PROLOGUE

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Assurdo come un singolo sguardo possa cambiarti la vita.

Assurdo come incontrare le iridi di uno sconosciuto ti possa far sentire quel tuffo al cuore che ti fa capire che forse così sconosciuto non è.

Assurdo come, quando gli sguardi di due persone si incontrano, tutto intorno si fermi e svanisca per qualche istante. A lungo o no, poco importa, l'importante è che quelle due persone abbiano l'una gli occhi dentro quelli dell'altra, e stiano scoprendo un mondo tutto nuovo. Un mondo pieno di colori e sfumature che fino a pochi attimi prima erano impossibili da vedere per quelle due persone, ma che in un attimo si sono materializzati davanti a loro, cambiandogli il modo di vedere le cose.

Sì, è successo anche a me di provare una cosa del genere, e non mi sarei mai potuta immaginare sarebbe successo così.

Mi chiamo Cecilia, sono di Milano e mi sono sempre innamorata del ragazzo sbagliato. Un po' come tutte noi almeno una volta nella vita.

"Innamorata".

Forse con il senno di poi non userei più questa parola per descrivere quello che credevo di provare per certi ragazzi. È due anni che so cosa vuol dire davvero essere innamorata, e quello che dicevo di provare non è niente in confronto.

Come lo so?

Perché ora ho un ragazzo, e sembra assurdo, ma sono sicura che tutta l'Italia lo conosce.

No, non me la sto tirando, sto raccontando la mia vita, che è iniziata esattamente dopo quella fatidica sera in cui i miei occhi hanno incontrato i suoi. Due iridi color cioccolato ricche di luce e gentilezza, che mi hanno incantata per un attimo, mentre tutto intorno si fermava, esattamente come il mio respiro. Non credo che quel momento sia durato più di cinque secondi, e non credo che qualcuno dei presenti si sia accorto dell'accaduto, ma io ho sentito qualcosa muoversi dentro di me. Farfalle nello stomaco, direbbe qualcuno, e probabilmente è vero, era quella esatta sensazione, ma non avendola mai provata prima non sono riuscita a catalogarla. L'unica cosa che so è che da quel momento è successo quello di cui parlavo prima. Intorno a me ho iniziato a vedere colori mai visti e sfumature della vita che mai mi sarei aspettata potessero esistere.

Dopo quel momento tutto è cambiato, io compresa, e se è successo devo ringraziare solo lui, quello che ora posso chiamare "il mio Matteo". Perché, come canta Emanuele Aloia, nei suoi occhi ho visto i girasoli di Van Gogh, e l'ho sentito così tanto vicino per quell'attimo da volerne immediatamente di più.

Chi avrebbe mai detto che quel di più sarebbe diventato quello che abbiamo oggi?

I Girasoli Di Van Gogh //Matteo Pessina Where stories live. Discover now