Capitolo 6: seconda parte

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Come promesso, ecco la seconda parte del capitolo. Buona lettura!

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Mi bloccai in mezzo ad una strada ignorando le grida dei miei soldati che mi cercavano dopo avermi perso di vista; ansante ripresi il diario che avevo risposto nella mia giacca pesante e cercai tra le pagine qualsiasi riferimento che mi avrebbe condotto a Fiamma. Una ventata di vento però mi strappò di mano il diario e tentai di riprenderlo, urlando per la frustrazione: il libro cadde in un altro vicolo silenzioso, proprio come tutti quelli precedenti, ma quest'ultimo conduceva alle mura di Riviera, non lasciando via di fuga a chiunque avesse preso questa direzione.

Ripresi il diario tenendolo stretto e guardai fisso il muro, sentendo un vento ghiacciante scalfire la mia pelle e che sembrava provenire dalla fine del vicolo. Non capendo che cosa stesse succedendo camminai fino alla grande superficie di pietra e solo allora vidi una fessura stagliarsi davanti ai miei occhi. Il vento veniva da lì, correva per la fessura e si scontrava col mio volto.

Strinsi la giacca attorno al mio corpo, cercando di ripararmi dalle ventate d'aria, e strinsi i denti per evitare che battessero a causa del freddo improvviso, poi avvicinai una mano alla superficie, passandola sopra la fessura. Subito dopo la mia vista si offuscò.

Chiusi gli occhi strofinandoli e quando li riaprì rimasi pietrificata.

-Che cosa sta succedendo?!-

Mi ritrovai in un posto completamente diverso: voltandomi velocemente scoprii che non ero più nei confini della capitale, non ero in mezzo le strade, ma in un bosco tanto scuro quanto la periferia di Riviera, se non di più. L'oscurità sembrava pronta a mangiarmi in qualunque momento e senza un filo di luce, non avrei mai potuto difendermi da eventuali aggressori, bestie o qualunque cosa esistesse là fuori e che avesse causato tutto quello.

Era inquietante: l'assenza di rumore non era mai stata così stravolgente per me, stavo perdendo controllo, sarei diventata vulnerabile. Solo il mio fiato teneva il conto del tempo che passava e mi ricordava che fossi ancora viva e che fosse la realtà quello che avevo davanti agli occhi.

Era a causa della magia..? Poteva essere quello il motivo?

Qualcuno... qualcuno aveva architettato ogni cosa e doveva trattarsi sempre della stessa persona che aveva causato quello stato di agitazione profondo che mi colpiva da mesi e che era diventato troppo intenso quella notte. Notte? Sembrava notte fonda, anche se all'uscita dal palazzo, era appena calato il sole, da quello che ricordavo. 

Pensavo che solo Alex sarebbe stata capace di usare la magia, di piegare la natura e la realtà a proprio volere... a meno che Fiamma non fosse come lei e questo avrebbe spiegato anche il loro legame così stretto e improvviso! Certo! La capiva più di me, era affascinante, misteriosa, proprio come una persona che nascondeva grandi abilità magiche, introvabile tra la popolazione di Atenarte... e quella locanda, priva di logica, con un'attività inesistente... o l'aiuto che aveva fornito ad Alex! 

Strinsi i denti per la frustrazione: avrei voluto consultare il diario in quel momento per scoprire qualcosa di più su Fiamma, magari per conoscere i suoi punti deboli o almeno le sue capacità, per avere una possibilità contro di lei.

-Ti stavo aspettando imperatrice Zeyana Voklanden... anche se devo dire che ci hai messo più tempo di quanto mi aspettassi.-

Arretrai, sorpresa dalla voce sconosciuta che aveva raggiunto le mie orecchie, ma che non sembrava provenire da una direzione precisa: risuonava in quella vegetazione sconosciuta ed oscura. Fino ad allora non avevo udito altri rumori. 

La strega delle rovine di Clevwood (GIRLXGIRL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora