CAPITOLO 17: Sogni.

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"Corri." Sussurrava la voce. "Corri, non ti fermare." Era una voce femminile. "Corri, Simon. Affronta il buio."
Il pavimento era bianco. Sembrava la piazza dell'Angelo, a Idris. Ma Simon sapeva bene che quella non era Idris. 'Forse sono morto. Forse questo è il Paradiso. O qualunque cosa esista per i Nephilim. Ah, già, non ho ancora terminato l'Ascensione.' Pensò Simon, con grande tristezza. 'Avrei voluto finire tutto, prima di morire. Non mi piace lasciare le cose a metà. Non l'ho nemmeno salutata...'
Simon si voltò e vide il demone Imp che l'aveva attaccato. Era , immobile.
"Avanti" disse Simon. "Uccidimi. Tanto ci sei quasi" il demone però non rispose. Si limitò a sorridere maliziosamente.
"Uccidimi!" insistette Simon. "Lo so che non vedi l'ora."
"Oh, piccolo giovane quasi-Shadowhunter... io non voglio ucciderti" "Ah, no?" "No! Io... io ti amo"
La visione cambiò. Il demone non c'era più, al suo posto c'era una ragazza dai capelli neri e gli occhi del medesimo colore, dallo sguardo dolce e triste. "Izzy!" esclamò Simon con dolcezza. "Perdonami, io... io devo dirti addio" le si avvicinò e la prese tra le braccia. Quando la strinse, però, non sentì nulla. Lei era sparita.
"A che gioco stai giocando, eh?" Urlò lui. Nessuna risposta, solo l'eco di una risata che andava diffondendosi nella testa di Simon.

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Dai dai dai, ti prego, ti prego. Isabelle era sempre lì, che stringeva la mano di Simon. Tu devi sapere quanto ti amo. Non puoi lasciarmi così. Devi ritrovare il tuo amore per me. Si sorprese a singhiozzare mentre la guancia cominciava a ribagnarsi. Ad un tratto fu presa da una tale rabbia che lasciò la mano di Simon e uscì dalla stanza correndo verso quella di Tessa. Sentì delle voci provenire dall'interno di essa e si ritrovò a origliare quasi senza accorgersene.

«... allora c'è o no?» Disse una voce maschile. Jace.

«Be'...»

Proprio mentre l'altra persona (che Isabelle aveva intuito essere Tessa) stava per terminare la frase, la Shadowhunter si appoggiò sulla maniglia della porta, che si aprì.
Che figuraccia, Raziel. «Ehm... ciao a tutti, io... ehm... non è come sembra. Oh, ma che ho detto? Certo che è come sembra!» Sussurrò le ultime due frasi, e Jace, Clary e Tessa si misero a ridere. «Isabelle, non c'è problema!» Disse Tessa. «Oh, certo» rispose Jace, sarcastico. Clary gli tirò una gomitata sul fianco e lui si zittì. «Ehm, volevo dire... che ci fai qui?»

Isabelle sorrise. «Oh, niente, non importa, posso passare un'altra volta. Ma, Jace, puoi dirmi chi ti riferivi con 'c'è o no?'?» Clary divenne dello stesso colore dei capelli, e Jace... be', lui non arrossiva quasi mai, ma stavolta Isabelle notò che le sue guance si colorirono un po'.

Clary sospirò. «Vabbe', tanto ormai ci hai scoperti» Isabelle inarcò un sopracciglio, e Clary continuò. «Sono incinta» «In-in in cosa??» «Hai capito benissimo» Isabelle rimase a bocca aperta, di certo si aspettava tutto meno che quello. «Wow» si limitò a dire «È una bella notizia, credo» Clary e Jace annuirono all'unisono. «Jocelyn ancora non lo sa, non è vero?» Clary scosse la testa. «Ehm... Simon come sta?» esordì Tessa. E niente, più cerco di non pensarci e più me lo chiedono. «Oh, benissimo» commentò Isabelle sarcastica «Talmente bene che sta a letto a dormire perché si è appena fatto tutto l'Istituto correndo.» Detto questo uscì, sbattendosi la porta alle spalle, lasciando Tessa con una scusa mai pronunciata sulla bocca.

Shadowhunters - City of Broken HeartsWhere stories live. Discover now