Epilogo pt2

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Epilogo parte 2

Rooney's Pov

Un improvviso solletico al naso, di istinto, mi fa poggiare una mano sul viso.

Ma cosa diamine è?

Apro di scatto gli occhi, rendendomi conto di avere il viso e la mano destra imbrattati di panna.

"Buongiorno" mi sorride Jade con un recipiente stretto tra le mani.

Mi metto a sedere sul letto. "Perchè non te ne vai a scuola, eh?".

"Vacanze natalizie" alza spallucce. "Non si va a scuola".

Con un immenso coraggio scopro il mio corpo dalle mie calde coperte, e mi alzo in piedi. "Allora fai i compiti".

"Non ne hanno dati".

Mi dirigo verso l'uscita della mia stanza, mentre sento i passi di mia sorella alle miei spalle. "Questo non ti autorizza a svegliarmi in questo modo" entro nel bagno.

"Quale modo?" Inarca le sopracciglia.

Apro il rubinetto del lavandino e risciacquo la mano sporca. 

Sospiro. Che bel risveglio.

Jade oramai è diventata una signorina. È una ragazza di tredici anni con i soliti problemi adolescenziali. Il suo temperamento da combinaguai però non è andato a scemare, ma anzi. Ogni scusa è buona per ficcare il naso in affari che non le riguardano, per poi portare casini a tutti. Però c'è anche da dire, che è diventata una ragazza intelligente e matura, e se vuole si comporta da persona seria.

I capelli che un tempo erano rossicci, adesso sono divenuti ramati, mentre gli occhi verdi, sempre curiosi e allo stesso tempo guardinghi, illuminano il suo viso lentigginoso.

La sorpasso per rientrare in camera mia. Afferro il cellulare sulla scrivania e controllo le notifiche. Assottiglio gli occhi, quando mi accorgo che Alix, ieri sera, mi ha inviato un video.

Lo apro per poi ammirare la mia amica danzare. È diventata divina, davvero. È un talento puro. Ieri ha ballato in un teatro importante, ma non ho potuto assistere dal vivo alla sua esibizione perché ero molto impegnato a lavoro.

Con un sorriso poggio il cellulare dov'era prima, poi mi avvicino al comodino vicino al letto, sul quale si trova il mio orologio che allaccio al polso. 

Il mio occhio, inevitabilmente, cade sulla fotografia di Joel e me, che feci incorniciare sei anni fa. Ce l'ho vicina al letto perchè mi piace pensare, che, mentre dormo lui vegli su di me proprio come un angelo custode.

La sua morte mi ha segnato terribilmente. Lui era un fratello, lui era l'unico fratello che avessi mai avuto. Era colui che salvai dalle sue ombre, e lo stesso che salvava me dalle mie. Meritava un futuro. Meritava di vivere, ancora e ancora.

Tutt'ora mi sento marchiato dalla sua scomparsa. Sì, e proprio come se mi avessero stampato un marchio col fuoco. Indelebile. Il dolore che la sua morte mi ha provocato è indelebile. Con gli anni ho imparato a custodirlo, ma tutt'oggi sto ancora cercando di capire come tenerlo ben al sicuro, perché quando esce allo scoperto e scorre su di me, come lava, il dolore, brucia da morire. Distrugge ogni possibilità che mi si pone dinanzi, ogni speranza.

Il dolore offusca la mente, ma non bisogna reprimere questo. È necessario sfogarlo nei momenti opportuni, per poi nasconderlo tra le pieghe dell'anima, e convivere con quella macchia nera, che inevitabilmente farà parte della tua vita per sempre.

Sospiro fissando un Joel sorridente, che avvolge le mie spalle con un braccio.

Cerco di ignorare l'angoscia, arrivata improvvisamente, e inizio a prepararmi. Una volta lavato e vestito, esco di casa e con la mia automobile, comprata un anno fa, vado a lavorare.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Where stories live. Discover now