•per Izuku

213 20 16
                                    

Bakugo

Dire che è mio cugino, se ancora io lo reputi tale, fa strano. Da quando ci fu' quel discorso fra i nostri genitori le cose cambiarono sia per gli adulti che per i bambini.
Io e Denki avevamo sette anni e giocavamo nella mia camera con la porta aperta, dato che le coppie dei genitori non avevano una gran fiducia nei miei confronti.
Mentre giocavamo in serenità iniziammo a sentire delle urla dalla stanza accanto. Era la madre di Kaminari che urlava qualcosa di veloce e quasi insensato verso mia madre. Io e Denki spaventati ma allo stesso tempo incuriositi ci siamo messi dietro la porta del salone a sentire la conversazione.
Ad essere sinceri non avevo capito moltissimo, ma a quanto avevano sentito le mie orecchie qualcuno in mezzo a noi era un villain.
<<Denki perché non me l'hai mai detto?!>> gli ho urlato io in lacrime (avevo sette anni). <<Perché sarebbe finita esattamente in questo modo!>> e corse immediatamente a nascondersi dietro sua madre. <<Sono deluso da te >> gli ho puntato un dito e sono tornato in stanza sbattendo con forza la porta e chiudendola a chiave.
Effettivamente dovrei dirlo ad Uraraka ma sarebbe come tradire una parte di me per quanto marcia e decomposta.

<<Si Izuku, siamo cugini non fare altre domande ti prego>>
<<Va tutto bene non chiederò nulla di personale>>

Prende le mie mani e sento immediatamente le mie guance prendere fuoco. Sono arrossito. Mi hanno visto sicuramente tutti.
I compagni continuavano ad arrivare ed iniziarono a popolare anche il corridoio in cui io ed Izuku ci troviamo.

<<Guarda guarda chi si rivede dopo tutto questo tempo, suvvia cuginetto non vorrai mica restare nascosto tutto il giorno in questo misero corridoio..>>
<<Non dire un'altra parola, potrei benissimo rivelare tutto ciò che loro non sanno.>>
<<E tu? Che ci fai con lui?>> sposta lo sguardo su Izuku per poi alzargli il viso con due dita
<<Per favore Denki, lasciami non è la prima volta che lo fai e ti ho chiesto ripetutamente di smetterla>>
<<Ma dai, non ti ho mai toccato>> gli afferra il viso. Innervosito gli tolgo di scatto il braccio dalla faccia di Izuku
<<Cosa della parola "lasciami" non hai capito?!>>
<<Non intrometterti nei miei affari.>> tira nuovamente un braccio ad Izuku per averlo vicino a sé e lo tiene fermo
<<Mi sono stancato. -stacco la mano di Denki dal braccio del ragazzo per portarlo dietro di me- Izuku va da Uraraka e gli altri>> lui fa come dico lasciandomi solo con il ragazzo elettrico
<<Permettiti a toccarlo di nuovo e io ti ammazzo>>.
Lascio il corridoio per dirigermi verso Izuku che era in stanza con Uraraka
<<Ragazzi, io devo andare immediatamente in studio non posso assolutamente ritardare o sarei in guai seri, potete lasciarmi due secondi qui? Mi preparo e vi lascio la stanza per voi>>

Loro annuiscono ritenendo che non c'è nessun problema ed io inizio a prepararmi lo zaino. Mentine: ci sono, acqua: c'è, portafogl- alzo lo sguardo e poggiato al cornicione della porta trovo mio cugino.
<<Ti garba quel ragazzino vero?>>
sospiro innervosito <<No, Kaminari. Siamo solo migliori amici, tutto qui>>
<<Certo come no, ed io sono nato ieri>>
<<È così, che ti piaccia o meno.>>
<<Quindi anche se dovessi provarci con lui, toccarlo.. non ti cambierebbe o sbaglio?>>
<<Non provarci nemmeno.>> mi avvicino a lui con fare minaccioso, lui con un braccio tiene le distanze
<<Tu va pure in studio tranquillamente>>
<<Osa torcergli un capello e il tuo letto sarà sotto terra>>

Innervosito infilo il portafoglio nello zaino e chiudo a chiave la stanza, do volontariamente una spallata a Kaminari e vado a salutare Izuku ed Uraraka con un bacio in fronte.
Mi reco di corsa verso lo studio, l'appuntamento era alle nove sono le nove e 4. In tempo. Con l'affanno suono il citofono e rispondendo col cognome immediatamente aprono, faccio altre due rampe di scale e finalmente sono arrivato.

