𝙳𝚞𝚎

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«Quando saprai di avermi perso inizierò a mancartiE non ci sarò più io a consolarti

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«Quando saprai di avermi perso inizierò a mancarti
E non ci sarò più io a consolarti

Parleranno di noi -
Kaima&Aiden»

Io e Nicolò continuiamo ad osservarci dalle due parti opposte del tavolo, mentre intorno a noi tutti gli altri commentano la partita di ieri. Per festeggiare hanno deciso di andare a cena fuori e dato che ormai sono parte integrante del gruppo, mi hanno invitata. Per fortuna ho avuto la prontezza di sedermi in mezzo a Pessina e Chiesa, in modo che Nicolò fosse obbligato a mettersi dall'altro lato. Vedendo le occhiate che mi sta lanciando però, non so se in realtà sia stata una buon'idea dato che è dall'inizio della serata che ho i suoi occhi addosso.

«E ad un certo punto non capivo neanche che cazzo dovessi fare, ero troppo stanco» commenta Federico, spiegando come ha affrontato gli ultimi minuti contro il Belgio prima del cambio.

Tutti intorno a lui ridono, compresa la sottoscritta e so perfettamente che questo a Barella dà fastidio, dato che in questo momento lui non sembra essere in vena di divertimento. Sono quattro sere che mi chiede di raggiungerlo in camera ed io continuo a rifiutare, non avendo nessuna intenzione di scopare senza aver risolto prima il problema "Federica". Ma lui non ne parla ed io non farò la parte della ragazza gelosa che vuole sapere a tutti i costi perché si sentono ancora.

È la sua vita e, come tale, è giusto che lui faccia le sue scelte. Poi però, dovrà anche essere pronto ad accettarne le conseguenze.

«Dalla panchina noi stavamo morendo dal ridere, sembravi un'anima in pena» interviene Matteo, indicando se stesso ed anche Locatelli, dato che loro hanno guardato la partita da seduti.

Rido ancora portandomi la forchetta alle labbra, ricordandomi del povero Federico che non ce la faceva più a correre e che si trascinava a fatica. Ad un certo punto ha anche smesso di rincorrere il pallone ed è lì che Mancini ha capito di dover fare una sostituzione immediata.

«Beh anche Nico era distrutto» fa notare Bernardeschi, bevendo la sua birra «Ma glielo perdoniamo visto che ha segnato un gol eccezionale» ridacchia. Tutti si girano verso Barella che però accenna un lieve sorriso, visibilmente con la testa da un'altra parte. «Oh sei con noi??» scherza poi l'attaccante, sventolando una mando davanti al biondo.

«Si scusate, devo solo andare un attimo in bagno» ci informa poi il giocatore dell'Inter, alzandosi dalla sedia e rivolgendomi una rapida occhiata.

Fingo di non averlo visto e torno a prestare attenzione a Chiesa che continua a raccontare delle sue sensazioni dopo la partita. Il clima che alleggia in questo ristorante è decisamente piacevole ed un po' mi rattrista l'idea che una volta finito l'Europeo, ognuno andrà per la sua strada. Abbiamo lavorato bene in questi mesi e credo che questa squadra abbia finalmente reso l'intera Italia fiera e che abbia unito la nazione come poche altre volte era accaduto.

𝗣𝗮𝗿𝗹𝗮𝗺𝗶 ||𝐍𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨' 𝐁𝐚𝐫𝐞𝐥𝐥𝐚||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora