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Il telefono squillò, interrompendo la registrazione della scena. Sbuffando tutti si girarono e Tom si avvicinò al suo giubbotto, prendendo il cellulare e guardando chi fosse, purtroppo non era l'ospedale o la madre della sua fidanzata che gli dava la bella notizia che Evelyn si fosse svegliata, ma un numero sconosciuto. Chiuse la chiamata per poi scusarsi e mettersi al suo posto per iniziare di nuovo le riprese.

"Puoi spegnere il telefono? Dobbiamo lavorare sodo per finire il film". Disse il secondo regista un po' incavolato, si era alzato dal letto col piede sbagliato e voleva che tutto andasse bene, senza intoppi per la scena.
"Non posso". Rispose Tom.
"Spegni il telefono!" Alzò il tono della voce l'uomo.
"Non posso perché la mia fidanzata è in coma e voglio esserci quando mi arriverà la chiamata del suo risveglio o della sua morte... quindi no, non posso, anzi non voglio spegnere il cellulare!"

L'uomo si sentì male a quelle parole, come tutti i presenti nella sala, non immaginavano che un ragazzo così solare e chiacchierone, nascondesse un segreto così grande.
Tom andò in bagno, aprì il rubinetto dell'acqua buttandosela in faccia, poi si fumò una sigaretta cercando di calmarsi, ma non ci riuscì così contò più di una volta fino a dieci, facendo dei bei respiri profondi, voleva spaccare tutto dalla rabbia e stress, ma non poteva. Quando sembrò tutto nella norma, tornò dagli altri scoprendo che il regista aveva dato dieci minuti di pausa. Si mise in disparte, volendo starsene in pace con il suo dolore. Finita la pausa, iniziarono a lavorare, Tom indossò due maschere, una della spensieratezza e l'altra del dio dell'inganno.

Finite le registrazioni, Tom si tolse i vestiti e la parrucca e poi tornò a casa, non poteva andare in ospedale perché toccava ai genitori stare con Evelyn e anche perché la donna stava lavando la figlia, insieme ad un'infermiera. Avrebbe voluto farlo lui, per toccare la sua pelle, ma non aveva mai visto il corpo di Evelyn e non avrebbe violato la sua privacy, al momento opportuna entrambi conosceranno il profumo della loro pelle.

Si fece la doccia, pensando a cosa farà se la sua Evelyn morisse, non voleva pensarci ma se fosse realmente accaduto, se Evelyn perdesse quella guerra, lui cosa farà? Continuerà ad amarla oppure entrerà un'altra ragazza nel suo cuore? Come saranno le sue giornate? Troverà la felicità?
Una cosa di cui era certo, era che qualunque cosa succederà, regalerà alla sua fidanzata i fiori e un bacio sulle labbra, con sopra il dolce sapore del rossetto rosso, che lei tanto ama.
Uscì dal bagno, asciugandosi e mettendo una vecchia tuta grigia, per poi prepararsi una misera cena, non aveva fame ma di certo non aveva voglia di svegliarsi nel cuore della notte, perché il suo stomaco brontola.

Lavò il piatto e poi si buttò sul letto, per sentire meno la sua mancanza, Tom aveva messo sul cuscino vuoto, una foto incorniciata di Evelyn che sorride. Quella foto l'aveva scatta Maria, solo che Tom notò che Evelyn non sorrideva in maniera perfetta, sembrava triste, così si avvicinò a lei, per poi farle il solletico e lasciare sulle sue labbra un meraviglioso sorriso.

"So che Evelyn è un angelo e so che la vorresti con te, ma lei è mia". Parlò di nuovo con Dio. Per poi prendere la foto e abbracciarla.

Buonasera💞
Mi ero quasi dimenticata di postare ahahahahahah, spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

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