cap. 18

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《Ti raccomando Eric, non lasciarla per troppo tempo da sola a casa》 lo raccomanda mio padre per l'ennesima volta, facendo riferimento a me.

《Caro, credo che abbia capito》lo difende prontamente mia madre.

Non è una novità. Eric è il suo figlio preferito, anche se non l'ammette.

《Papà non ti preoccupare》gli lascio un bacio sulla guancia e sorrido per tranquillizarlo.

《Tesoro, ti ho ricaricato la carta di credito ma se hai bisogno di altri soldi chiedi pure a Eric》si rivolge a me, ignorando mia madre.

Siamo all'aeroporto.

I miei genitori partiranno per la crociera ma ovviamente la nave non parte dalla nostra piccola cittadina perciò con l'areo raggiungeranno Seattle e imbarcheranno da lì. 

《Fa' attenzione》dice mia madre mentre mi stringe in un tenero abbraccio.

《Anche voi》rispondo, e abbraccio anche mio padre.

La voce meccanica dell'altoparlante ci interrompe annunciando il volo dei miei genitori.

Io e Eric li guardiamo mentre si imbarcano e li salutiamo con la mano.

Mi mancheranno davvero molto, ma so che si meritano un po' di relax vista la vita mondana e piena d'impegni che conducono.

《Siamo liberi per un mese intero, sorellina!》esulta mio fratello e poggia un braccio intorno alle mie spalle.

《Sei sempre libero tu, Eric》alzo gli occhi al cielo.

《Se vedo in giro per casa il tuo fidanzato, vi uccido entrambi》mi avverte trucidandomi con lo sguardo.

Scaccio il suo braccio, alzo il dito medio e mi incammino verso la macchina. 

Con Robert le cose vanno a gonfie vele. 

Austin lo evito come la peste, anche se mi ha chiamato e mandato 1000 messaggi.

Jace, invece devo ammettere che lo penso spesso anche se quando lo becco a casa mia ci ignoriamo totalmente, soprattutto lui, che fa come se non esistessi e non fossi mai esistita.

Uno psichiatra non gli farebbe male.

《Con Alyssa non avete chiarito?》mi chiede indispettito mio fratello, una volta aver messo in moto la macchina. 

《No, invece a te come va con lei?》cerco di spostare l'attenzione verso di lui.

Mi manca Alyssa ma sono troppo orgogliosa per ammetterlo o per cercarla.

《So che quello è mio figlio ma non sono sicuro di essere pronto a fare il padre》lo sguardo perso.

Sono passati ben 10 giorni da quando abbiamo saputo che Alyssa fosse incinta e sono stanca di affrontare sempre quel discorso.

Ne abbiamo parlato centinaia di volte, anche Katty ha provato a farlo ragionare, ma lui sembra essere combattuto; ogni tanto è come se lo volesse, altre volte invece no.

Ri rifugia nell'alcol, ma Eric deve crescere, ormai ha 25 anni e volente o nolente quel bambino è il suo!

《Julie, fa' attenzione, sei sotto la mia responsabilità》dice, il tono serio.

《Pomeriggio vado al centro commerciale con Robert》l'avverto improvvisamente.

È una bella giornata soleggiata anche se è ottobre, noto qualcuno fare un giro in bicicletta, e qualche coppietta si tiene per la mano.

Non gli rispondo e sposto lo sguardo fuori dal finestrino.

Non sono soddisfatta della mia vita e sento continuamente come se mi mancasse qualcosa di fondamentale.

Più che sbagli siamo tatuaggi  Where stories live. Discover now