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Dovrei sentirmi arrabbiata, distrutta e delusa.
Dovrei parlare con Leonard e urlargli contro tutto il male che mi ha fatto.
Invece in questo momento provo solo un grande dispiacere per tutto ciò che starà passando.
Nonostante oggi non ci sia niente di male nell'essere omosessuali, purtroppo esistono ancora mentalità chiuse che non permettono alle persone di esprimersi e di stare con chi vogliono.
Non oso immaginare quanto stia soffrendo Leo.
"Insomma Nina, non dirmi che non sapevi nulla"
"No Nate, non sapevo nulla.
Sono venuta fin qui per parlare con te e per aiutarti, ma tu fai sempre così.
Ti scagli contro chiunque e pensi che tutti ce l'abbiano con te.
Esistono anche persone che ti vogliono bene, pronte a lottare per la tua felicità.
Ti prego, dimmi cosa sta succedendo.
Sei sparito e so che non sei in un bel giro, per favore permettimi di aiutarti"
Nate mi si avvicina, mi stringe a lui e comincia a sfiorarmi, partendo dalle braccia e arrivando al collo.
Il mio battito aumenta e chiudo gli occhi lasciandomi travolgere da tutte queste emozioni.
"E tu saresti una di queste persone Heidi?"
Non riesco ad emettere un suono.
"Non mi serve l'aiuto di nessuno" mi dice.
Di colpo apro gli occhi, si sta allontanando da me, mi sta lasciando nella scalinata in preda ad un mix di emozioni che mi navigano in tutto il corpo.
Che stronzo.

Scoppio a piangere per tutto ciò che è successo stasera, dirigendomi verso l'uscita.
Non voglio più stare qui.
Il Nate che conoscevo non c'è più.
"Tu devi essere Nina"
Una voce roca mi blocca in mezzo alla pista.
"Mi giro e davanti a me vedo un ragazzo, forse poco più grande di me, é ridotto male, anche peggio di Nate, ha in bocca una canna e mi sputa del fumo in faccia.
"Scusami, ora devo andare" gli rispondo, cercando di liquidarlo il più velocemente possibile ma di colpo mi blocca.
"Hey, aspetta dove vai, io sono Jon e questa è la mia festa, piacere di conoscerti.
Sono un grande amico di Nate, vi ho sentiti parlare e forse in questo momento sono l'unico che può spiegarti in che situazione si trovi il tuo ragazzo"
"Non è il mio ragazzo" gli rispondo con un filo di voce.
"Eh Nina, Nina.." aggiunge il ragazzo di fronte a me "io so tutto.. so della visita che avete fatto ai quartieri di New York, so di quella sera quando ti ha salvata da Marcus, lui mi dice ogni cosa.
Inoltre so anche che, in questo momento, si trovi in una brutta situazione.
Potrei darti tutte le risposte che cerchi, ma dovresti seguirmi" mi dice infine.
"Per quale motivo dovrei venire con te? cosa vuoi in cambio?"
"Quello che vorrei.." comincia a sfiorarmi i capelli.
"..penso di non poterlo avere" di colpo toglie la mano, che schifo di persona.
"..quindi tranquilla che non ti farò nulla, seguimi e ti spiegherò tutto"
Se è vero che Jon sa cosa sta succedendo a Nate, devo scoprirlo.
Non posso permettere che si metta in una brutta situazione, magari potrò salvarlo, o comunque potrò evitare che si distrugga completamente la vita.
Jon mi dirige verso uno studio, ai lati della scalinata. Sulla porta c'è un cartello con scritto "vietato entrare", deve essere un posto abbastanza privato.
Entriamo e noto che sta provando a chiudere la porta alle mie spalle, lo fulmino con lo sguardo ma prima che possa dire qualcosa mi spiazza.
"Tranquilla Nina, voglio solo accostarla.
Non voglio farti del male, ma che mostro pensi che sia?"
"Hai dieci minuti Jon, dimmi tutto"

NATE'S POV
Un tempo venivo in questo locale praticamente sempre, andavo a letto con una ragazza diversa ogni sera, mi ubriacavo e mi drogavo fino al punto di non ricordare niente il giorno seguente e non mi fregava nulla.
Non avevo un pensiero e potevo permettermi di fare ogni cosa io volessi.
Negli ultimi due mesi qualcosa è cambiato.
Quella ragazza mi ha letteralmente stravolto la vita.
Grazie a lei ho iniziato a dare importanza al college e tra milioni di persone che ho conosciuto in vita mia, è stata l'unica a farmi aprire gli occhi.
Mi ha distratto da questa vita facendomi capire che, per stare bene, non serve ridursi in questo modo, basta passeggiare per New York con la persona giusta.
Come ho sempre saputo però, la felicità non è per me.
Infatti eccomi qui, distrutto e appena reduce da una serata con una ragazza di cui non conosco nemmeno il nome.
Quel tipo di tranquillità e di serenità che ha provato a fornirmi Nina, non mi appartiene.
La mia vita è questa e per quanto io provi ad uscirne, non posso evitarla.
L'ha capito anche lei che non ho speranza di redenzione.
Si è rimessa con Leonard nonostante lui non la voglia, probabilmente ora lo lascerà e incontrerà qualcun altro che la farà stare bene, ma quella persona non sarò io, né ora né mai.
L'ho lasciata sul ciglio delle scale e nei suoi occhi ho visto solo una grande delusione.
Per quanto io mi impegni ad essere diverso, non potrò mai renderla felice.
Cerco Jon disperatamente tra la folla, ho bisogno di sballarmi ulteriormente, di affogare tutti i dispiaceri di stasera, ma non lo trovo.
"Hey Rik, hai visto Jon?"
"Si amico, è entrato da poco nello studio con una ragazza bionda da paura"
Jon non porta mai le ragazze nello studio.
Bionda da paura.
Di colpo sbarro gli occhi.
In meno di dieci secondi apro la porta dello studio e vedo Nina seduta davanti a Jon con le lacrime agli occhi.
"Che cazzo le hai fatto?" gli chiedo.
Sono a un millimetro dalla faccia di Jon e sto per spaccargliela.
"Tranquillo amico, stavamo solo parlando.
Nina è stato un piacere"
"Nina, forza andiamo.
Io e te ne riparliamo dopo Jon, non finisce qui"
La prendo per mano e la porto fuori dal locale, non doveva andare così.
Jon non avrebbe dovuto conoscerla e io sono stato un idiota a lasciarla su quella scalinata.
Le ho rovinato la vita e lei forse ancora non lo sa.
Se solo potessi tornare indietro.

Vuoto nell'anima Where stories live. Discover now