14. Cactus

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14. Cactus

"Non ho niente da mettermi!" Piagnucola Roxane distesa sul letto con un vestito a farle come coperta.

"E tutti i soldi che ti ho dato per comprarti dei nuovi vestiti?" Chanel mette le mani sui fianchi. "Che fine ne hai fatto?"

"Ho comprato dei vestiti" fissa il soffitto la figlia.

"E allora?" Allarga le braccia la madre spazientita.

"E allora non mi sta bene niente!" Roxane si mette di scatto a sedere con il vestito sulle gambe.

"Non mi piace questo comportamento" la donna alza un indice. "Già sei fortunata che ti dia dei soldi per tutta questa roba" indica la valanga di abiti, gonne, pantaloni e magliette buttati alla rinfusa sul materasso.

"Mamma, ma io non intendevo-" sussurra.

"Non mi importa, mettiti qualcosa ed esci" si allontana dalla nostra camera lasciando la porta aperta come suo solito.

Lo dice con ben poca pazienza, frustata e stanca con una mano sulla fronte e l'altra ad indicare sua figlia che la guarda con le labbra dischiuse.

È un'ora che Roxane si sta provando abiti su abiti senza trovare niente che faccia per lei, o almeno così dice.

Ci stiamo preparando per andare da Alix, a questa sua famosa serata che ha preparato con Leo, Joel e ovviamente l'immancabile Rooney Muller, per spiegarmi meglio, lo yogurt scaduto da tempo.

Alla fine abbiamo deciso di accontentare Alix perché ci teneva a stare un po' con noi, o almeno così ha detto svariate volte in questi due ultimi giorni.

In fondo l'ho trovata una tipa simpatica, poi Roxane sembra voler in qualche modo riprendere il rapporto iniziato tra colleghe questa estate.

Per quanto sappia la bionda ha invitato anche Farah ma lei ha declinato l'invito.

"Roxane" mi scosto dalla scrivania dalla quale mi ero appoggiata prima.

"Dimmi" mormora. "Dimmi che sono un'infantile, che sono una viziata ed un'egoista". Ingoia un groppo pesante che ha in gola che le fa tremare di poco la voce.

Sembra una sciocchezza quella dei vestiti, una futilità, ma quando qualcuno guadagna ben poco con il proprio lavoro e nonostante ciò cerca di dare tutto ciò che ha a sua figlia, beh no, non è più una cosa da niente.

Spesso si danno per scontate certe cose che però dovremmo apprezzare più delle altre.

So che Roxane non ha parlato con cattive intenzioni, e che magari le sue parole sono state solo frutto di pensieri non connessi in quel momento, parole non pensate.

"No..." mi avvicino a lei. "Lo sai-" mi interrompe.

"Lo so che lo sono, me lo dice sempre" indica col mento fuori la porta facendo intendere sua madre. "E non sono solo i vestiti, non è solo per questo. Io sono sempre...così..."

Così?

"Così? Così come?" Aggrotto le sopracciglia.

"Superficiale" sussurro. "E quando lo dice ha ragione" seguita fissando un punto indefinito della stanza.

So che si sta riferendo anche a quando colpevolizza la madre per il fatto che frequenta uomini molto più giovani di lei. E forse è vero, non bisognerebbe giudicare senza sapere.

"È solo stanca" mi metto a sedere affianco a lei portandole una mano sulla spalla. "Non le pensa sul serio le cose che dice" continuo scuotendo calma la testa come segno di diniego.

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄𝐃𝐘|| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora