capitolo cinque

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Passarono tre ore e Youngjae avrebbe voluto solamente piangere. Le pile di documenti non smettevano di aumentare perché il suo capo continuava a portarne sempre di più e ogni volta rimproverava a Youngjae di essere troppo lento.

Era estremamente frustrante.

Jaebeom invece dal suo canto si stava divertendo un mondo. Ridacchiava ogni volta che l'altro si lamentava per aver sbagliato qualcosa.

"Youngjae?", urlò e un momento dopo il ragazzo in questione fu sulla soglia della porta.

"Sì, JayB?"

"I dipendenti non sono autorizzati a chiamarmi così, devi chiamarmi capo o CEO", gli ricordò Jaebeom e Youngjae abbassò la testa, scusandosi sottovoce per l'errore commesso.

Ovviamente era una bugia, tutti lo chiamavano JayB o Jaebeom ma lui voleva testare quanto tempo ci avrebbe messo anche Youngjae a realizzarlo.

"Potresti portare questo a Yugyeom?" chiese, anche se a Youngjae suonò più come un comando che altro.

L'altro annuì e prese il foglio dalle mani di Jaebeom. Mentre lo prendeva lo guardò con più attenzione. Si trattava di un volantino per un brand di caffè ma secondo Youngjae non era molto gradevole. I colori erano troppo sgargianti, qualcosa sui toni pastello sarebbe stato meglio ma non aveva il coraggio di dirlo a nessuno, questo.

"Scusami, hai idea di dove io possa trovare Yugyeom?", si rivolse ad un altro dipendente dato che non aveva idea di chi lui fosse o di dove lavorasse. 

"Tu devi essere Youngjae, anche io sono nuovo qui", disse il ragazzo e Youngjae gli sorrise.

"Sì, sono io, piacere di conoscerti", era lieto che almeno qualcuno fosse gentile con lui quel giorno.

"Sono Kunpimook ma tutti mi chiamano Bambam"

Dopo che si furino presentati Bambam disse a Youngjae di seguirlo dato che sapeva dove fosse Yugyeom.

"Di cosa ti occupi qui?", Bambam provò a scambiare quattro chiacchiere.

"Sono il segretario del CEO, tu invece?"

"Cavolo amico, ho sentito dire che è proprio un tipo forte. Sei fortunato. Io mi occuperò delle presentazioni dato che stando a quello che dice Yugyeom sarei perfetto per vendere i prodotti al pubblico."

Youngjae poteva capirne perfettamente il motivo. Bambam aveva qualcosa di speciale che spingeva tutti a prestargli attenzione, poi era pure di bell'aspetto quindi quello era un punto a suo favore. 

Continuarono a parlare lungo la strada e Youngjae pensò che Bambam fosse davvero una bella persona. Magari sarebbero potuti diventare amici.

"Eccoci qui, adesso è meglio che vada e mi rimetta a lavoro", Bambam ridacchiò e salutò Youngjae prima di andare via.

Youngjae bussò alla porta e attese una risposta.

"Avanti!"

Aprì la porta e restò di sasso nel vedere che il ragazzo seduto sulla sedia era lo stesso con cui si era scontrato quella mattina. 
Quindi era lui Yugyeom.

"Che c'è?", gli chiese freddamente e Youngjae si chiese quale fosse il suo problema.

"Jae - voglio dire, il capo mi ha detto di portarle questo", si avvicinò e gli porse il volantino.

"No, no, no", borbottò Yugyeom mentre lo osservava attentamente. Con riluttanza chiese un parere a Youngjae visto che non voleva disturbare Jackson.

"Ha qualcosa che non va, non pensi anche tu?"

Youngjae non era sicuro che la domanda fosse rivolta a lui e si voltò per vedere se ci fosse qualcuno alle sue spalle.

"Sì, sto parlando proprio con te", Yugyeom sollevò le sopracciglia nella sua direzione.
"Se non hai idee puoi pure andartene."

Youngjae poteva anche essere l'ultimo arrivato ma non capiva proprio perché fossero tutti così cattivi con lui. Prima JayB e adesso questo qui.
Raddrizzò un poco la schiena prima di parlare di nuovo.

"In effetti penso sia troppo appariscente, dei colori pastello lo renderebbero più gradevole e alla mano rispetto ad un giallo così aggressivo."

Yugyeom ci rifletté su: non aveva tutti i torti.

"E le persone lo noterebbero comunque?", chiese.

"Sì, quando il volantino sarà vicino ad elementi più colorati sarà ancora più visibile."

"Ci penserò su, adesso puoi andare", gli fece cenno Yugyeom.

Una volta che Youngjae fu di nuovo fuori dall'ufficio sbuffò: aveva forse fatto qualcosa di sbagliato? 
Probabilmente. Ma cosa?
Rimuginarci su non lo avrebbe di certo aiutato quindi decise semplicemente di continuare con il suo lavoro in sospeso e di concentrarsi esclusivamente su quello. Saltò persino il pranzo pur di finire con quei documenti il prima possibile.

Jaebeom non fece commenti al riguardo mentre gli passava vicino per andare a pranzare con i suoi amici. Onestamente non gli importava.

"Quindi com'è lavorare con Youngjae così vicino?", chiese Jackson prima di dare un morso al suo sandwich.

"Abbastanza monotono, finora"; ammise Jaebeom usando la sua forchetta per giocherellare con il cibo.

"Pensavo che saresti stato felice di comandarlo a bacchetta, no?"

"Oh, credimi. Lo sono."

Sunshine | 2Jae (ITA)Where stories live. Discover now