»★«╝ Jungwon ╚»★«╝

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Distesa nel mio letto, tra le braccia di Morfeo, cercavo di godermi gli ultimi minuti di riposo che sapevo sarebbero ben presto finiti. La mia suoneria mi sveglia di soprassalto come ogni volta e la luce proveniente dalla finestra mi costringe ad aprire e chiudere gli occhi per il fastidio.
"Ma è davvero ora di alzarsi?" È ciò che penso appena sveglia. Un classico insomma. Ancora scossa dall'improvvisa sveglia e senza voglia di affrontare una nuova e noiosa giornata di scuola, mi alzo finalmente dal letto per scendere a fare colazione. Si lo so, sono strana. Di solito molti preferiscono fare prima le loro cosine quotidiane e poi recarsi a fare colazione, ma a me la sensazione del mentolo in bocca dopo aver lavato i denti, che si mischia col dolce gusto del mio amato caffè e latte mi infastidisce troppo e non mi piace.
Quindi, come dicevo, scendo a fare immediatamente colazione affinché possa svegliarmi nel vero senso della parola. Di corsa, risalgo su per le scale e vado a preparare il mio outfit del giorno: un Jens nero né troppo stretto ne troppo largo, una t-shirt a mezza manica, le mie amate Adidas bianche e una felpona enorme rubata a mio fratello nel caso faccia freddo. Mi chiudo in bagno giusto il tempo di lavarmi e sistemarmi, butto alla rinfusa le ultime cose nello zaino ed esco di casa alla velocità della luce o rischio di fare tardi anche oggi.

Sono finalmente arrivata a scuola e come sempre fuori da lì, ad attendere il suo della campanella, c'è una marea di gente. Con la grazia di un camionista mancato che da sempre mi contraddistingue, mi dirigo verso il mio gruppo di amici e da mio fratello. Vi starete chiedendo "Perché tuo fratello è con loro?" Bene, vi svelo un segreto: la mia migliore amica, Elisa, è fidanzata proprio con il mio amato fratellone Riki, quindi ogni mattina ci ritroviamo col mio gruppo e quello di mio fratello ad attendere tutti insieme che suoni la campanella prima di dividerci per seguire ognuno la propria classe e lezione.

"Ciau scimmia" Mi saluta Eli

"Ciau nana" ricambio. Si, l'amore e l'affetto che ci dimostriamo è diverso dalle comuni amicizie, ma non fateci caso. Ci vogliamo davvero bene, fidatevi.

"Buongiorno razza di scemunito che stamattina si è svegliato facendo più rumore del solito. Che c'è? Hai scambiato casa per un cantiere per caso?" Dico a mio fratello Riki

"Fa' silenzio noona. Sono ancora troppo addormentato per poterti rispondere a tono" seguono minuti di silenzio e poi...

"EHI, MA QUELLA CHE HAI IN VITA È LA MIA FELPA. RAZZA DI INGRATA QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE DEVI SMETTERLA DI RUBARMI LE FELPE?! PER COLPA TUA FINIRÒ PER NON AVERNE PIÙ NELL' ARMADIO" mi dice

"Ups, non pensavo fosse tua" rispondo ironicamente.

DRIIIN. Il suono della campanella ci risveglia tutti quanti ed interrompe il nostro dolce momento fraterno e ci costringe a salutarci e darci appuntamento alla ricreazione.
Mi dirigo di corsa verso l'aula per poter rubare il banco in prima fila altrimenti non riesco a seguire la lezione come si deve. Arrivo in aula e neanche il tempo di sedermi, vedo entrare di corsa e col fiatone il mio caro amico Jungwon. Mi raddrizzo subito sulla sedia manco fossimo al militare e lo saluto con un sorriso ad ottomila denti che farebbe invidia anche al miglior sorriso del mondo ed esclamo un sonoro "Ciao Wonie".

"Ehi" mi risponde lui "Scusa il ritardo, so che ti avevo promesso che saremo venuti a scuola insieme ma me ne sono completamente dimenticato. Ieri ho fatto tardi perché sono uscito con i ragazzi e mi sono svegliato più tardi del solito. Scusami y/n"

"Ehi, tranquillo. Non preoccuparti è tutto okay, davvero. Sarà per un'altra volta".

Già... Peccato che probabilmente non ci sarà un'altra volta. Non ne ho ancora parlato con nessuno se non con Elisa (a causa della sua relazione con Riki), ma probabilmente prima del previsto sarò costretta a trasferirmi a causa del lavoro dei miei genitori. Mamma e babbo non riescono più a tornare qui in Corea perché troppo impegnati con la loro azienda all'estero e non essendo ancora maggiorenni né io né Riki, ci hanno invitati (per non dire costretti) a raggiungere entrambi in America. Dire che l'abbiamo presa entrambi malissimo è dire poco: qui abbiamo entrambi i nostri amici, la scuola, Riki ha la sua Eli anzi, la mia Eli, ed io ho questo scemunito accanto a me, che anche se ancora non l'ha capito, per me conta più del previsto. Jungwon è il migliore amico di Riki da quando sono piccoli, nonostante sia un po' più grande di mio fratello, sono sempre stati amici e impegnati a giocare fra loro. Quando me l'ha presentato, ho sin da subito avuto un debole per lui e ci siamo trovati bene insieme sin dall'inizio. Jungwon è quella persona che silenziosamente ti entra nel cuore e non esce più, a meno che tu non voglia. Ho sempre avuto un' enorme cotta per lui, ma non sono mai riuscita a parlarne. Per lui sono sempre stata la "sorella maggiore di Riki" e come tale probabilmente resterò. Mi fa male pensare che per lui io sia solo questo e altrettanto mi fa male pensare che a breve potrei non vederlo più. Ho sempre pensato negli ultimi giorni a come dirli della mia ammirazione (per non dire "fissa tramutata in affetto vero") nei suoi confronti senza sembrare una psicopatica del cavolo, ma non ho trovato nessuna soluzione. E proprio mentre ero intenta a pensare, ancora una volta, a come farmi avanti prima della partenza ecco che proprio lui osa interrompere i miei pensieri ...

ENHYPEN- ONE SHOTWhere stories live. Discover now