<<Era ora>>
faccio un inchino in segno di saluto e vergogna <<Mi scusi Hoshi-Sensei>>
<<Ti ho detto di non ritardare ai nostri appuntamenti!>>
<<Ha ragione sono mortificato>>
<<Iniziamo che dopo devi vedere i risultati e rompi a me>>.
<<Si, andiamo..>>
<<Bene, siediti pure. Avevo pensato che dopo l'uscita del tuo ultimo album potremmo inserire in quello nuovo una canzone cantata da un duo o da un trio, che ne pensi? Se ti va bene proponi le persone così che possa reputarle degne o meno del mio e del tuo nome. Io penserei a qualcuno di già popolare ma nemmeno una new entry nel mondo della musica sarebbe male.>>
<<Vedrò a chi poterlo domandare. Oggi che canzone dobbiamo registrare? Con quale dobbiamo partire?>>
<<Pensavo di iniziare con rumors o con starboy>>
<<Prima di registrare rumors -mi interrompe immediatamente commentando che è quella che preferirebbe registrare oggi- vorrei cambiare il testo al maschile>>
lui ci pensa un po' su.
<<Una nuova icona LGBT+, commerciabile, attira l'attenzione, aumento di haters ma soprattutto di fan.. ci sto!>>
prendo immediatamente il foglio dove c'è il testo ed inizio a modificare le parti al femminile al maschile, prendo il foglio con me e lo metto sul porta spartiti dentro la stanzetta di registrazione. Indosso le cuffie una si ed una no e <<Possiamo iniziare>>.

Arriviamo a metà canzone e duramente la pausa mi rendo conto che sono le dieci e mezza.. Cazzo fra un'ora chiudono i risultati
<<Hoshi-Sensei è tardissimo! Vado a vedere i risultati del test e torno immediatamente, ci starò pochissimo>> Prendo il cellulare e il portafoglio lasciando il resto in studio correndo a scuola (che per fortuna è vicina allo studio).
Vado vicino al tabellone della II°B e scorro il dito per trovare il mio nome.
"Non ammesso". Cazzo.
Beh effettivamente me lo aspettavo, ma che ci posso fare se in una giornata sono successe un sacco di cose?!
Torno allo studio dopo cinque minuti
<<Eccomi>>
<<Se vuoi puoi andare via, il resto della canzone lo registreremo Lunedì, ora devo montare la prima parte fra voci in backgroung e in primo piano, vabbè roba che non ti importa, a Lunedì>>
rimango immobile davanti l'ingresso
<<Ah. Allora a Lunedì>>
prendo le mie cose e torno con calma a casa. Mi metto nel giardino laterale e mi siedo sull'erba ancora fresca. Porto le gambe al petto e metto le mani sui capelli. Come ho fatto a non riuscirci? Era un solo e semplice esame.
Sento aprire la porta e mi metto subito in piedi facendo finta di essere appena arrivato. Era Izuku seguito da Uraraka
<<Hey Izuku, entra pure fra poco arrivo>> si chiude la porta dietro le spalle
<<Hai gli occhi lucidi, parla>>
guardo altrove <<Sono stato bocciato>>
ci siamo guardati negli occhi fra un silenzio imbarazzante
<<Dai.. guarda il lato positivo magari sarai nella nostra classe..>>
<<Izuku tu non capisci il divario che c'è fra la classe B e la A, noi siamo solo la coasse di supporto quella che anche se non ci fosse non cambierebbe niente, voi invece siete gli hero quelli che rivoluzioneranno la storia! Non capisci. Ci vietavano di parlarvi Izuku.>>
lui resta in silenzio
<<Secondo te perché nessuno di noi se non per il festival sportivo non vi conosceva. L'unica che un minimo c'era per me era kendoū, ora non c'è nemmeno lei>>
<<Katsuki..>>

Mi abbraccia, perché mi sta abbracciando?
Non capisco perché sento il cuore che scoppia.. non ditemi che.. si, è per Izuku.

Starboy //BakudekuWhere stories live. Discover now