𝙴𝚙𝚒𝚕𝚘𝚐𝚘

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«Hai preso il mio giorno lo hai reso migliore E ora scrivo qui in fretta per dirtelo ancora Che sei forte e fragile senza paura Tu resta la stessa, la stessa di sempre Sei la cosa più bella che indosso

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«Hai preso il mio giorno lo hai reso migliore
E ora scrivo qui in fretta per dirtelo ancora
Che sei forte e fragile senza paura
Tu resta la stessa, la stessa di sempre
Sei la cosa più bella che indosso

Piccola Stella- Ultimo»

UN ANNO DOPO...

Nicolò

Mi torturo le mani nervosamente, mentre mi dondolo sui talloni preso dall'ansia.
È piena estate e sto sudando come un matto ma in questo momento sembra essere la cosa meno importante. I miei compagni di squadra sono tutti presenti, sia quelli della Nazionale che quelli dell'Inter. C'è la mia famiglia, compresa Federica con Rebecca, la quale mi guarda con ammirazione. Sono felice che mia figlia vada d'accordo con la mia ragazza, nonché futura moglie, perché vederle ridere e giocare insieme mi riempie il cuore di gioia.
Vorrei che questi attimi non finissero mai ma nello stesso tempo, non vedo l'ora che Alice varchi la soglia di questa chiesa e che metta fine a questa lenta agonia che non mi fa respirare.

Voglio metterle l'anello al dito, baciarla, urlare a tutti che è la signora Barella, poi prenderla in braccio e portarmela via verso una meta lontana dove ci siamo solo noi due.
Se prima degli Europei mi avessero detto che avrei provato tutte queste sensazioni per una ragazza monzese che stava inseguendo il suo sogno di diventare una persona trainer nella seria A, ci avrei riso su.

Alice mi aveva sempre attratto fisicamente ma dal volermela solo portare a letto per divertirmi ad innamorarmi completamente di lei a tal punto da avere solamente il suo volto in testa durante il ritiro, c'è davvero un abisso.
Eppure è così: la guardo con gli stessi occhi del primo giorno ed il mio cuore impazzisce ancora ogni volta che mi sfiora.

«Nico, è arrivata» mi informa mia sorella, risvegliandomi dai pensieri.

Alzo immediatamente lo sguardo e subito quei suoi occhioni marroni si posano su di me.
È fottutamente bella.
Ed io sono incredibilmente fortunato.

Forse Alice avrebbe potuto avere al suo fianco qualcuno che immediatamente la facesse sentire una regina, senza farla soffrire come inizialmente ho fatto io.
Eppure lei no, lei ha scelto la strada più difficile ed io non posso che ringraziare il cielo per questa decisione, perché se lei avesse rinunciato subito io ora non sarei qui.

Sorrido dolcemente mentre la vedo avanzare verso di me, con quel vestito bianco che le dona tantissimo e con sua padre che la sorregge delicatamente.

Una volta che si trova davanti a me, le parole sembrano non voler uscire dalla mia bocca.
Lei mi accarezza dolcemente la mano ed io rimango immobilizzato, come se fosse l'opera d'arte più bella che abbia mai visto.

𝗣𝗮𝗿𝗹𝗮𝗺𝗶 ||𝐍𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨' 𝐁𝐚𝐫𝐞𝐥𝐥𝐚||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora