Capitolo 2: PRIMI SGUARDI

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05:36

Dio! Manca più di un'ora all'inizio del mio primo giorno di scuola e l'ansia si è già impossessata di me. Non riesco a capire perché ogni primo giorno di scuola questo sentimento prevalga su di me. Cioè, ormai non sono più una matricola... no?

In ogni caso. Rivolsi il mio sguardo fuori dalla finestra. Nessuna anima viva ancora se non il sole che stava sorgendo mettendo così in stand by la terra che gli ruota intorno.

Una volta che apri gli occhi fai fatica a riprendere sonno, perciò la scelta migliore che presi fu quella di inoltrarmi verso la cabina armadio e prepararmi per quel giorno pieno di emozioni.

Come primo giorno di scuola, forse era meglio rimanere abbastanza sobri; optai per un leggero vestitino viola periwinkle corto fino a sopra il ginocchio e le mie fedeli All Stars platform per nascondere il mio metro e sessantatré. 

06:11

Presi il mio Macbook dalla scrivania per controllare eventuali mail spedite la sera prima ma niente di importante. Non riuscivo a stare ferma nella mia stanza in attesa che qualcuno venisse a bussare alla mia porta, perciò decisi di scendere di sotto per fare colazione. Lungo il corridoio, e subito prima di scendere le scale, incontrai una delle babysitter delle mie due sorelle gemelle: Iris e Chloe. Erano due bambine adorabili però per avere due anni hanno l'energia di dieci bimbi messi insieme.

<<Buongiorno signorina Fallong.>> mi salutò Giuliet

<<Oh ciao Giuliet! Come stai?>>

<<Molto bene signorina. Lei è emozionata per il primo giorno di scuola?>> mi chiese con il suo classico tono materno.

<<Riesco a controllarmi>> risposi con tono ironico <<Senti Giuliet, ti volevo chiedere se sai se qualcuno è già sveglio...?>> non ero in vena di sentire i classici discorsi di mio padre sull'attenzione e sullo studio, ormai gli sapevo a memoria.

<<Eh...ho visto suo padre uscire all'incirca mezz'ora fa, da quel che ho sentito andava in ufficio a sistemare dei documenti,...>> mi spiegò Giuliet <<... mentre per quanto riguarda la signora Fallong l'ho vista uscire esattamente un quarto d'ora fa in tenuta sportiva. Penso sia andata a fare un po' di attività fisica per smaltire l'emozione>>

<<Si, lo credo anch'io...>> quando mia madre usciva la mattina presto per fare jogging vuol dire che era preoccupata per qualcosa, ma sicuramente non per me in questo caso.

Esattamente venti minuti dopo mia madre fece il suo ingresso in soggiorno dove stavo ripassando il programma del nuovo anno scolastico fornitomi qualche giorno prima via mail:

<<Prevedo una bella giornata giornata alquanto soleggiata oggi!>> esclamò mia madre <<Cosa combini tu?>>

<<Niente di che, sto rileggendo il programma>> risposi senza staccare gli occhi dal foglio che tenevo sotto gli occhi.

<<Molto bene, brava! Ti ricordo, dato che tuo padre non è qui, che anche quest'anno ci aspettiamo da te impegno e deduzione. Il terzo anno è un anno importante per te e per il college. Lo sai che Yale è molto severa in fatto di ammissioni e non puoi permetterti di fare un passo falso.>> evidentemente mi sbaglio, mia madre è il braccio destro praticamente di mio padre e il suo portavoce perciò...

<<Si mamma, lo so>> riposi in tono abbastanza seccato di sentire per la millesima volta quelle frasi ormai scritte con l'indelebile sulla mia fronte.

<<Sai se André è già qua?>>

André è il mio autista, mi accompagna praticamente ovunque: a scuola, al centro commerciale con le amiche, ai musei...Ma quel giorno spiegai a mia mamma che gli avevo detto che avrei preso la bicicletta, approfittando così per respirare un po' d'aria fresca mattutina.

𝓘𝓵 𝓶𝓲𝓸 𝓟𝓸𝓻𝓽𝓪𝓯𝓸𝓻𝓽𝓾𝓷𝓪🤍Where stories live. Discover now