INJURED HOLIDAYS

3.6K 107 28
                                    

18 aprile 2020

Mancavano tre giorni al compleanno di Matteo, il primo compleanno che avremmo festeggiato insieme.

Cosa si regala al proprio ragazzo al compleanno?

«Proponigli un weekend al mare solo voi due» mi consigliò mia madre «Potreste andare nel albergo della zia in Costa Smeralda» propose.

Sì, ho una zia che ha un albergo in Costa Smeralda, con tanto di piscina e piccola SPA a disposizione.

«E chi ci porta, mamma? Matteo non può guidare» feci notare a mia madre scuotendo la testa.

«Vi porta papà fino in aeroporto e poi là vi fate venire a prendere dallo zio» rispose mia madre «Lo sai che per te lo zio farebbe di tutto» aggiunse con aria complice.

Io sospirai.

Era una bella idea, e avrei risolto il problema del regalo da fare a Matteo. E poi, un po' di vacanza solo io e lui ci serviva. Anche se si sarebbe trattato solo di due giorni era meglio di niente.

Per fortuna che c'era la mamma!

E per fortuna che c'era la zia, che aveva accettato la nostra prenotazione in men che non si dica e si era offerta di portarci in giro lei stessa con la macchina se avessimo voluto visitare il posto.

«Non è necessario, zia, ci godiamo un po' di sole e piscina» le dissi quando arrivammo in albergo.

Lei sorrise, poi ci porse le chiavi della nostra camera.

«Abbiamo l'ascensore» disse facendo l'occhiolino a Matteo.

Lui sorrise in risposta e poi iniziò a muoversi verso l'ascensore.

Aveva ancora la gamba fasciata e il tutore, e nonostante riuscisse ad appoggiare un po' di più la gamba non poteva metterci troppo peso quindi aveva ovviamente le stampelle.

«Questo letto è decisamente comodo per un infermo come me in questo momento» disse appena entrammo in camera, abbandonandosi sul letto.

«È comodo solo per starci seduti?» gli chiesi avvicinandomi con aria maliziosa.

Mi misi a cavalcioni sulla gamba sana mettendogli le mani sulle spalle e mi sporsi per un bacio.

«Questo lo vedremo stanotte» rispose Matteo con un sorrisetto complice.

«Pensi di farcela con questo?» gli chiesi indicando il suo tutore.

«Tentar non nuoce» rispose Matteo «Anzi, in questo caso potrebbe essere molto gratificante provarci» aggiunse.

Io feci una risatina, poi gli lasciai un altro bacio a fior di labbra prima di andare in bagno a mettermi il costume.

Quando anche Matteo fu pronto tornammo di sotto, pronti a sdraiarci a bordo piscina.

«Quei due lettini là in fondo sono vostri. Li ho fatti tenere apposta un po' appartati per lasciarvi un po' di privacy» ci informò mia zia indicando un paio di lettini in un angolo.

«Non credo che a Porto Rotondo qualcuno mi conosca» disse Matteo arricciando leggermente il naso.

«Non si sa mai» disse mia zia alzando le spalle con innocenza.

Poi si allontanò lasciandoci ai nostri lettini.

«Con questo tutore del cazzo non posso neanche entrare in acqua» si lamentò Matteo a un certo punto, sbuffando sonoramente.

Io lo guardai con apprensione.

«Mi dispiace, non volevo rigirare il coltello nella piaga portandoti qui» mi scusai dispiaciuta.

I Girasoli Di Van Gogh //Matteo Pessina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora