29. Capitano, cosa siamo davvero? pt. 2

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Sabato 10 luglio 2021, 15:24

Petra pov.

Ormai sono in biblioteca da 10 minuti, ma niente da fare.

"Questo libro non riesce per niente a distrarmi o interessarmi."

Decido di alzarmi per prenderne un altro quando all'improvviso sento qualcuno dietro di me.

Decido di alzarmi per prenderne un altro quando all'improvviso sento qualcuno dietro di me

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Levi pov.

"Merda quello stupido incontro è durato un'eternità."

Esco dall'ufficio di Erwin e vado subito alla ricerca di Petra.
Appena svolto l'angolo la vedo, non si è accorta di me e si sta dirigendo in biblioteca così decido di seguirla.
È rimasta 10 minuti buoni a scegliere un libro e altri 10 a tentare di leggerlo.

"Sembra molto distratta... Ama leggere eppure non è riuscita ad arrivare nemmeno a fine pagina di quel libro. Chissà cosa le passa per la testa."

La vedo alzarsi, probabilmente per cercare qualcosa altro da leggere.
Decido di avvicinarmi a lei e farle finalmente sapere della mia presenza.

Petra: "Capitano!"
Petra: "Hai finito la riunione?"
Levi: "Da un bel po' in realtà. Non ti sei nemmeno accorta che siamo entrati in biblioteca insieme..."
Petra: "Davvero?!"
Levi: "Si."
Dal suo sguardo stupito capisco che davvero c'è qualcosa che non va.
Levi: "Petra"
La giro verso di me.
Levi: "Cos'hai?"
Petra: "Niente."
Abbassa lo sguardo e inizia ad arrossire di nuovo, ma stavolta non glielo permetto. Le prendo il mento con due dita e faccio in modo che i nostri occhi si guardino.
Levi: "Non mentire. Sai che con me non riesci ad avere segreti."
Levi: "Cosa c'è che ti turba?"
Rimane in silenzio per un po' fino a quando si decide finalmente a parlare.
Prende un respiro profondo e con sguardo deciso mi risponde.
Petra: "Capitano, noi cosa siamo davvero?"

"Cosa siamo davvero?"

Rimango senza parole.

"È questo che la turbava? Ma come?! Pensavo fosse ovvio cosa fossimo..."

Levi: "Cosa siamo davvero?"
Petra: "Si."
Petra: "Vede lei non mi ha detto niente..."
Continuo a non risponderle.
Petra: "Le relazioni fra superiori e sottoposti sono vietate e lei non mi ha detto niente, mi ha solo baciata ed è venuto da me, ma in sostanza io non so cosa significhi tutto questo..."

"Pensa davvero che mi importi qualcosa di quella stupida regola? E perché diavolo sarei andato in camera sua se non mi importasse niente di lei? Pensavo fosse abbastanza chiaro cosa fossimo."

Levi: "Stai scherzando vero?"
Spalanca gli occhi sbalordita.
Petra: "Come sarebbe a dire?!"
Levi: "Tu sei stupita? Io pensavo fosse abbastanza chiaro cosa fossimo!"
Petra: "Eh?! Come fa ad essere chiaro se non mi dice niente!"
Levi: "Sei assurda..."
Levi: "E perché diavolo mi stai dando ancora del lei?!"
Petra: "Cosa c'entra adesso..."
Levi: "Sai com'è, gradirei che la mia ragazza mi chiamasse per nome!"

Petra pov.

"La sua... ragazza?!"

Rimango a bocca aperta.

"Lui mi considera davvero la sua ragazza?! Sto sognando..."

Levi: "Beh? Non hai niente da dire?"
Petra: "Io sono la tua ragazza?"
Mi guarda stupito per poi ritornare immediatamente serio.
Levi: "Cos'altro dovresti essere? È ovvio che sei la mia ragazza."

"Lui mi considera la sua ragazza..."

Senza aggiungere altro lo prendo per la sua cravatta e lo avvicino a me baciandolo.
Lui si stupisce, ma ricambia subito il bacio.

"Non ci posso credere... Io mi facevo tutti quei problemi quando lui già aveva pensato a tutto."

Indietreggiamo ancora avvinghiati e finisco contro lo scaffale, intrappolata dalle sua braccia.
Ci stacchiamo per riprendere fiato.
Levi: "Quanto sei stupida..."
Levi: "Cosa altro volevi per farti capire che sei mia eh?"
Petra: "Levi..."
Ci guardiamo intensamente.
Un brivido mi percorre dappertutto.
Quello sguardo pieno di sentimenti mi travolge, ancora una volta sono completamente vittima di Levi e del suo fascino.
Ma non potrei esserne più felice.
Mentre ancora riprendiamo fiato continuiamo a guardarci.

"Hai ragione Levi, sono completamente tua. Dalla prima volta che ci siamo visti sei riuscito a conquistarmi e continui a farlo."

Levi pov.

"Sei così bella... Mi ricordo ancora il nostro primo incontro. È bastato uno sguardo e il mio cuore è diventato tuo all'istante. Sapevo che ti apparteneva come a me spettava il tuo. E ora finalmente lo sai anche tu."

Ci perdiamo l'uno negli occhi dell'altro mentre aspettiamo di riprendere di fiato.

Poggio una mano sul suo cuore e lei abbassa lo sguardo curiosa, ma consapevole di cosa volessi intendere con quel gesto.
Petra: "È sempre stato tuo Levi."
Levi: "Anche il mio ti è sempre appartenuto Petra."

Levi: "Una cosa è sicura

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Levi: "Una cosa è sicura. Questo pomeriggio in biblioteca sarà molto interessante."
La vedo ridere e il mio cuore si riempe sempre di più di amore per lei.

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