Ennesimo capitolo speciale! Compleanno di Hitoshi!

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Troppi speciali in un colpo solo lol

Allora, facciamo tutti gli auguri al nostro protagonista viola preferito (anche perché di protagonisti viola non ce ne sono altri)! Oggi fa... sempre gli stessi anni perché è un personaggio di un manga e quindi invecchia diversamente, ma buon compleanno lo stesso!

Per festeggiare, ecco a voi un capitoletto dove Denki va a trovarlo per fargli una sorpresa.

Il capitolo può essere considerato canonico all'interno della fanfiction.
In ogni caso, dato che a livello temporale non risulta impossibile ma dipende da un gesto di Aizawa che risulta estremamente forzato, può anche sembrare sbagliato. Per questo io non voglio considerarlo canonico. Tuttavia, se voi volete pensare sia successo davvero a me va bene.
Se no, per come l'ho pensato io, possiamo vederlo come un sogno di Hitoshi.

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Hitoshi's pov

Quella mattina fui svegliato dalla sigla di Attack on Titan remixata messa come sveglia nel cellulare di Neito e dalla sensazione di essere osservato. La notte prima lui e Amajiki si erano presentati a casa mia con una bottiglia di spumante da stappare allo scoccare del mio compleanno, poi erano rimasti a dormire. Si erano messi in combutta con mio padre a mia insaputa ma, sorpresa iniziale a parte, devo dire che non mi dispiacque affatto.
Aprii gli occhi, rimasi accecato dal sole e vidi che il senpai stava guardando il nostro amico mezzo francese.
–Stacca quella cosa– sbottò il senpai, dando una gomitata a Neito. Fu un po' rude, per essere Amajiki Tamaki. Probabilmente essere svegliato di prima mattina non era il massimo nemmeno per lui.
–Ho sonno, mangiabaguette– aggiunsi io. La sera prima eravamo rimasti svegli fino a tardi, guardando un anime estremamente stupido che faceva morire dal ridere. Probabilmente le nostre risate avevano tenuto sveglio persino mio padre ed i gatti.
Monoma sbadigliò, ma si rigirò nel suo sacco a pelo e si rimise a dormire senza interrompere la musichetta, sussurrando le parole "sasageyo sasageyo shinzou wo sasageyo", con tanto di pugno stretto sul petto. Conosceva, come del resto anch'io ed il senpai, quella sigla meglio dell'inno nazionale.

Amajiki gli tirò il proprio cuscino, cercando di richiamare la sua attenzione; Monoma lo ricevette sul naso, emise un lamento, lo prese e se lo mise sotto la testa. Poi, come a prenderci in giro, ricominciò a dormire a pancia in giù con Attack on Titan in sottofondo.
Il senpai si alzò a sedere, sconvolto. –Ma guarda te questo!– esclamò contrariato, indicando il nostro amico biondo. –Svegliati!– lo chiamò, e gli tirò uno schiaffo sul culo. Quel gesto così avventato e la mancanza di qualsivoglia vergogna mi fece dubitare che Amajiki senpai, quel mattino, fosse veramente se stesso. E se fosse stato qualcun altro, forse quella sensazione di essere sotto osservazione avrebbe avuto una spiegazione logica. Che ci fosse qualcuno imboscato nel giardino del vicino, intento ad osservarmi?
In ogni caso, il modo che aveva Amajiki di interagire con Neito era pressoché fantastico.
–AH-..!– fece Monoma, saltando in aria per lo spavento e forse anche un po' per il dolore. Già che c'era, gli rivolse contro qualche insulto incomprensibile.
Non chiedetemi come, ma contorcendosi dal dolore il biondino dal suo sacco a pelo finì con l'avvolgersi sotto le mie coperte. Secondo quale fisica, o lo sa solo lui o nessuno perché in realtà Monoma in fisica fa schifo.

–Hitoshi, proteggimi– piagnucolò, nascondendosi sotto il mio lenzuolo, e mi fece l'occhiolino malizioso.
–Che cazzo ci fai nel mio letto?! Vattene!– esclamai, per poi iniziare una lotta per spingerlo giù. Cademmo entrambi a faccia in giù sul mio parquet, gli arti inferiori avvolti dalle lenzuola in modo così stretto che non riuscivo nemmeno a muovermi. Era quasi la stessa sensazione di quando Aizawa mi acchiappava e mi bloccava durante i nostri allenamenti, come se Sero ti stesse avvolgendo nello scotch.
Amajiki senpai sospirò, si schiaffeggiò la fronte e spense la sveglia da sé, per poi tirare il telefono al nostro amico biondo. Lo prese giusto giusto sul naso, e forse glielo drizzò anche. Il francese urlò di nuovo di dolore. Io risi.

The Void Behind Your Eyes 2‐ShinkamiWhere stories live. Discover now