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il giorno seguente

Le mattine sono sempre le peggiori.
Allungo la mano per controllare l'orario dal telefono e sono le 5:40, accidenti è presto e non ho dormito niente.
Cosimo non si fa più sentire e sono sempre nervosa e questa cosa non va bene nei confronti di Lukas.
Sento chiudere la porta di botto e l'ansia si fa viva, chi cazzo è alle 5:40?

«shhh tranquilla sono io» dice cosimo tutto tranquillo mettendomi le mani sulle spalle
«ma sei impazzito? cazzo» dico staccandomi da lui e facendo un passo indietro.
Per fortuna Lukas non si è svegliato.
«possiamo parlare?» mi domanda
«abbiamo già parlato e le tue ultime cose stanno -indico l'angolo del salotto- proprio lì, quindi prendi e esci da questa casa. Se non lo fai ovviamente esco io» dico trattenendomi le lacrime
«posso spiegarti» continua a dire cercando di farmi mettere seduta vicino a lui
«non devi spiegarmi un cazzo Cosimo, ti piace lei auguri, non ti nego niente.. ma scordati letteralmente di me.» dico alterata andando verso la cucina per mangiare qualcosa
«Giulia aspetta» mi segue cosimo
«MA ASPETTA COSA? ASPETTA COSA CAZZO? HO ASPETTATO FIN TROPPO PORCA PUTTANA NON CE LA FACCIO PIÙ.» solo ora mi rendo conto di aver alzato fin troppo la voce e sento piangere Lukas.
«vaffanculo» dico e lui e andando verso la camera di mio figlio.
«amore dormi» dico tranquillizzandolo
«mamma perché urli?» mi domanda
«mamma non ha urlato amore, hai sognato non ti preoccupare, dormi ora» dico, mi da un bacino a stampo e si rimette giù.
Chiudo la porta della cameretta piano e scendo di sotto prendendo le sigarette.
Esco dal portone di casa sotto gli occhi di Cosimo e mi siedo sopra la sdraio che si trova nel giardino.
Cosimo fece lo stesso e iniziamo a fumare entrambi, la sua presenza mi da l'urto.
«ora mi spieghi con quale coraggio sei ritornato» dico girandomi per guardarlo in faccia.
Mi fissa ma non dice niente.
«Cosimo sto parlando con te» insisto per farlo parlare.
Guarda altrove e inizia a dire le cose.
«ti giuro piccola lei non conta niente per me» mi guarda dentro gli occhi.
«ma non farmi ridere. Se una persona non conta niente per te manco gli davi importanza.
Non ti facevi 5 ore di aereo per andare da lei o quanti ne sono. Io per te non conto un cazzo, dovevo rispondere di "no" alla proposta altro che "si". » dico continuando a fumare.
Non risponde più, si allunga e finisce la sua sigaretta guardando il cielo.
Vediamo una macchina arrivare ed è mio fratello.
«ora sono cazzi tuoi lo sai vero?» dico a Cosimo guardando mio fratello mentre parcheggia la sua auto.
«ci sta Lukas dentro» dice lui
Non posso far succedere un casino con mio figlio dentro casa.
«ciao lele entra» dico andando verso di lui per abbracciarlo
«ciao piccolè» mi risaluta non notando ancora che li ci sta cosimo
«e tu che cazzo ci fai qui?» ho parlato troppo presto
«calmati lele, ci sta Lukas dentro ti prego» dico io mettendomi davanti a lui
«Cosimo io domani mattina rivengo, che ho portato i panni che si erano dimenticati da me, se domani stai ancora qui ti uccido con le mie stesse mani!» dice per poi farmi un bacio a stampo e uscire.
«Fai come ti ha detto Cosimo» dico mettendomi vicino a lui
«e perché? io ti amo Giulia, cazzo io TI AMO» inizia a dire alterandosi abbastanza
«mi ami? Cosimo già ne abbiamo parlato!» dico ormai stanca di ripetere sempre le stesse cose
«e cosa devo fare per farmi perdonare?» dice lui
«CAZZO COSIMO CAZZO! IO TI AMO BRUTTA TESTA DI CAZZO CHE NON SEI ALTRO, MA TI GIURO MI STAI FACENDO SOFFRIRE COME UN CANE, TI ODIO CON TUTTA ME STESSA MA NELLO STESSO TEMPO ANCORA PENSO CHE SEI L'UOMO DELLA VITA MIA BRUTTO COGLIONE DI MERDA!» urlo piangendo, mi accascio per terra chiudendomi in me stessa.
Cosimo non parla, sta zitto.
Mi alzo e vado dentro, voglio dormire e non lo voglio sentire!

Nonostante tutto.// @therealgueWhere stories live. Discover now