LE CORSAIRE

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Ero senza parole, avevo gli occhi lucidi e il fiato corto.

Dentro quella busta c'era davvero quello che credevo?

«Cos'è, Ceci?!» chiese Francesca impaziente, cercando di sporgersi sul tavolo per vedere.

Ma io non risposi, mi limitai ad alzare lo sguardo su Matteo e guardarlo incredula.

«Cecilia! Cos'è?!» chiese Alice impaziente.

«Sono... sono due biglietti per vedere "Le Corsaire" alla Scala di Milano» risposi io quasi senza fiato, senza distogliere lo sguardo dal mio ragazzo.

Lui in volto aveva un sorrisetto tenero che si allargò quando lo raggiunsi per stringerlo a me.

«È... è il regalo più bello che mi sia mai stato fatto» dissi in un sussurro, prendendogli il volto tra le mani e guardandolo negli occhi.

«Sono contento che ti piaccia» sussurrò Matteo.

Poi mi lasciò un bacio sulla punta del naso e uno in fronte.

«Ti amo» gli sussurrai.

«Anche io, Ceciu» disse Matteo «Come non ho mai amato nessuna» aggiunse.

Quelle parole mi fecero venire i brividi e mi si inumidirono di nuovo gli occhi.

Ma cosa avevo fatto per meritarmi un ragazzo meraviglioso come lui?

~~~

«Wow! Come siamo eleganti!» esclamai il weekend dopo, quando uscii dal cancello e mi ritrovai sotto agli occhi un Matteo vestito di tutto punto, con smoking, camicia e farfallino.

Mi fece un sorriso di quelli fieri, poi si avvicinò per baciarmi.

«Sei bellissimo» gli sussurrai.

Matteo sorrise di nuovo, poi mi prese per mano e mi portò alla macchina.

«Dove andiamo, signorina?» mi chiese con finto tono professionale.

«Nel teatro più bello del mondo» risposi io con un sorriso.

«Come è elegante. Ha un appuntamento?» mi chiese ancora Matteo con lo stesso tono di prima.

Io feci una risatina, poi assunsi un'aria seria anche io.

«Sì, con il ragazzo migliore del mondo» risposi.

Matteo fece un messo sorriso storto.

«Allora sarà meglio non fare tardi» disse poi, mettendo in moto.

Io feci un'altra risatina, mentre portavo una mano a stringere quella di Matteo, che lui aveva appoggiato sulla mia coscia.

Quando arrivammo alla Scala dovetti prendere un paio di respiri prima di convincermi a entrare.

Non ci ero mai stata nonostante facessi danza da quindici anni, volevo godermela al massimo.

«Sei senza parole?» mi chiese Matteo quando prendemmo posto nel nostro palchetto laterale.

I Girasoli Di Van Gogh //Matteo Pessina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora