschio. Mi dispiaceva solo lasciare la nave nel bel mezzo del nulla, lontano dalla meta, rischiando di non trovarla al ritorno.

Ma saremmo tornati? Quanto tempo ci avremmo messo? Il veliero era l'ultima cosa di cui preoccuparsi. E, in quel preciso momento, era l'ultima cosa che mi veniva in mente. Ero molto più occupato a non morire di freddo esattamente lì, sulla lastra di ghiaccio che ricopriva il mare. Sotto di essa, vedevo sfrecciare grosse e minacciose creature, che facevo finta di non notare, sperando che questa tattica funzionasse anche all'inverso.

Sarebbe stato più sicuro volare, ma l'idea di sentire quel vento gelato frustarmi la faccia era terrificante. Così ci limitavamo ad arrancare in direzione degli agglomerati di isole, sebbene sembrassero allontanarsi sempre più ad ogni passo, aumentando uno strano senso di repulsione crescente che mi saliva nel petto. Una sensazione simile ad un avvertimento, come se il mio spirito cercasse di avvisarmi che non era una buona idea proseguire verso i Regni del Caos.

Ma non ci pensai nemmeno a fermarmi: sapevo che, se l'avessi fatto, non sarei più riuscito a proseguire. Avevo perso totalmente la sensibilità di mani e piedi e non mi sentivo più la faccia, sebbene percepissi lacrime ghiacciate sulle guance per colpa del dolore pungente al resto del corpo. Era un miracolo che riuscissi ancora a muovermi.

Era estremamente desolante pensare a quanto era stato complicato arrivare fin qui, superando Ender, nemici ed un numero esagerato di insidie, con l'unico risultato di crollare e morire congelato nel bel mezzo del nulla.

Così mi aggrappai al calore dell'uomo che mi si stringeva al fianco, sapendo che lui faceva lo stesso. Mi faceva ancora un po' male il fondoschiena e il solo ricordo di quello che avevamo fatto, senza fermarci, per tutta la notte... Bastava a regalarmi un pizzico di calore in più. E uno sfarfallio persistente dentro allo stomaco.

Sentivo la silhouette muscolosa premere contro di me, mentre respirava affannosamente sotto agli strati di pellicce, cercando di farsi forza. Se non lo avessi avuto al mio fianco, adesso, non ce l'avrei fatta. Il suo calore mi spingeva ad andare avanti, ad arrancare, ancora, senza smettere di stringermi a lui e di battere i denti, un tic-tac ormai di sottofondo durante la camminata. Mi concentrai sul suo odore, una fragranza di natura che mi ricordava i cespugli di bacche velenose e le pinete piene di lucciole nelle notti d'estate. Non che fossi mai stato in un posto simile - magico, in un certo senso - ma l'avevo letto in alcuni libri. E ricordavo bene come fosse l'ingresso ad Astrea, quelle foreste, quel senso di pace e luce.

Le cronache dell'Assassino 2 - I Signori dell'Oltretomba | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 |Donde viven las historias. Descúbrelo ahora