𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝑫𝒖𝒆

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Erano arrivati al laghetto, con tutto l’occorrente che gli sarebbe servito per passare la loro abituale serata tra migliori amici, quella che oltre a farli stare più tempo insieme, gli faceva urlare tutte le emozioni che avevano trattenuto durante la giornata.
«Allora vuoi dirmi cosa ti ha preso prima?» aveva chiesto Niall alla ragazza, lei non sapeva dargli una spiegazione logica, quindi, ha semplicemente alzato le spalle, per poi posare le braccia dietro di sé come appoggio e guardare verso il cielo, notandolo più stellato del solito.

Il ragazzo come da abitudine si è fatto strada per posare la sua testa sulle gambe dell’amica per farsi dare la sua dose esclusiva di coccole, in un modo in cui solo lei riusciva a fare, e in quel momento il ragazzo si sentiva veramente fortunato ad aver incontrato la bimba dal vestitino celeste.

«Ni?» richiamò la ragazza il biondo, «mhmm?» rispose lui giocherellando distrattamente con una mano della ragazza, «Ci credi nel destino?», Niall era rimasto visibilmente di stucco a quella domanda, ma non per il fatto che non ci credesse, anzi, lui ci credeva, eccome se ci credeva! Pensava che il suo incontro con Alex fosse tutto merito del destino, sapeva che in qualche modo i fatti erano collegati, Robert e Bobby erano amici fin dall’infanzia che ‘per caso’ si erano ritrovati vicini di casa dopo anni di lontananza, “se questo non è destino? Cos’è allora?” era la domanda che si poneva sempre più spesso da quando è diventato veramente cosciente di quello che provava per la sua migliore amica. «Ehi Nii? Ci sei?» Alex aveva risvegliato Niall dai suoi pensieri leggermente preoccupata «Cosa? Oh ehm… si ci credo nel destino, perché?» non sapeva per quale motivo ma si era ritrovato con le guance calde e ci avrebbe giurato che fosse arrossito, infatti stava gioendo in sé stesso perché la ragazza dagli occhi verdi con la poca luce data dalla solita lanterna non poteva notarlo. «Mah, niente di che… è che stavo pensando al fatto che forse il nostro incontro non è stato casuale, ceh nel senso…»

NIALL’S POV

Era così carina, e per un motivo a me sconosciuto anche imbarazzata, la conoscevo meglio delle mie tasche e il fatto che fosse imbarazzata davanti a me era veramente strano, ciò voleva dire che stava succedendo qualcosa alla mia piccola Alex ed io non sarei rimasto con le mani in mano mentre la mia migliore amica, non che la persona che penso sia l’amore della mia vita, stia male in qualsiasi senso, fisico e morale.
La mia curiosità quindi si era accesa come un lampo «alex hai qualcosa da dirmi? Stai male per qualche ragione?» lei mi guardò con un guizzo strano negli occhi, quello che sembrava essere un misto tra paura di essere scoperta con le mani nel sacco forse anche un po’ di sollievo, il che era strano perché erano due sentimenti completamente contrastanti, ma poi questa luce negli occhi si spense ed essi tornarono della loro naturale bellezza, Lei mi sorrise e mi rispose alla domanda «ma sai nulla di che, mi sto accorgendo di alcuni sentimenti che pensavo di aver nascosto agli altri e a me stessa». «oh, capisco benissimo, possiamo dire che anche io sia bravo in questo “gioco”»- dico ridacchiando -«non c’è nulla di male nel nascondere cosa si prova, è doloroso? si e anche molto, ma prima o poi questi sentimenti andranno a galla. » finisco di dire per poi guardare il cielo come ha fatto Alex, poi la sorprendo con una cosa che non facevamo dall’età di quattordici anni, quindi la prendo sotto le braccia e sotto le gambe e inizio a correre verso il laghetto mentre lei cercava di liberarsi dalla mia presa, «allora mia piccola Loren, vogliamo farlo un bagnetto?» ho detto mentre cercavo di smettere di ridere cosa che cercava di fare anche lei visto che era stata contagiata dalla mia risata «Horan se non mi metti immediatamente giù giuro sul mio asciugacapelli che non mi vedrai più per una settimana» pfff, aveva già detto una cosa del genere ma poi dopo un giorno me la sono ritrovata sul mio letto quando sono rientrato nella mia stanza dopo aver fatto la doccia.

Eravamo già  nell’acqua quindi decido di “accontentarla” e metterla giù, un urlo spacca timpani esce dalla sua bocca e solo quando l’acqua entra a contatto con la mia pelle mi accorgo che mi ha trascinato con lei nell’acqua limpida del laghetto, «sei morto Horan» mi ha detto prima di ributtarmi in acqua sotto di lei.

later...
Eravamo usciti da un po' dall'acqua ed eravamo sdraiati sulla coperta, nonostante sia fine estate faceva ancora molto caldo quindi ci saremmo asciugati in poco tempo.
Abbiamo passato il tempo in silenzio poi le ho chiesto se le andasse di dormire da me, tanto i nostri genitori erano abituati al nostro sgattaiolare l'uno nella stanza dell'altra, ovviamente Alex ha accettato quindi dopo un po' ci siamo incamminati verso casa mia.

Arrivati a casa ci siamo sdraiati e addormenti in pochissimo tempo.

You Belong With Me↣Niall Horan [in pausa]Where stories live. Discover now